giovedì 9 gennaio 2014

SERBIA: CRESCONO LE VOCI DI ELEZIONI ANTICIPATE

Di Marina Szikora
Sempre incerta la situazione politica in Serbia per quanto riguarda possibili elezioni anticipate. Nei primi giorni di quest'anno, il presidente serbo Tomislav Nikolić ha dichiarato che la Serbia potrebbe avere anche un governo migliore e che le nuove elezioni andrebbero a favore anche dei cittadini della Serbia poiche', come ha detto, potrebbero eleggere quello che desiderano di piu'. Secondo l'opinione del capo dello stato serbo, le nuove elezioni darebbero una forza assai maggiore ad un partito politico dalle cui fila proverrebbe il capo del governo. Nikolić afferma che l'attuale governo puo' funzionare e funziona ma che sia naturale che il maggiore partito politico decida il presidente del governo dopo le prossime elezioni.

Come sappiamo, attualmente, a capo del governo serbo si trova il socialista Ivica Dačić, mentre la maggiore forza politica in Serbia e' l'ex partito di Nikolić, il Partito Serbo del Progresso a capo del quale c'e' il vicepremier Aleksandar Vučić. Il presidente della Serbia aggiunge che se ci sono dissonanze allora non e' possibile creare armonia tra i piccoli e grandi partiti politici, se il potere e la forza non corrispondono ai voti che sono stati guadagnati alle elezioni. Secondo la sua opinione questo e' uno degli argomenti piu' seri quando si tratta delle possibili elezioni. Secondo i media serbi, Nikolić sarebbe sorpreso della ricostruzione del governo e ci sarebbero certe contestazioni da parte sua per quanto riguarda alcuni ministri.

A proposito del commento del presidente serbo, e' seguita subito la replica del premier Ivica Dačić. Secondo lui, ognuno ha il diritto alla propria opinione e concorda che forse si potrebbe fare meglio. Ma sottolinea che il presidente non ha parlato cosi' quando e' stato formato il governo. Secondo Dačić non si dovrebbe dire che il maggiore problema sia il governo poiche' questo esecutivo ha motivi di cui esserne fiero. „Se c'e' qualcuno che puo' fare meglio, che lo faccia. Noi abbiamo compiuto un progresso storico“ ha detto Dačić in difesa del suo esecutivo.

Il mese di gennaio sara' il mese piu' crudele sulla scena politica serba. Ci sara' una guerra politica di tutti contro tutti, soprattutto all'interno del SNS (Partito Serbo del Progresso), tra i seguaci di Vučić e Nikolić, afferma per il quotidiano 'Blic' l'analista politico dell'Economist, Tim Judah. In quanto esperto politico dei Balcani, Judah prevede mesi turbolenti sulla scena politica della Serbia in cui, secondo la sua opinione, a causa della lotta per il potere, difficilmente ci sara' la possibilita' per migliorare la situazione economica. Inoltre alla lotta nel maggiore politico al potere, Judah prevede anche una lotta all'interno del maggiore partito di opposizione, il Partito Democratico poiche', afferma Judah, l'ex presidente Boris Tadić evidentemente vuole tornare a guidare il partito di cui adesso e' solo presidente onorario.

Anche se Vučić e Nikolić pubblicamente stanno negando di essere in disaccordo, l'analista Judah afferma di essere a conoscenza, da fonti affidabili, che le cose stanno comunque diversamente. Secondo Judah che il quotidiano 'Blic' qualifica come uno dei migliori analisti europei che spesso si trova in Serbia, il presidente Tomislav Nikolić, fondatore del SNS continua ad avere molti sostenitori all'interno del partito che gli sono fedeli e questo per Vučić non va bene perche' vuole presentarsi alle prossime elezioni con i propri seguaci. Judah e' dell'opinione che elezioni anticipate in Serbia sono molto probabili soprattutto perche' se ne parla molto.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 9 gennaio a Radio Radicale.

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