Il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, accompagnato dal commissario all'Allargamento, Stefan Fuele, hano compiuto nei giorni scorsi una visita nei Balcani occidentali: al centro del viaggio e dei colloqui con la autorità locali lo stato del processo di integrazione europea alla luce delle singole realtà. Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora dedicata alla visita in Bosnia Erzegovina per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 14 aprile a Radio Radicale.
Il viaggio di Barroso e Feuele nei Balcani occidentali ha voluto toccare anche la Bosnia Erzegovina, il paese che desta maggiore preoccupazione nella regione balcanica. A Sarajevo il presidente della Commissione Europea e l'eurocommissario all'allargamento hanno sottolineato che e' molto importante che la BiH non sia indietro agli altri paesi della regione sul cammino verso l'Ue. "L'orientamento dell'Ue per il futuro europeo della BiH e' molto forte e fermo – vogliamo che vi avviate verso l'adesione nell'Unione, ma affinche' si possa procedere con le riforme e verso la soluzione dei problemi scottanti bisogna che vi sia formato il governo a livello statale" ha dichiarato a Sarajevo Jose Manuel Barroso. Barroso e Feule sono stati accompagnati anche dal direttore esecutivo per l'Europa ed Asia centrale della Direzione di affari esteri dell'Ue, Miroslav Lajčak. Il Presidente della CE ha invitato le autorita' della BiH alla fermezza e responsabilita' politica sottolineando che l'Ue vuole vedere sulla scena politica "lo spirito e la cultura di compromesso". A nome della presidenza tripartita della BiH, l'attuale presidente Nebojša Radmanović ha replicato che i risultati delle riforme intraprese finora non sono pochi nonostante il fatto che all'interno della BiH spesso non si e' soddisfatti del ritmo di avanzamento verso le integrazioni europee. Ha aggiunto che le autorita' della BiH nel corso di quest'anno potrebbero completare il lavoro che acconsentirebbe l'applicazione della richiesta di status di candidato. "La BiH non e' sola... l'Ue e' pronta ad aiutarla con la sua rafforzata presenza, politica nonche' con un aiuto finanziario rilevante. Ma anche la BiH deve fare la sua parte nel lavoro perche' il suo futuro europeo dipendera' dalla volonta' dei cittadini della BiH" ha detto Barroso. Il presidente della CE ha sottolineato che e' indispensabile sviluppare istituzioni statali funzionanti che acconsentiranno alla BiH di comunicare con l'Ue con una voce unica. Cio' non significa pero', ha avvertito Barroso, che l'esistenza delle entita' verranno minacciate. Cio' significa che anche se molte competenze possono rimanere a livello delle entita', il meccanismo di coordinazione deve essere a livello statale. Come buon esempio ha ricordato il lavoro che e' stato compiuto con successo per quanto riguarda la liberalizzazione del regime di visti. Sta' ai leader politici della BiH di raggiungere l'accordo sulla formazione del nuovo governo a livello statale e di assumersi la responsabilita' in questo processo. Barroso ha evidenziato che dopo la formazione del governo bisogna risolvere le questioni prioritarie quali innanzitutto la riforma della Costituzione e completarla in base alla sentenza della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo.
Il viaggio di Barroso e Feuele nei Balcani occidentali ha voluto toccare anche la Bosnia Erzegovina, il paese che desta maggiore preoccupazione nella regione balcanica. A Sarajevo il presidente della Commissione Europea e l'eurocommissario all'allargamento hanno sottolineato che e' molto importante che la BiH non sia indietro agli altri paesi della regione sul cammino verso l'Ue. "L'orientamento dell'Ue per il futuro europeo della BiH e' molto forte e fermo – vogliamo che vi avviate verso l'adesione nell'Unione, ma affinche' si possa procedere con le riforme e verso la soluzione dei problemi scottanti bisogna che vi sia formato il governo a livello statale" ha dichiarato a Sarajevo Jose Manuel Barroso. Barroso e Feule sono stati accompagnati anche dal direttore esecutivo per l'Europa ed Asia centrale della Direzione di affari esteri dell'Ue, Miroslav Lajčak. Il Presidente della CE ha invitato le autorita' della BiH alla fermezza e responsabilita' politica sottolineando che l'Ue vuole vedere sulla scena politica "lo spirito e la cultura di compromesso". A nome della presidenza tripartita della BiH, l'attuale presidente Nebojša Radmanović ha replicato che i risultati delle riforme intraprese finora non sono pochi nonostante il fatto che all'interno della BiH spesso non si e' soddisfatti del ritmo di avanzamento verso le integrazioni europee. Ha aggiunto che le autorita' della BiH nel corso di quest'anno potrebbero completare il lavoro che acconsentirebbe l'applicazione della richiesta di status di candidato. "La BiH non e' sola... l'Ue e' pronta ad aiutarla con la sua rafforzata presenza, politica nonche' con un aiuto finanziario rilevante. Ma anche la BiH deve fare la sua parte nel lavoro perche' il suo futuro europeo dipendera' dalla volonta' dei cittadini della BiH" ha detto Barroso. Il presidente della CE ha sottolineato che e' indispensabile sviluppare istituzioni statali funzionanti che acconsentiranno alla BiH di comunicare con l'Ue con una voce unica. Cio' non significa pero', ha avvertito Barroso, che l'esistenza delle entita' verranno minacciate. Cio' significa che anche se molte competenze possono rimanere a livello delle entita', il meccanismo di coordinazione deve essere a livello statale. Come buon esempio ha ricordato il lavoro che e' stato compiuto con successo per quanto riguarda la liberalizzazione del regime di visti. Sta' ai leader politici della BiH di raggiungere l'accordo sulla formazione del nuovo governo a livello statale e di assumersi la responsabilita' in questo processo. Barroso ha evidenziato che dopo la formazione del governo bisogna risolvere le questioni prioritarie quali innanzitutto la riforma della Costituzione e completarla in base alla sentenza della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo.
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