Militari turchi contro i guerriglieri curdi del Pkk (Foto DHA) |
La crisi siriana sembra avere le
conseguenze sulla questione curda che la Turchia ha sempre temuto. La
vasta offensiva contro il Pkk, lanciata dalle forze armate di Ankara
fra il 23 e il 24 luglio scorsi, che ha provocato oltre un centinaio
di vittime fra i guerriglieri del Pkk, e che non ha precedenti per
quanto riguarda le operazioni all'interno dei confini turchi, avrebbe
come scopo di fermare il tentativo dei guerriglieri separatisti di
conquistare territorio. Epicentro dei combattimenti la località di
Semdinli, cittadina a maggioranza curda situata nella parte della
Turchia incastrata fra l'Iraq e l'Iran. I principali organi di stampa
ignorano e venerdì scorso il quotidiano filo-governativo Zaman ha
pubblicato un articolo dove si sosteneva che nonostante le azioni
dell'esercito nella zona, in città la vita continua a scorrere
tranquilla, ma altri quotidiani turchi minori ne parlano da giorni.
Secondo quanto spiega oggi l'agenzia
TMNews, in una serie di lanci della corrispondente da Istanbul, Marta Ottaviani, il
timore di Ankara è che la crisi siriana porti alla creazione di un
territorio controllato dai curdi nel nord della Siria, che agirebbe
da nuova retrovia per la guerriglia del Pkk che, a quel punto, con
l'appoggio dei curdi iracheni e di quelli iraniani, potrebbe ottenere
il controllo di alcune città del Sud-Est, ponendo fine all'unità
nazionale del Paese. Le autorità di Ankara sono allarmate per la
situazione sul confine con la Siria, dove il Partito per l'unione
democratica, in pratica il braccio politico siriano del Pkk,
controlla cinque città. Una situazione del genere cambierebbe i
rapporti di forza tra il governo di Ankara e il Pkk mettendo i 15
milioni di curdi turchi, che da anni lottano per avere maggiori
diritti, in una posizione inedita.
Secondo quanto hanno riportato i
quotidiani Birgun e Gunes, la battaglia per il controllo della
regione va avanti da 15 giorni. Centinaia di guerriglieri del Pkk
avrebbero già attraversato il confine dal Nord Iraq e altri
rinforzi starebbero affluendo in questi giorni. Secondo Hurriyet, il
Pkk avrebbe iniziato ad attaccare anche la città di Çukurca, a due
passi dal confine con il Nord Iraq. La settimana scorsa il premier
Recep Tayyip Erdogan ha detto che la Turchia non esiterà a colpire
oltre il confine siriano se lo riterrà necessario, ma il timore è
che il conflitto si possa estendere e il ministro degli Esteri turco,
Ahmet Davutoglu, si è recato a Irbil per incontrare il presidente
della Regione autonoma curda del Nord Iraq, Massoud Barzani. La zona
intanto resta vietata ai giornalisti e dagli ambienti governativi di
Ankara non trapelano indiscrezioni. Per questo il leader
dell'opposizione, Kemal Kilicdaroglu, ha chiesto a Erdogan di fornire
"chiarimenti ufficiali e urgenti".
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