Sempre incerta la situazione politica
in Serbia per quanto riguarda possibili elezioni anticipate. Nei
primi giorni di quest'anno, il presidente serbo Tomislav Nikolić ha
dichiarato che la Serbia potrebbe avere anche un governo migliore e
che le nuove elezioni andrebbero a favore anche dei cittadini della
Serbia poiche', come ha detto, potrebbero eleggere quello che
desiderano di piu'. Secondo l'opinione del capo dello stato serbo, le
nuove elezioni darebbero una forza assai maggiore ad un partito
politico dalle cui fila proverrebbe il capo del governo. Nikolić
afferma che l'attuale governo puo' funzionare e funziona ma che sia
naturale che il maggiore partito politico decida il presidente del
governo dopo le prossime elezioni.
Come sappiamo, attualmente, a capo del
governo serbo si trova il socialista Ivica Dačić, mentre la
maggiore forza politica in Serbia e' l'ex partito di Nikolić, il
Partito Serbo del Progresso a capo del quale c'e' il vicepremier
Aleksandar Vučić. Il presidente della Serbia aggiunge che se ci
sono dissonanze allora non e' possibile creare armonia tra i piccoli
e grandi partiti politici, se il potere e la forza non corrispondono
ai voti che sono stati guadagnati alle elezioni. Secondo la sua
opinione questo e' uno degli argomenti piu' seri quando si tratta
delle possibili elezioni. Secondo i media serbi, Nikolić sarebbe
sorpreso della ricostruzione del governo e ci sarebbero certe
contestazioni da parte sua per quanto riguarda alcuni ministri.
A proposito del commento del presidente
serbo, e' seguita subito la replica del premier Ivica Dačić.
Secondo lui, ognuno ha il diritto alla propria opinione e concorda
che forse si potrebbe fare meglio. Ma sottolinea che il presidente
non ha parlato cosi' quando e' stato formato il governo. Secondo
Dačić non si dovrebbe dire che il maggiore problema sia il governo
poiche' questo esecutivo ha motivi di cui esserne fiero. „Se c'e'
qualcuno che puo' fare meglio, che lo faccia. Noi abbiamo compiuto un
progresso storico“ ha detto Dačić in difesa del suo esecutivo.
Il mese di gennaio sara' il mese piu'
crudele sulla scena politica serba. Ci sara' una guerra politica di
tutti contro tutti, soprattutto all'interno del SNS (Partito Serbo
del Progresso), tra i seguaci di Vučić e Nikolić, afferma per il
quotidiano 'Blic' l'analista politico dell'Economist, Tim Judah. In
quanto esperto politico dei Balcani, Judah prevede mesi turbolenti
sulla scena politica della Serbia in cui, secondo la sua opinione, a
causa della lotta per il potere, difficilmente ci sara' la
possibilita' per migliorare la situazione economica. Inoltre alla
lotta nel maggiore politico al potere, Judah prevede anche una lotta
all'interno del maggiore partito di opposizione, il Partito
Democratico poiche', afferma Judah, l'ex presidente Boris Tadić
evidentemente vuole tornare a guidare il partito di cui adesso e'
solo presidente onorario.
Anche se Vučić e Nikolić
pubblicamente stanno negando di essere in disaccordo, l'analista
Judah afferma di essere a conoscenza, da fonti affidabili, che le
cose stanno comunque diversamente. Secondo Judah che il quotidiano
'Blic' qualifica come uno dei migliori analisti europei che spesso si
trova in Serbia, il presidente Tomislav Nikolić, fondatore del SNS
continua ad avere molti sostenitori all'interno del partito che gli
sono fedeli e questo per Vučić non va bene perche' vuole
presentarsi alle prossime elezioni con i propri seguaci. Judah e'
dell'opinione che elezioni anticipate in Serbia sono molto probabili
soprattutto perche' se ne parla molto.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 9 gennaio a Radio Radicale.
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