Di Marina Szikora
Dal 1 gennaio, la presidenza semestrale
del Consiglio europeo e' passata alla Grecia. L'agenzia di stampa
croata ed i media croati indicano che l'annunciata priorita' della
presidenza greca sara' la lotta alla crisi economica e finanziaria,
la questione delle migrazioni e tutela dei confini nonche' la
politica marittima. Incorraggiata dai segnali che dopo una
profondissima crisi, risparmi, protesta e scioperi quest'anno si
dovrebbe scorgere un po' di luce alla fine del tunnel, la Grecia
annuncia che a causa di una pesante crisi economica in Paese non
stara' solo a compiere formalmente il suo lavoro fino alla prossima
presidenza che sara' quella dell'Italia, prosegue la Hina croata. Per
quanto riguarda le indicate priorita', risulta che l'allargamento non
sara' uno dei compiti primari pero' proprio durante la presidenza
greca la Serbia, il prossimo 21 gennaio, iniziera' ufficialmente i
negoziati di adesione all'Ue.
Per quanto riguarda la crisi economica,
l'accento sara' sulla crescita ed occupazione nel momento in cui il
tasso di disoccupazione in diversi stati membri dell'Ue hanno
raggiunto record storici, in particolare la disoccupazione dei
giovani e la coesione. La Grecia, rilevano i media croati, ritiene
anche che a causa dell'aumentata sfiducia dei cittadini verso l'Ue si
dovrebbe riaffermare il ruolo dell'Unione „nei loro cuori e
spiriti“. Al tempo stesso, l'affrontare la crisi in modo tale da
condurre una severa disciplina fiscale, ha influenzato fortemente la
coesione sociale, soprattutto nei paesi colpiti direttamente dalla
crisi. Per questa ragione, secondo la Grecia, una grande sfida per il
progresso e stabilita' sta nella riaffermazione dell'Ue.
I media croati rilevano inoltre che la
Grecia durante la sua presidenza vuole svegliare anche una maggiore
solidarieta' tra i paesi membri quando si tratta della tutela delle
ondate di immigrati per proteggere i confini territoriali e marittimi
dell'Ue e ricordano che le ondate di immigrazione, causate
dall'instabilita' nelle zone limitrofe europee hanno causato un peso
maggiore sugli Stati membri proprio nel periodo della crisi economica
quando tutti gli sforzi dovrebbero essere concentrati sulla
stabilita' e sollecitazione della crescita economica.
Gia' in questo mese, quindi, la Serbia
che aveva ottenuto lo status di candidato nel marzo 2012, iniziera' i
negoziati di adesione. Siccome la Grecia non ha riconosciuto
l'indipendenza del Kosovo, la posizione greca e' che il nuovo passo
della Serbia verso le integrazioni europee e' una buona notizia anche
per il Kosovo e „il fatto che alcuni Stati membri dell'Ue non hanno
riconosciuto la dichiarazione dell'indipendenza del Kosovo non
rappresentano un ostacolo per il progresso nelle relazioni con il
Kosovo“. I media croati ricordano che la Grecia e' uno dei paesi
che si e' sempre impegnato per le integrazioni dei Balcani
Occidentali e proprio durante una delle precedenti presidenze greche
all'Ue, quest'attuale e' la quinta da quando Atene fa parte dell'Ue,
a Salonico nel 2003 e' stata confermata la prospettiva europea dei
Balcani Occidentali che all'epoca includeva anche la Croazia.
Una delle questioni dell'attuale
presidenza sara' anche l'avanzamento dei negoziati di adesione della
Turchia la quale aveva iniziato i negoziati insieme alla Croazia con
pero' un progresso minimale.
Tuttavia, nonostante gli annunci, il
maggior numero di analisti politici europei ritiene che non sono da
aspettarsi grandi opere da parte della presidenza greca fino a quella
prossima cioe' italiana. Va detto anche che il senso di questa
presidenza e' stato messo in questione da parte di due parlamentari
tedeschi, Klaus-Peter Wilsch e Frank Schaeffler i quali alcuni mesi
fa hanno dichiarato per il giornale tedesco 'Bild' che secondo loro
la Grecia dovrebbe saltare la presidenza europa perche' si tratta di
una spesa di 100 milioni di euro per la quale Atene dovra' nuovamente
indebitarsi.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 9 gennaio a Radio Radicale.
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