giovedì 8 maggio 2014

CROAZIA: UN PRIMO MAGGIO NEL SEGNO DELLA CRISI ECONOMICA

Di Marina Szikora
La festa del Primo Maggio in Croazia e’ trascorsa anche nel segno della consapevolezza di quanto ancora sia grave la crisi che ormai da lungo tempo travolge questo paese. Oltre alle feste e celebrazioni all’aperto ci sono state manifestazioni sindacali, ma anche molta campagna politica. Per i sindacati questa e’ stata l’occasione di chiedere al governo un atto di responsabilita’, quello di indire le elezioni anticipate. Secondo i presidenti delle associazioni sindacali il Governo ha perso l’appoggio dei cittadini perche’ niente del programma e’ stato realizzato, mentre “e’ in corso la politica dei centri di potere stranieri che non va a favore dei cittadini ma e’ nell’interesse del grosso capitale”.

Che la situazione sia difficile lo ammette anche il premier Zoran Milanović il quale ha affermato che la Croazia si trova attualmente nella situazione peggiore dalla fine della guerra degli anni novanta. Ma quello che si vive oggi e’ frutto di molta irresponsabilita’ del passato: “anni di comportamento irresponsabile e l’accumulo di debiti hanno portato alla crisi nel paese” ha rilevato il premier croato aggiungendo che la festa del Primo maggio viene celebrata nel contesto di difficolta’ economiche, le peggiori dalla fine della guerra. Tuttavia, ai cittadini ha chiesto pazienza a fin di permettere ai piani del governo di avere successo.

Prendendo parte alla tradizionale festa in uno dei principali parchi di Zagabria, il presidente Ivo Josipović ha detto che la Festa internazionale del lavoro porta il suo particolare simbolismo di solidarieta’ e di cura per quelli che lavorano o vogliono lavorare ma purtroppo sempre di piu’ anche per quelli che non hanno un lavoro. Quanto alle richieste dei sindacati relative alle elezioni anticipate, il capo dello stato ha commentato che questo fa parte della democrazia. Josipović ha rilevato che la situazione attuale e’ conseguenza della grave crisi economica e della disoccupazione in quanto il problema principale. Il diritto al lavoro e salari meritati, condizioni di lavoro adeguate, la vita degli operai dignitosa, dei pensionati e delle loro famiglie nonche’ l’aiuto a quelli che sono senza lavoro o che non ricevono stipendi, sono richieste di solidarieta’, di giustizia e di una societa’ umana, ha detto Josipović.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

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