L'Italia proponga di discutere la sospensione all'Assemblea generale dell'Onu
Dichiarazione del senatore radicale Marco Perduca
“Il ministro Terzi ha oggi giustamente affermato dalla Turchia che di fronte alla responsabilità di proteggere la popolazione inerme non si può dar credito al principio di non ingerenza in affari interni di uno stato membro delle Nazioni unite. Occorre però essere conseguenti a queste lodevole affermazione di principio.
In queste ore, come ampiamente documentato dalla Bbc, è in corso di formazione e addestramento un vero e proprio esercito per la "Siria libera" ed è ragionevole ipotizzare che quei kalashnikov inizieranno a essere usati se la comunità internazionale continuerà con la sua inefficace azione nei confronti delle brutali repressioni del regime di Assad.
Dopo la sospensione del Sud Africa nel 1974, nel settembre del 1992, quando ormai nella ex Jugoslavia si stavano infiammando sempre più fronti interni, mentre si definivano le norme dello statuto del Tribunale penale ad hoc per i crimini commessi colà, si sospendeva Belgrado dal suo seggio all'Assemblea generale.
Quelle misure non furono sufficienti a salvare la vita di migliaia di persone perché la necessaria coesione internazionale non esisteva; oggi, con l'esempio dato dalla risolutezza colla quale la Lega Araba sta agendo nei confronti di Damasco, prima con la sospensione e poi con l'ultimatum per l'invio degli osservatori internazionali, le condizioni potrebbero essere diverse, occorre però che se ne inizi a discutere al Palazzo di Vetro per doversi poi trovare di fronte a una guerra civile.
Perdukistan - Il blog di Marco Perduca
Le dichiarazioni del ministro degli Esteri da Istanbul (da un lancio dell'agenzia TMNews)
La posizione italiana sul conflitto siriano è stata illustrata oggi al Forum Italo-Turco di Istanbul dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. L'Italia è preoccupata per la situazione in Siria e appoggia le iniziative della Lega Araba, evidenziando che “il principio della non ingerenza negli affari interni non può avere un valore assoluto quando è così chiaro che ciò che si sta sviluppando in un Paese crea la possibilità di moltiplicare in modo drammatico le spinte all'instabilità”.
“Vogliamo sottolineare - ha detto Terzi - quanto la situazione in Siria ci preoccupa, perché innanzitutto la tragedia continua a colpire la popolazione siriana e soprattutto anche perché quello che sta avvenendo rischia di essere un elemento di destabilizzazione degli equilibri regionali, oltre a essere una violenza proprio al concetto di rappresentatività democratica della popolazione e delle diverse opinioni che animano il mondo della politica siriana".
Nessun commento:
Posta un commento