Skopje (Foto Marco Fieber/Ostblog.org - Flickr) |
Ad aprile la Macedonia andrà alle urne
per eleggere il nuovo presidente. Negli ultimi tempi appare sempre
più probabile che i cittadini macedoni saranno chiamati nella stessa
occasione a eleggere anche il nuovo parlamento. Nessuno le ha chieste
formalmente, almeno per ora, ma è assai evidente che un po' tutti i
partiti sarebbero d'accordo, a partire dal VMRO (Organizzazione
rivoluzionaria interna macedone) del premier Nikola Gruevski che però
preferirebbe che fosse l'opposizione a chiederle esplicitamente.
L'SDSM (Unione socialdemocratica di Macedonia), che pure in passato
ha fatto ricorso allo stesso espediente, questa volta si mostra
riluttante.
Finora il partito a cui converrebbe di
più andare alle urne, sia per le presidenziali che per le politiche
anticipate, è l'Unione Democratica per l'Integrazione (DUI) di Ali
Ahmeti, principale forza politica della minoranza albanese e alleato
di coalizione della VMRO. Pur vivendo da separati in casa, DUI e VMRO
hanno gestito con successo la coalizione fino dal 2008. Dopo un
incontro tra Ahmeti e Gruevski, la DUI sembra aver ammorbidito la sua
posizione contraria alle elezioni anticipate e questo è stato
interpretato dai media come segno di un possibile via libera
all'accordo per andare al voto.
Gli osservatori concordano che sono in
corso trattative DUI e VMRO per gestire sia le elezioni politiche,
sia quelle presidenziali. Da molti segnali sembra, in effetti che la
campagna elettorale sia già cominciata: il resto può aspettare.
Per saperne di più segnalo l'articolodi Risto Karajkov su Osservatorio Balcani e Caucaso.
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