Venti anni fa, l'8 agosto del 1991, nel porto di Bari entrava il "Vlora", nave da carico albanese proveniente da Durazzo con a bordo 20mila persone che scappavano dal “Paese delle Aquile” precipitato nel caos dopo la fine della dittatura comunista di Enver Hoxa. Molti si buttarono in mare ancora prima che la nave attraccasse, gli altri si riversarono e si ammassarono sulle banchine. Le immagini di quel piccolo mercantile, sovraccarico fino all'inverosimile, fecero il giro del mondo e diventarono un'immagine-simbolo dell'ondata immigratoria che cominciava a dirigersi massicciamente verso il nostro Paese.
Proprio la Puglia stava già da mesi toccando con mano la realtà degli sbarchi di decine di profughi in fuga dal comunismo e dalla crisi economica che aveva travolto l'Albania. Ma quello dell'8 agosto di venti anni fa assunse le dimensioni di un esodo quasi di proporzioni bibliche che per la Puglia prese le forme di una sorta di “invasione”, del tutto pacifica, che costrinse le autorità e la popolazione a far fronte ad una situazione imprevista e difficile. Polemiche, anche aspre, provocò la decisione di sistemare i profughi nel vecchio stadio della Vittoria di Bari in attesa di rimpatriarli.
Di quei tanti albanesi arrivati sulla Vlora, molti vennero poi rimpatriati con aerei dell'aeronautica militare, molti altri riuscirono a rimanere in Italia e altri ancora, dopo essere stati riportati a casa, tornarono indietro. I pugliesi, da parte loro, seppero dare una risposta umana e solidale a quelle persone che arrivavano sulle loro coste. Un po' come in questo periodo stanno facendo molti lampedusani. Ma come, in quegli anni, altri albanesi non furono così fortunati, anche oggi troppi uomini, donne e bambini scompaiono tragicamente e silenziosamente, nel tentativo di raggiungere le coste italiane.
A tutti loro, a quelli che ce l'hanno fatta, a quelli che non ce l'hanno fatta, a quelli che ci hanno provato e riprovato, a quelli che ci riproveranno ancora, a quelli trattenuti nei Cie e a quelli che vivono tra noi e con noi, a loro e a noi vorrei dedicare questo ventennale della Vlora, nella speranza che l'Italia ritrovi almeno un po' di quell'umanità che sembra abbiamo perduto o dimenticato, nella speranza che noi italiani si cerchi di essere, almeno un po' e non solo nella retorica da quattro soldi, davvero “brava gente”.
Su Albania News il programma di Missione Vlora, le manifestazioni e gli appuntamenti per ricordare il ventennale dello sbarco [clicca qui]
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