Con 153 voti a favore su 300 il governo di Giorgio Papandreou ha ottenutoi la fiducia necessaria per andare avanti e approvare così il piano di salvataggio sul quale non si terrà il referendum popolare l'annuncio del quale martedì scorso ha fatto crollare le borse europee. Ora il presidente Karolos Papoulias inizierà i colloqui per formare un esecutivo di coalizione che deve varare le misure necessarie a rispettare gli impegni presi lo scorso 27 ottobre con l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, senza i quali Atene non può ottenere nuovi fondi, fra i quali ci sono gli 8 miliardi di euro "congelati" dal G20 di Cannes. Il nuovo esecutivo dovrebbe restare in carica almeno fino al febbraio dell'anno prossimo, tempo necessario a completare tutte le tranches di aiuti. Papandreou, nel suo discorso al Parlamento, ha detto dunque di essere pronto a farsi da parte: oggi la Grecia deve voltare pagina, "il Paese deve essere governato domani senza turbolenze". Papandreou ha detto di volere il voto di fiducia "per salvaguardare un saldo corso per questo Paese, senza vuoto di potere, senza essere trascinato alle elezioni». La nuova coalizione, secondo il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, "dovrà restituire credibilità internazionale al paese e assicurare i soldi necessari per la ricapitalizzazione delle banche".
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