Nell'intervista per il sito Internet
europeo EurActiv, il commissario europeo all'Allargamento, Stefan
Fuele ha valutato che il blocco del processo di allargamento dell'Ue
sarebbe "un errore enorme". Si e' detto convinto che la
Serbia realizzera' l'avanzamento nelle relazioni con il Kosovo il che
ha qualificato come "un problema fondamentale sulla via verso
l'apertura dei negoziati di adesione" di Belgrado con l'Ue.
Feule ha detto di non dubitare che questa sara' una delle priorita'
del nuovo governo serbo e ha ricordato che il Consiglio europeo
ancora lo scorso dicembre aveva stabilito le misure che la Serbia
deve attuare. Nelle conclusioni del Cosiglio e' stato indicato che la
Serbia deve continuare il dialogo con Priština e realizzare la
normalizzazione delle relazioni con il Kosovo a fin di poter ottenere
la data dell'inizio dei negoziati. Il Consiglio ne decidera'
nuovamente al vertice a fine di quest'anno.
Stefan Fuele ha espresso ottimismo
quando si tratta della prospettiva europea di tutti i Balcani
Occidentali, soprattutto per quanto riguarda la Croazia e il
Montenegro i due paesi che hanno maggiormente avanzato sulla via
europea. La Croazia, si aspetta che aderisca all'Ue il primo luglio
2013 mentre il Montenegro ha ottenuto il via ai negoziati di adesione
all'inizio di quest'estate. Il commissario all'allargamento ha
rilevato che non c'e' stanchezza nelle riforme e nel processo di
allargamento come i media sbagliatamente scrivono ed informano.
Secondo Fuele, il Montenegro ne e' il buon esempio. Ha indicato che
l'intenzione di nove paesi di aderire all'Ue nonostante l'attuale
crisi e' la prova della loro fiducia nell'Unione. Ha ammesso che l'Ue
attualmente ha "seri problemi" ma che per questo non
dovrebbe in nessun modo girarsi a se stessa, trascurando i vicini e
fermando il processo di allargamento. "Sarebbe un errore enorme
e un prezzo molto alto per l'Ue" ha sottolineato Fuele.
Per quanto riguarda la questione
prioritaria delle relazioni tra Belgrado e Priština, citando fonti
del governo serbo, il quotidiano di Belgrado 'Blic' scrive che il
Governo della Serbia nei prossimi giorni molto probabilmente
cambiera' la decisione della non partecipazione dei rappresentanti
della Serbia ai forum regionali ai quali partecipano anche
rappresentanti di Priština. Su questo modello, spiega 'Blic', stanno
lavorando insieme la vicepresidente del governo serbo incaricata per
le integrazioni europee, Suzana Grubješić e il capo dell'Ufficio
per le integrazioni europee, Milan Pajević. Questo modello
acconsentirebbe ai rappresentanti serbi di partecipare alle
conferenze internazionali senza riconoscere il Kosovo e senza il
precedente insistere della parte serba che il cartellino davanti ai
rappresentanti di Priština avesse accanto al nome Kosovo anche un
asterisco e il commento che "questo nome non influisce sulla
posizione relativa allo status, conforme alla Risoluzione 1244 del
Consiglio di sicurezza dell'ONU e il parere della Corte
internazionale della giustizia sulla dichiarazione di indipendenza
del Kosovo".
La conclusione di tutti i governi e'
che la non partecipazione ai forum internazionali rappresenta
soltanto una perdita per la Serbia, poiche' vi e' presente la voce
dell'altra parte, cioe' quella kosovara. Si prevede quindi che la
partecipazione dei rappresentanti serbi ai forum includa anche il
messaggio che cio' non significa il riconoscimento del Kosovo,
spiegano le fonti governative a 'Blic'. Nel comunicato dall'Ufficio
del presidente, a seguito degli incontri di Tomislav Nikolić con gli
ambasciatori austriaco e tedesco che finiscono il loro mandato in
Serbia, si citano le parole del presidente della Serbia che il nuovo
team di negoziatori serbo assumera' la piena responsabilita' nella
soluzione della situazione in Kosovo. Il presidente ha detto anche
che i negoziati tra Belgrado e Priština saranno alzati ad "un
livello piu' alto".
Il testo fa parte della corrispondenza
per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a RadioRadicale
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