di Marina Szikora , corrispondente di
Radio Radicale
La Serbia non avra' ancora una data per
l'inizio dei negoziati con l'Ue anche se questo, secondo le
aspettative di Belgrado, e' stato il risultato atteso per questa
settimana alla riunione del Consiglio europeo. Il consiglio dei capi
delle diplomazie dell'Ue, senza riuscire ad essere unanime sul caso
della Serbia, ha deciso che Belgrado avra' una data per l'inizio dei
negoziati entro la fine del giugno 2013, quindi durante la presidenza
irlandese, ma solo se ci sara' un avanzamento nella normalizzazione
delle relazioni con Priština. Il Consiglio ne decidera' la prossima
primavera e se valutera' che vi e' stato raggiunto un progresso, la
Serbia avra' la data per l'inizio dei negoziati con l'Ue entro il
prossimo giugno. Stessa decisione riguarda l'inizio dei negoziati
sull'Accordo di stabilizzazione e associazione del Kosovo. La capo
della diplomazia cipriota, attuale presidenza dell'Ue, ha detto che
non si tratta di una data bensi' di una scadenza. Va precisato che la
riunione dei ministri europei e' stata brevemente interrotta a causa
delle consultazioni sulla Macedonia poiche' la Grecia e la Bulgaria
si oppongono all'apertura dei negoziati di adesione per Skopje. Il
ministro degli esteri bulgaro, Nikolaj Mladenov ha dichiarato che in
Macedonia si conduce "una campagna antibulgara" e che i
cittadini macedoni che si sentono bulgari vengono discriminati. La
Grecia invece chiede alle autorita' di Skopje di accettare l'accordo
con Atene relativo al contenzioso sul nome della Macedonia.
Quanto alla data per l'inizio dei
negoziati con la Serbia, la Germania resta il paese piu' riservato
con la spiegazione che sono necessari risultati il piu' possibile
palpabili per quanto riguarda la stabilizzazione delle relazioni tra
Belgrado e Priština e soprattutto che le autorita' serbe devono
iniziare il ritiro della loro presenza al nord del Kosovo. Siccome la
Spagna ed altri quattro membri dell'Ue non riconoscono il Kosovo
indipendente, vogliono che dalle conclusioni sia tolto tutto quello
che potrebbe implicare l'accettazione della "statalita'",
vale a dire il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. Secondo
le informazioni mediatiche, l'Italia e l'Austria sono tra i paesi che
si impegnano maggiormente per il piu' veloce ottenimento di una data
d'inizio dei negoziati con la Serbia. Comunque vada, Belgrado dovra'
impegnarsi ancora molto sul suo cammino verso l'ingresso nell'Ue. La
Croazia ritiene che la Serbia dovrebbe ottenere una cornice di tempo
per l'inizio dei negoziati, ha dichiarato a Bruxelles la ministro
degli esteri e affari europei croata Vesna Pusić e ha aggiunto che i
paesi vicini devono appoggiare l'avanzamento della Serbia verso l'Ue.
Pusić ha sottolineato che oltre agli alti criteri sono importanti
anche i messaggi politici positivi. "E' sempre d'aiuto se si va
con i messaggi politici positivi, se si vuole aiutare l'elite
politica proeuropea e favorevole alle riforme", ha detto Vesna
Pusić. In relazione alle vittime dell'operazione militare 'Tempesta'
la ministro croata ha rilevato che "la giustizia deve essere
soddisfatta da tutte le parti e nel caso di ogni vittima" e a
tal proposito l'unico modo e' il rispetto delle procedure
istituzionali. Pusić ha aggiunto che la Croazia e la Serbia vogliono
iniziare a funzionare in quei segmenti in cui lo e' piu' facile e
dopo si passera' alle cose piu' difficili. Ha aggiunto che la Croazia
ha passato 12 anni nel processo delle riforme europee e deve avere la
comunicazione con tutti i paesi della regione e deve capirne
l'importanza.
Il Consiglio per gli affari generali
dell'Ue ha salutato martedi' nelle sue conclusioni l'avanzamento
della Croazia nella preparazione del suo ingresso nell'Ue e ha
invitato Zagabria di concentrarsi sui dieci compiti che la
Commissione europea ha identificato nel suo ultimo rapporto sul
monitoraggio. Si tratta dei settori della
competizione di mercato, giustizia e diritti fondamentali, liberta' e
sicurezza. Le conclusioni del consiglio dei ministri verranno
confermate dai capi di stato e governo dei 28 che si riuniscono il 13
e 14 dicembre. I ministri hanno ricordato inoltre alla promessa della
Croazia che le questioni bilaterali non possono ostacolare il
processo dei paesi candidati. Si aspetta che Zagabria continui il suo
ruolo attivo relativo alla collaborazione regionale nei Balcani
Occidentali. Il Consiglio sollecita la Croazia di continuare a
risolvere tutte le questioni bilaterali aperte, incluse quelle della
successione. Sono necessari altrettanto ulteriori sforzi relativi
all'impunita' dei crimini di guerra il che implica processi aperti e
piena collaborazione con il Tribunale internazionale per l'ex
Jugoslavia.
[*] Il testo è tratto dalla puntata di
Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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