Cerimonia ufficiale dell'anniversario di fondazione della RS |
Cartoline con le foto dei resti di
civili croati e bosgnacchi uccisi durante la guerra di Bosnia ed
esumati di recente dalla grande fossa comune di Tomasica, inviata ai
dirigenti serbo-bosniaci. E sulle immagini la scritta: “Se
celebrate la Giornata della Republika Srpska non dimenticate che
queste sono le sue fondamenta”. E' la polemica iniziativa presa
dalle associazioni che rappresentano le famiglie delle vittime del
conflitto in occasione della celebrazione dei 22 anni di fondazione
della RS, una delle due entità che formano la Bosnia Erzegovina in
base agli accordi di pace di Dayton del 1995. Una celebrazione nel
segno del rafforzamento delle aspirazioni di autonomia e
indipendenza, sottolineate dal leader serbo-bosniaco Milorad Dodik,
nel suo intervento a Banja Luka.
“E' nostra intenzione rafforzare la
nostra indipendenza. Noi pensiamo che ciò sia legittimo, permesso e
non contrario al diritto internazionale'', ha detto Dodik
sottolineando che la RS “non vuole la destabilizzazione” della
Bosnia e dell'intera regione: “Intendiamo cooperare con tutti,
rispettiamo gli altri e quelli che sono diversi da noi, ma chiediamo
anche noi di essere rispettati”, ha detto Dodik che ha ribadito
l'interesse della Republika Srpska a integrarsi nell'Unione Europea e
sembra aver accantonato l'idea di un referendum indipendentista più
volte rilanciata negli scorsi anni. Assai probabile che dietro questo
atteggiamento ci sia lo zampino di Belgrado, che alla vigilia
dell'apertura dei negoziati di adesione all'UE non ha certo bisogno
di aggiungere altri problemi a quelli già non indifferenti del
Kosovo.
La Republika Srpska fu proclamata il 9
gennaio 1992 dal partito di Radovan Karadzic, il leader politico dei
serbo-bosniaci sotto processo al Tribunale internazionale per l'ex
Jugoslavia, dopo anni di latitanza, per genocidio, crimini di guerra
e crimini contro l'umanità. L'entità fu poi riconosciuta
dall'accordo di pace di Dayton che pose fine alla guerra e divise la
Bosnia-Erzegovina in due entità - Republika Srpska, appunto, e
Federazione croato-musulmana - e tre popoli costituenti. Ma proprio
la tripartizione ad ogni livello istituzionale e amministrative,
unita ai continui e ripetuti contrasti e veti incrociati fra serbi,
croati e bosgnacchi hanno causato una situazione di stallo politico
che da anni blocca il Paese, impedendo il varo delle riforme
richieste da Bruxelles e quindi l'avanzamento del processo di
integrazione europea.
La cartolina inviata dalle associazioni delle vittime croate e bosgnacche ai dirigenti della RS |
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