Dacic, Ashton e Thaci alla conferenza di Monaco |
Di Marina Szikora
Lo scorso fine settimana, Monaco di
Baviera e' stata una specie di centro del mondo politico. La 50esima
Conferenza sulle politiche di sicurezza durata tre giorni ha avuto
presenti una ventina di capi di stato e di governo, novanta
delegazioni e circa 50 tra ministri ed esperti. Quest'anno molti i
temi caldi, relativi a tutto cio' che accade attualmente nel mondo e
che appesantisce la realta' politica e non solo del Globo. Dalla
crisi siriana, al processo di pace nel Medio Oriente, la sicurezza
nell'era del digitale, il dossier nucleare, ma inevitabilmente anche
la crisi politica in Ucraina, come anche il dialogo tra Belgrado e
Priština. A nome dell'Italia, presenti la ministro degli Esteri Emma
Bonino e il ministro della Difesa Mario Mauro.
Ad uno dei panel, intitolato “Forza
globale e sicurezza regionale: Europa, America ed Asia”, e'
intervenuto anche il presidente della Croazia Ivo Josipović.
All'inizio della conferenza vi e' stato un incontro bilaterale tra
Josipović e l'ospite della conferenza, il presidente della Germania
Joachim Gauck. Un occasione questa in cui si e' parlato dei primi sei
mesi della Croazia in quanto neo stato membro dell'Ue. Secondo le
parole di Josipović, e' stata illustrata un'immagine reale che parla
di molto ottimismo per l'ingresso ma anche di problemi economici seri
che tentano di essere superati. Nel suo intervento poi al panel, il
capo dello stato croato ha rilevato che la speranza per un futuro
migliore e un piano chiaro come realizzarlo sono cruciali per
ostacolare e risolvere i conflitti. Per la Croazia, un tale piano e'
stato l'avvicinamento e l'adesione all'Ue, ha detto Josipović. “La
preparazione per l'adesione e' stata il motore principale delle
riforme, democratizzazione della societa' e pace nella regione”, ha
sottolineato il presidente croato aggiungendo che oggi la Croazia
trasmette le sue esperienze euroatlantiche ai paesi vicini. “Con la
Serbia siamo stati in guerra, mentre oggi abbiamo l'accordo sulla
collaborazione militare che per molti e' sorprendente”, ha
precisato Josipović rilevando anche che Zagabria appoggia il cammino
europeo di Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Kosovo e
Albania.
Alla conferenza di Monaco ha
partecipato anche il premier serbo uscente Ivica Dačić. Infatti,
uno dei temi di discussione, e' stata la situazione nei Balcani
occidentali, in particolare le relazioni tra Serbia e Kosovo. Secondo
Dačić, i rappresentanti europei e mondiali hanno plaudito i
risultati che la leadership della Serbia ha raggiunto. Il panel sul
dialogo tra Belgrado e Priština e' stato organizzato con la
partecipazione dei principali protagonisti del dialogo: i premier
serbo e kosovaro, Dačić e Thaci, nonche' l'Alto rappresentante per
la politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea, Cathrine
Ashton. Si e' parlato anche del proseguimento del dialogo previsto
per il prossimo 12 febbraio a Bruxelles. Come riportato dall'agenzia
di stampa croata Hina, il premier uscente serbo ha invitato i serbi
del Kosovo di partecipare alle elezioni parlamentari che si terranno
quest'anno in Kosovo mentre il premier kosovaro Thaci da parte sua ha
promesso piena collaborazione delle autorita' di Priština con la
comunita' serba che e' cruciale per l'attuazione dell'accordo sulla
normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Priština. La
questione principale e' come convincere i serbi al nord del Kosovo di
essere costruttivi e che la collaborazione e' nel loro interesse, ha
rilevato Dačić. Ha ricordato che il problema del Kosovo e' un
problema storico che pero' non deve trasformarsi in un conflitto
congelato e si e' detto consapevole che la collaborazione con il
Kosovo sara' cruciale per l'avanzamento del suo paese nel processo
dei negoziati di adesione all'Ue. Secondo Hashim Thaci, dopo la firma
dell'accordo di Bruxelles tra Belgrado e Priština le due parti “si
sono liberate del passato” e godono oggi di relazioni migliori
rispetto ad un anno e mezzo fa.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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