giovedì 23 gennaio 2014

SERBIA: NESSUN CAMBIAMENTO NEL PARTITO DEMOCRATICO, ĐILAS RESTA PRESIDENTE

L'ex presidente Boris Tadic
Di Marina Szikora
La tanto attesa riunione del consiglio generale del maggiore partito di opposizione in Serbia, il Partito Democratico, ex partito di govero, ha approvato a maggioranza il rapporto del suo attuale presidente Dragan Đilas. Nessun cambiamento, quindi, almeno allo stato attuale per quanto riguarda la leadership di questo partito che secondo speculazioni mediatiche e diverse analisi politiche, sta vivendo una lotta politica interna, tra lo stesso Đilas e l'ex presidente della repubblica Boris Tadić, attualmente presidente onorario del Partito Democratico. Al termine del consiglio generale, nel suo intervento, Tadić si e' detto dispiaciuto perche' non sono stati votati cambiamenti politici e ha sottolineato che senza dubbio una grande percentuale dei membri e simpatizzanti di questo partito vogliono i cambiamenti. Il Partito Democratico ha dimostrato di poter reggere anche una cosi' difficile discussione, ha detto Tadić ai giornalisti, aggiungendo che ogni altro partito, a seguito di tali discussioni sarebbe caduto in ginocchio. Secondo le sue parole, il maggiore problema per la Serbia e' che il Partito Democratico non fa parte del governo e per Tadić cio' signiffica “che lo stato non e' in mani sicure”. L'ex capo dello Stato ha detto di accettare le critiche che nel passato sono stati commessi degli errori, ma non accetta l'accusa che non e' stato fatto nulla. Ha rilevato che i governi del Partito Democratico hanno portato la pace nel Paese, stabilito la democrazia e il consenso nazionale sull'integrazione europea. Alla domanda cosa fara' nel futuro, Tadić ha risposto che continuera' a lavorare con la gente con la quale ha partecipato alla riunione del consiglio generale. Ha assicurato che non rinuncera' a queste persone e che appoggera' tutti quelli che hanno votato per i cambiamenti da lui proposti: “Rimango fedele al Partito Democratico e aiutero' i suoi membri in qualsiasi occasione”, ha concluso Boris Tadić.

Delle vicende del Partito Democratico in Serbia hanno riferito anche i media in Croazia. Cosi' la radio televisione statale croata informa che a Novi Sad, capoluogo della Voivodina, regione multinazionale della Serbia dove si e' svolta la riunione del DS, il presidente onorario Boris Tadić ha chiesto ai membri del consiglio generale del partito di respingere il rapporto dell'attuale presidente Dragan Đilas. Tadić che si e' detto pronto a riprendere la guida del DS ha avvertito che se Đilas rimarra' a capo del partito tra tre o sei mesi cadra' anche il governo di Vojvodina. Va precisato che il Partito Democratico e' attualmente al governo della Vojvodina, guidato dal vicepresidente del DS Bojan Pajtić. Il Partito Democratico ha iniziato a perdere le sue posizioni nel parlamento nazionale e nei parlamenti delle singole citta', ricordano i media croati, con la sconfitta di Boris Tadić alle elezioni presidenziali nel 2012, quando la guida del paese e' passata al Partito Serbo del Progresso di Tomislav Nikolić, attuale capo dello Stato, e di Aleksandar Vučić, attuale vicepremier e ministro degli Esteri. Dopo la sonfitta, Tadić ha lasciato l'incarico di presidente del DS ed e' stato sostituito da Dragan Đilas, allora sindaco di Belgrado. Tutto questo ha avuto come conseguenza il crollo della popolarita' del DS, mentre recentemente Đilas ha perso il suo incarico di sindaco della capitale, una ragione questa che ha condotto una parte dei membri del Partito Democratico a chiedere le sue dimissioni e il ritorno di Boris Tadić alla guida del partito.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale

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