Cipro e Slovenia sono i Paesi meno
corrotti tra quelli dell'Europa sud orientale, mentre la maglia nera
va a Kosovo e Albania. Tutti gli altri non fanno comunque una gran
bella figura, ma sono in buona compagnia perché insieme a loro c'è
qualche Paese che in teoria dovrebbe essere più “evoluto”, come
l'Italia. Sono i dati che emergono dal Corruption Perception Index
2012, l’Indice di percezione della corruzione che classifica più
di 180 Paesi del mondo per verificare il livello di corruzione nel
settore pubblico, elaborato da Transparency International e
presentato in Italia lo scorso mercoledì 5 dicembre a Milano. La
classifica riflette il livello di corruzione percepito da
imprenditori ed esperti: il valore 100 indica la maggiore pulizia
nelle attività d’impresa, mentre al contrario lo 0 indica il
massimo di corruzione.
I paesi meno corrotti del mondo sono
Nuova Zelanda, Danimarca e Finlandia, primi a pari merito nella
classifica generale 2012 con un indice di 90. All’estremo della
lista i peggiori posti al mondo quanto a corruzione sono
l’Afghanistan, la Corea del Nord e la Somalia, anche loro tutti a
pari merito a 174. Per quanto riguarda l'Europa sud orientale e
balcanica, il Paese più virtuoso è la Repubblica di Cipro, che si
piazza al 29° posto davanti alla Slovenia al 37° e a Malta in 43°
posizione. Seguono, nell'ordine, Turchia (54), Croazia (62), Romania
(66), Macedonia (69), Bosnia Erzegovina (in 72a posizione insieme
all'Italia), Bulgaria e Montenegro (75), Serbia (80), Grecia e
Moldavia (94). Chiudono questa classifica nella classifica, come
dicevo, il Kosovo al 105° posto e l'Albania al 113°. I Paesi
dell'Europa sud orientale e balcanica, dunque, in maggioranza non
raggiungono la sufficienza.
La corruzione, l'opacità del
mercato, la scarsa integrità dei funzionari pubblici, la debolezza
dei controlli, non sono solo una questione di moralità e di eticità
di chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica a tutti i
livelli, ma mimano la credibilità stessa di un Paese, allontanano
gli investimenti, inquinano il mercato e finiscono per avere un
impatto devastante sull'economia e quindi sullo sviluppo. Nella
attuale situazione è facile possa instaurarsi un meccanismo perverso
per cui la povertà aumenta le occasioni di corruzione che a loro
volta ingenerano nuova povertà, in un circolo vizioso sempre più
difficile da scardinare. Non a caso lo studio di Transparency
International nota che la corruzione colpisce particolarmente nei
Paesi che più risentono dalla crisi economica e finanziaria. E'
possibile però spezzare la spirale del malaffare affermando sempre
più i diritti di cittadinanza e che i cittadini per primi si sentano
protagonisti del contrasto alla corruzione.
Il Corruption Perception Index
2012 è stato calcolato da Transparency International sui dati
forniti da istituzioni internazionali come il World Economic Forum,
Freedom House, la Economist Intelligence Unit, l'Institute for
Management Development, la Bertelsmann Foundation e le agenzie di
analisi IHS Global Insight e Political Risk Services. Il CPI 2012 non
è confrontabile con quelli precedenti perché l’indice è stato
totalmente rinnovato elaborando un nuovo metodo di calcolo.
E' possibile scaricare il nuovo indice
ed altro materiale dal sito di Transparency International Italia
Precisazione
Nella fretta ho fatto un po' di confusione.
Al secondo paragrafo il numero 174 attribuito a Afghanistan, Nord Corea e Somalia si riferisce alla posizione in classifica, cioè l'ultima, e non all'indice del CPI essendo appunto 100 il massimo positivo.
Allo stesso modo, i numeri attribuiti ai Paesi citati si riferiscono tutti alla loro posizione nella classifica di Transparency International e non al loro inidice di corruzione.
Nella fretta ho fatto un po' di confusione.
Al secondo paragrafo il numero 174 attribuito a Afghanistan, Nord Corea e Somalia si riferisce alla posizione in classifica, cioè l'ultima, e non all'indice del CPI essendo appunto 100 il massimo positivo.
Allo stesso modo, i numeri attribuiti ai Paesi citati si riferiscono tutti alla loro posizione nella classifica di Transparency International e non al loro inidice di corruzione.
bravissimo roberto su messico ieri mattina notiziario antiproibizionista: breve ma efficacissimo
RispondiEliminaTi ringrazio.
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