"Insieme possiamo!": un'immagine dal Belgrade Pride 2010 (Foto di Cecilia Ferrara da http://www.balcanicaucaso.org/) |
Si svolgerà il 2 ottobre il Pride 2011 di Belgrado: lo hanno annunciato gli stessi organizzatori, dopo averlo comunicato alle autorità. Lo scorso anno, in occasione del primo Pride dopo dieci anni, i gruppi omofobi e ultranazionalisti di estrema destra avevano messo a ferro e fuoco il centro della città, scatenando violenti scontri con la polizia. E sono tornati a minacciare violenze promettendo che Belgrado brucerà come Londra. Per questo Jovanka Todorovic, membro del comitato organizzatore ha informato che l'ora esatta, il luogo e i dettagli del programma della manifestazione saranno comunicati più avanti.
La scorsa settimana il ministro degli Interni, Ivica Dacic, aveva dichiarato di voler evitare che i poliziotti diventino un'altra volta l'obiettivo delle violenze degli estremisti. Per questo motivo ha chiesto il consenso delle forze politiche serbe sulla tenuta del Pride: “Senza consenso non manderò i miei poliziotti” al massacro, aveva detto Dacic. Gli organizzatori del Pride si sono limitati a dire che "la cooperazione con le istituzioni che ci aiutano ad organizzare l'evento è buona", senza ulteriori commenti. L'edificio dove si svolgeva la conferenza stampa era presidiato da numerosi poliziotti, mentre agenti in borghese erano presenti nella sala.
I rappresentanti del movimento Dveri, in una conferenza stampa hanno minacciato la manifestazione sostenendo che potrebbe causare sommosse simili a quelle avvenute a inizio agosto a Londra. I nazionalisti considerano l'utilizzo dei mezzi pubblici per lo svolgimento del Pride una “provocazione” in questi tempi di crisi. Perciò, dicono, se il governo autorizzerà la marcia “Belgrado brucerà come è successo di recente a Londra”. Il Pride dello scorso anno, il primo che si svolgeva a Belgrado dopo dieci anni, era stato segnato da violenti scontri tra centinaia di estremisti omofobi e ultranazionalisti, molti dei quali appartenenti alle frange più violente delle tifoserie calcistiche, e la forze dell'ordine. Gli scontri provocarono circa 150 feriti, quasi tutti poliziotti.
Il sito del Belgrade Pride
Il Belgrade Pride è anche su Facebook
Qui di seguito riporto il comunicato pubblicato oggi sul sito della Beogradska Parada Ponosa 2011 (il testo è una mia personale traduzione che spero non tradisca il senso dell'originale: sono gradite eventuali correzioni).
Annuncio della Belgrade Pride Parade 2011
Il Pride 2011 a Belgrado viene organizzato esattamente dieci anni dopo quello del 2001 in cui un gruppo di attivisti LGBT, il 30 Giugno 2001, furono attaccati violentemente da migliaia di teppisti sotto gli occhi dei poliziotti. Nove anni dopo, nel 2010, di nuovo seimila teppisti hanno attaccato i partecipanti alla parata, ma l'evento è stato protetto da 5000 poliziotti. I disordini, durati per ore, hanno causato gravi danni, ma gli autori delle violenza non sono adeguatamente perseguiti dalle autorità competenti. Anche se la sfilata del 2010 ha mostrato in ogni ambiente la realtà delle persone LGBT che vivono in Serbia, l'atteggiamento della società non è cambiato in maniera significativa. Il tema dei diritti LGBT è aperto e se ne parla, ma ci sono barriere enormi alla comprensione da parte della élite politica, delle istituzioni e dell'opinione pubblica in Serbia, che impedisce che la questione dei diritti LGBT sia messa all'ordine del giorno.
La democrazia in Serbia non è ancora consolidata nella misura in cui noi vogliamo, e ogni anno la Pride Parade porta in discussione le nostre richieste politiche in materia. Chiediamo un chiaro sostegno alle autorità statali e alle autorità cittadine per i prossimi eventi, in conformità alla loro autorità, perché sostengano gli sforzi della comunità LGBT per esercitare i suoi diritti umani fondamentali. Le istituzioni devono tutelare i diritti di coloro che non hanno abbastanza potere per proteggere i propri diritti. Pertanto, esortiamo le autorità a dimostrare che l'integrazione europea e la democrazia non sono solo argomenti da utilizzare in campagna elettorale, ma che consentano a tutti i cittadini serbi di godere veramente dei diritti costituzionalmente garantiti.
I bisogni della popolazione LGBT in Serbia hanno bisogno di un grande sostengo. Quest'anno il focus della campagna che accompagna la Pride Parade, punta al ruolo della famiglia come fonte primaria di sostegno nella società. La famiglia è la prima unità della società che deve rispettare i valori della tolleranza, della diversità e dell'accettazione dei bisogni degli altri, perché l'identità personale si manifesta in diverse forme. Non sostenere i diritti LGBT è una scelta legittima, ma ogni atteggiamento omofobico potenziale può influire direttamente sulla vita di un membro della famiglia. Dato che viviamo in una società con un alto grado di violenza, è necessario che l'azione di promozione dei diritti LGBT, comprenda l'importanza della famiglia, spiegando che non si deve aver paura e vergogna di amare, ma comprendere e sostenere i suoi membri LGBT.
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