Alla fine del vertice dei capi di Stato
e di governo dell'Unione Europea, la settimana scorsa a Bruxelles, il
ministro degli esteri sloveno, Karl Erjavec, ha dichiarato che vi è
la possibilita' che la Slovenia non ratifichi l'accordo di adesione
della Croazia all'Ue entro il 1 luglio 2013, quando e' previsto
l'ingresso della Croazia nell'Ue. Come riportato dai media sloveni,
Erjavec ha detto che proporra' al governo di Ljubljana di prolungare
il mandato all'esperto sloveno nella commissione che si occupa della
questione aperta della Ljubljanska banka, Franc Arhar, fino alla fine
dell'anno prossimo. Erjavec spera che fino ad allora Arhar, insieme
al suo collega croato, l'esperto Zdravko Rogić, avra' tempo
sufficiente per trovare una comune soluzione della questione
bilaterale. Erjavec ritiene che il problema dovrebbe essere risolto
in base all'accordo di Vienna del 2001. Il ministro sloveno ha
ribadito l'appoggiare al veloce ingresso della Croazia nell'Ue, ma si
aspetta che prima siano risolte tutte le questioni aperte che
potrebbero disturbare le relazioni tra gli stati. Erjavec ha quindi
avvertito che la Slovenia potrebbe non ratificare l'accordo di
adesione croato finche' Zagabria non soddisferà i suoi obblighi.
Dall'altra parte, sempre da Bruxelles, il premier croato, Zoran
Milanović, ha detto che secondo la sua opinione la questione della
ratifica e' una questione risolta: "Ci aspettiamo che tutti
soddisfino i propri obblighi come la Croazia ha adempiuto i suoi. Non
possiamo costringere nessuno”, ha detto Milanović, “In fin dei
conti, se qualcuno vuole puo' ricattarci, ma abbiamo visto dalla
recente storia che una tale politica alla fine e' sempre perdente".
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi.
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