giovedì 21 aprile 2011

SERBIA: SI RIPARLA DI ELEZIONI

Sale la tensione politica in Serbia e si torna a parlare di elezioni anticipate: le chiede il Partito serbo del progresso di Tomislav Nikolic, pronto a cavalcare il malcontento popolare provocato dalla pesante crisi economica. E i sondaggi sembrano dargli ragione, mentre Nikolic, abbandonati i trascorsi "turboserbi" al fianco di Vojslav Seselj, sotto processo all'Aja per crimini di guerra, per dare maggior forza alla richiesta di tornare alle urne si scopre gandhiano e fa lo sciopero della fame e della sete.
Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

Tomislav Nikolic
In Serbia stanno bollendo tensioni dovute alla sempre piu' forte richiesta dell'opposizione politica serba ad indire elezioni anticipate. Alla guida di questa richiesta si trova il leader del Partito serbo del progresso, Tomislav Nikolić, presidente del partito che si e' formato distaccandosi dall'ultranazionalista Partito radicale serbo dell'imputato dell'Aja Vojislav Šešelj. Dopo che sabato scorso si sono svolte masiccie manifestazioni nel centro di Belgrado, Nikolić ha intrapreso uno sciopero della fame e della sete. L'esito di questa decisione e' stato il suo ricovero in ospedale domenica scorsa. Ma Nikolić non rinuncia e afferma che non puo' cambiare la decisione sul digiuno solo perche' attualmente si sente male.
Il capo dello stato serbo Boris Tadić si e' recato domenica scorsa in ospedale a trovare Nikolić per convincerlo di sospendere il digiuno ma nessun accordo e' stato raggiunto. "Se il Partito democratico continua a pensare quello che aveva dichiarato negli ultimi giorni, allora non c'e' spazio per proseguire con i colloqui" ha detto Nikolić dall'ospedale.
La Commissione europea ritiene che le divergenze politiche in Serbia devono essere risolte per via di processi politici normali, ha dichiarato Maja Kocijančić, portavoce dell'alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton. Nel suo commento si afferma che la Commissione europea segue con preoccupazione lo sviluppo della situazione in Serbia: "Le divergenze politiche devono essere risolte nell'ambito del processo politico stabilito e l'Ue seguira' con attenzione lo sviluppo della situazione" ha detto Maja Kocijančić.

Il presidente del Partito liberaldemocratico Čedomir Jovanović, sull'attuale situazione politica in Serbia ha dichiarato che Tomislav Nikolić "ha vinto perche' e' riuscito a far tornare il Paese, in senso politico, nell'era della pietra". Jovanović ritiene che la situazione in Serbia si puo' risolvere o indicendo momentaneametne le elezioni anticipate oppure per mezzo di un accordo. Ha aggiunto anche che l'attuale situazione e' frutto del governo che ha rinunciato ad un piano chiaro. Il leader liberal-democratico ha spiegato che "questa e' una agonia della gente" che aveva votato per Nikolić e che e' catastrofico che invece di un sistema di valori civilizzato stabilisce un sistema di valori in cui si pone la domanda "chi e' che puo' resistere di piu'". Secondo la sua valutazione, lo stanno facendo i due partiti che non riescono a fare nulla ne' per se stessi ne' per il paese che e' loro ostaggio, alludendo al partito governativo e quello dell'opposizione.

Secondo gli ultimi sondaggi, scrive il quotidiano di Belgrado 'Blic', Nikolić e il suo partito non sono mai stati cosi' vicini a vincere le elezioni come adesso. La crisi economica nel paese e' cosi' grande che gli elettori del Partito democratico e della coalizione intorno a questo partito governativo, prosegue il giornale serbo, hanno iniziato a riflettere se appoggiarli alle prossime elezioni e in tal modo, sempre piu' spesso, passano dalla parte degli indecisi cosicche' in questo momento ci sono persino due milioni di elettori indecisi ovvero quasi la meta' di quelli che si recano alle urne. Secondo i sondaggi, negli ultimi sei mesi il reiting del Partito serbo del progresso di Tomislav Nikolić e' in uno stato di stagnazione mentre il reiting del Partito democratico del presidente Boris Tadić e' in costante calo. Ma il fatto politico importante e' il numero degli elettori indecisi. E' per questo che il Partito serbo del progresso insiste sulle elezioni entro la fine dell'anno. Secondo alcuni analisti politici, vi e' perfino il fatto che Vojislav Šešelj potrebbe ben presto essere rilasciato dal carcere dell'Aja e per questo Nikolić insiste sulle elezioni al piu' presto per avvalersi del successo elettorale. Secondo le ultime notizie, le sue condizioni di salute starebbero peggiorando ed e' stato messo sotto infusione poiche' di volta in volta perde coscienza ed alcuni organi avrebbero difficolta' di funzionamento. I medici non rilasciano bellettini precisi.

Aggiornamento delle ore 14.00 (da un lancio dell'agenzia TMNews con fonte AFP)
Tomislav Nikolic ha annunciato d'aver interrotto lo sciopero della sete ma continua lo sciopero della fame. Nikolic ha preso questa decisione in seguito a un appello del Patriarca ortodosso serbo, Irenej, che l'ha invitato a fermarsi. Il suo partito ha convocato per sabato 23 al pomeriggio una nuova manifestazione di fronte al Parlamento per chiedere elezioni anticipate.

Sulla parabola politica di Tomislav Nikolić, leader dell'attuale maggior partito serbo di opposizione, passato in poco tempo dal nazionalismo estremo di Vojislav Šešelj ai metodi gandhiani di protesta, segnalo l'articolo di Petra Tadic pubblicato ieri su Osservatorio Balcani e Caucaso.

Nazionalisti serbi in piazza a Belgrado per chiedere elezioni anticipate
(Foto Marjola Rukaj / Osservatorio Balcani e Caucaso)

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