lunedì 6 agosto 2012

TURCHIA: IL PKK ALL'ATTACCO SFRUTTA LA CRISI SIRIANA

The Turkish military deploys a number of tanks and other vehicles around a military post, which has been attacked by the outlawed PKK militants in Hakkari’s Çukurca district. Nearly 130 militants were killed in the ongoing operations, a minister says. DHA photo
Militari turchi contro i guerriglieri curdi del Pkk (Foto DHA)


La crisi siriana sembra avere le conseguenze sulla questione curda che la Turchia ha sempre temuto. La vasta offensiva contro il Pkk, lanciata dalle forze armate di Ankara fra il 23 e il 24 luglio scorsi, che ha provocato oltre un centinaio di vittime fra i guerriglieri del Pkk, e che non ha precedenti per quanto riguarda le operazioni all'interno dei confini turchi, avrebbe come scopo di fermare il tentativo dei guerriglieri separatisti di conquistare territorio. Epicentro dei combattimenti la località di Semdinli, cittadina a maggioranza curda situata nella parte della Turchia incastrata fra l'Iraq e l'Iran. I principali organi di stampa ignorano e venerdì scorso il quotidiano filo-governativo Zaman ha pubblicato un articolo dove si sosteneva che nonostante le azioni dell'esercito nella zona, in città la vita continua a scorrere tranquilla, ma altri quotidiani turchi minori ne parlano da giorni. 

Secondo quanto spiega oggi l'agenzia TMNews, in una serie di lanci della corrispondente da Istanbul, Marta Ottaviani, il timore di Ankara è che la crisi siriana porti alla creazione di un territorio controllato dai curdi nel nord della Siria, che agirebbe da nuova retrovia per la guerriglia del Pkk che, a quel punto, con l'appoggio dei curdi iracheni e di quelli iraniani, potrebbe ottenere il controllo di alcune città del Sud-Est, ponendo fine all'unità nazionale del Paese. Le autorità di Ankara sono allarmate per la situazione sul confine con la Siria, dove il Partito per l'unione democratica, in pratica il braccio politico siriano del Pkk, controlla cinque città. Una situazione del genere cambierebbe i rapporti di forza tra il governo di Ankara e il Pkk mettendo i 15 milioni di curdi turchi, che da anni lottano per avere maggiori diritti, in una posizione inedita.


Secondo quanto hanno riportato i quotidiani Birgun e Gunes, la battaglia per il controllo della regione va avanti da 15 giorni. Centinaia di guerriglieri del Pkk avrebbero già attraversato il confine dal Nord Iraq e altri rinforzi starebbero affluendo in questi giorni. Secondo Hurriyet, il Pkk avrebbe iniziato ad attaccare anche la città di Çukurca, a due passi dal confine con il Nord Iraq. La settimana scorsa il premier Recep Tayyip Erdogan ha detto che la Turchia non esiterà a colpire oltre il confine siriano se lo riterrà necessario, ma il timore è che il conflitto si possa estendere e il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, si è recato a Irbil per incontrare il presidente della Regione autonoma curda del Nord Iraq, Massoud Barzani. La zona intanto resta vietata ai giornalisti e dagli ambienti governativi di Ankara non trapelano indiscrezioni. Per questo il leader dell'opposizione, Kemal Kilicdaroglu, ha chiesto a Erdogan di fornire "chiarimenti ufficiali e urgenti".

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