La Grecia travolta dalla crisi
economica si trova a fare i conti con la crescita dell'intolleranza e
degli attacchi razzisti, di cui molto spesso sono responsabili
militanti dal partito di ultradestra “Alba Dorata”. Ne sono
vittima i tanti migranti che, come avviene anche da noi, arrivano in
Grecia con la speranza di proseguire per i Paesi del Nordeuropa, ma
anche quelli che vivono e lavorano nel Paese. Gli attacchi rischiano
di coinvolgere chiunque, a causa del suo aspetto fisico, possa
apparire come un immigrato agli occhi degli estremisti xenofobi. Lo
scorso 16 novembre, l'ambasciata statunitense ad Atene ha avvertito i
suoi concittadini, specie quelli di origine asiatica, mediorientale ,
ispanica o africana, del rischio di attacchi razzisti.
Che la situazione sia seria e rischi di
sfuggire al controllo lo dimostra la decisione dell polizia greca di
dotersi di unità speciali contro le violenze a sfondo razzista.
Queste nuove unità, dopo il vialibera del Consiglio di Stato, verranno
costituite prima di tutto ad Atene e Salonicco. Chiunque sia vittima
di violenze razziste potrà sporgere denuncia personalmente, tramite
un legale di fiducia o anche in forma anonima. Il ministro degli
Interni, Nikos Dendias, ha anche annunciato la prossima attivazione
di una linea telefonica dedicata.
Le iniziative del governo sono
senz'altro opportune, anche se viene da domandarsi quanto potranno
essere efficaci se alle ultime elezioni quasi la metà dei poliziotti
hanno votato proprio per “Alba Dorata” che stando ai sondaggi più
recenti è ormai il terzo partito greco. Non solo: da qualche tempo,
negli ambienti della sinistra giovanile più radicale, c'è allarme
che la polizia possa passare nomi e indirizzi delle persone fermate
ai militanti di “Alba Dorata”. Diversi arrestati a seguito delle
manifestazioni di queste ultime settimane hanno raccontatodi essere
aver ricevuto minacce del genere. La polizia ha smentito, ma la paura
resta.
Anche perché nei reparti speciali
della polizia ci sarebbero membri di “Alba Dorata”. Anzi,
sarebbero proprio loro che, in tenuta paramilitare, aggrediscono i
venditori ambulanti irregolari, controllano i documenti agli
immigrati e si scontrano in piazza con gli anarchici gridando slogan
neo-nazisti. Ma nella polizia c'è omertà e non si conosce nemmeno
il numero esatto degli iscritti ad “Alba Dorata”, tanto meno
l'identità degli appartenenti alla sua “ala militare”. Questa
almeno la denuncia che viene dal giornalista greco Dimitri Psarras,
autore del volume “La bibbia nera dell'Alba Dorata”, chenell'articolo di Fabio Sindici su La Stampa del 1° dicembre parla
dei finanziamenti forniti dai grandi armatori e afferma che una parte
della destra parlamentare sarebbe pronta ad allearsi con il partito
guidato da Michaloliakos.
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