Le condanne di Gotovina e di Markac riaffermano che i crimini di guerra non possono mai essere giustificati dalla condotta della fazione opposta
15/04/2011
Il Tribunale Penale Internazionale per la ex-Jugoslavia ha depositato oggi la sua sentenza sul caso contro Ante Godovina, Ivan Čermak and Mladen Markač. Il generale Gotovina e Mladen Markač sono stati entrambi riconosciuti colpevoli di 8 capi di imputazione relativi a crimini commessi contro la popolazione serba della regione della Krajina in Croazia nel 1995, mentre Čermak è stato prosciolto da tutte le accuse. Il generale Gotovina è stato condannato a 24 anni di prigione e Mr Markač a 18 anni di prigione.
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“L’associazione radicale Non c’è pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT) si rallegrano dell’odierna decisione che rappresenta un monito del fatto che le norme del diritto bellico si applicano in egual modo a chiunque durante un conflitto armato, senza considerazione per la fazione alla quale gli individui appartengono. I crimini di guerra, in particolar modo se coinvolgono i civili, non possono mai essere giustificati facendo riferimento alla condotta di una qualsiasi fazione coinvolta in un conflitto armato, né facendo riferimento al fatto che la guerra sia considerata giusta o ingiusta. La condanna di oggi sottolinea anche le responsabilità individuali dei comandanti per le azioni intraprese dai loro subordinati.
La Camera del TPI per la ex-Jugoslavia ha affermato che i crimini compiuti contro i civili serbi hanno avuto luogo nel quadro di molti anni di tensioni tra i Serbi e i Croati nella regione della Krajina, dove già in precedenza erano stati commessi crimini con i Croati. La decisione di oggi evidenzia come questo non possa rappresentare una giustificazione per le azioni intraprese dalle forze croate in violazione del diritto bellico.
I crimini commessi dalle forze croate nella regione della Krajina, inclusa l’Operazione Tempesta, rappresentano una macchia nella cornice degli sforzi della Croazia volti al raggiungimento dell’indipendenza, che può essere cancellata solo attraverso l’accertamento della verità e il ristabilimento della giustizia. Le vittime di simili crimini meritano almeno questo.
NPSG e il PRNTT fanno appello allo Stato croato e ai suoi cittadini affinchè questi colgano questa opportunità di affermare il loro impegno in favore dello stato di diritto e della giustizia e riconoscano una volta per tutte che non c’è posto per l’impunità per i crimini di guerra nella strada verso il futuro. Noi rinnoviamo il nostro incitamento alla Croazia a chiudere i suoi conti con il passato e ad aiutare per questa via a rimuovere i rimanenti ostacoli all’inizio dei negoziati sull’ingresso della Croazia nell’unione Europea portando così a conclusione la fase finale del cammino che porterà la Croazia ad essere il 28esimo membro dell’Unione Europea nel 2012.”
15/04/2011
Il Tribunale Penale Internazionale per la ex-Jugoslavia ha depositato oggi la sua sentenza sul caso contro Ante Godovina, Ivan Čermak and Mladen Markač. Il generale Gotovina e Mladen Markač sono stati entrambi riconosciuti colpevoli di 8 capi di imputazione relativi a crimini commessi contro la popolazione serba della regione della Krajina in Croazia nel 1995, mentre Čermak è stato prosciolto da tutte le accuse. Il generale Gotovina è stato condannato a 24 anni di prigione e Mr Markač a 18 anni di prigione.
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“L’associazione radicale Non c’è pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT) si rallegrano dell’odierna decisione che rappresenta un monito del fatto che le norme del diritto bellico si applicano in egual modo a chiunque durante un conflitto armato, senza considerazione per la fazione alla quale gli individui appartengono. I crimini di guerra, in particolar modo se coinvolgono i civili, non possono mai essere giustificati facendo riferimento alla condotta di una qualsiasi fazione coinvolta in un conflitto armato, né facendo riferimento al fatto che la guerra sia considerata giusta o ingiusta. La condanna di oggi sottolinea anche le responsabilità individuali dei comandanti per le azioni intraprese dai loro subordinati.
La Camera del TPI per la ex-Jugoslavia ha affermato che i crimini compiuti contro i civili serbi hanno avuto luogo nel quadro di molti anni di tensioni tra i Serbi e i Croati nella regione della Krajina, dove già in precedenza erano stati commessi crimini con i Croati. La decisione di oggi evidenzia come questo non possa rappresentare una giustificazione per le azioni intraprese dalle forze croate in violazione del diritto bellico.
I crimini commessi dalle forze croate nella regione della Krajina, inclusa l’Operazione Tempesta, rappresentano una macchia nella cornice degli sforzi della Croazia volti al raggiungimento dell’indipendenza, che può essere cancellata solo attraverso l’accertamento della verità e il ristabilimento della giustizia. Le vittime di simili crimini meritano almeno questo.
NPSG e il PRNTT fanno appello allo Stato croato e ai suoi cittadini affinchè questi colgano questa opportunità di affermare il loro impegno in favore dello stato di diritto e della giustizia e riconoscano una volta per tutte che non c’è posto per l’impunità per i crimini di guerra nella strada verso il futuro. Noi rinnoviamo il nostro incitamento alla Croazia a chiudere i suoi conti con il passato e ad aiutare per questa via a rimuovere i rimanenti ostacoli all’inizio dei negoziati sull’ingresso della Croazia nell’unione Europea portando così a conclusione la fase finale del cammino che porterà la Croazia ad essere il 28esimo membro dell’Unione Europea nel 2012.”
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