Nazif Mujic ai bei tempi del Festival di Berlino |
Essere stato premiato al festival di
Berlino non è sufficiente per ottenere asilo ed evitare l'espulsione
dalla Germania. Questo, almeno, è quanto sta accadendo a Nazif Mujic
che l'anno scorso aveva conquistato il Festival del cinema vincendo
l'Orso d'argento per la sua partecipazione al film del regista Danis
Tanovic “An Episode in the Life of an Iron Picker”. Nonostante
quel successo, Mujic oggi vive con la sua famiglia, la
moglie e i tre figli, in un un centro per richiedenti asilo a
Berlino.
Un anno fa Mujic era stato celebrato
come una star al ritorno al suo villaggio, ma le luci della ribalta
si sono spente e con esse anche la speranza di diventare un attore
professionista. Nessuno gli ha più offerto ruoli e, ironia della sorte, è stato
costretto per sopravvivere a ripiegare su lavori umili come quelli raccontati nel film
nel quale interpreta sé stesso e le vicende della sua famiglia. Mujic si è detto disposto anche a restituire il premio,
pur di potere restare in Germania: “Sono venuto a Berlino per
vivere una vita normale. In Bosnia Erzegovina sono stato tradito,
poiché si credeva che avessi parecchi soldi”.
Le autorità tedesche hanno fino ad ora rifiutato la sua domanda e così,
se non ci saranno ripensamenti, tra meno di un mese, Nazif Mujic sarà costretto
a tornarsene in Bosnia Erzegovina con il suo Orso che non vale più niente.
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