Di Marina Szikora
Lunedi’ a Lussemburgo i ministri
degli esteri dei 28 stati membri dell’Ue hanno discusso della BiH.
Il processo di integrazione europea della Bosnia Erzegovina da lungo
tempo in stallo a causa della fallita implementazione della sentenza
Sejdić-Finci, deve muoversi dal punto fermo, concordano i capi di
diplomazia dell’UE. La Bosnia come tema di discussione e’ stata
messa in agenda grazie ad una iniziativa dell’Austria e Ungheria.
Il rispetto della sentenza Sejdić-Finci resta una questione molto
importante, ma il paese deve affrontare “una serie di problemi”
economici e sociali per far avanzare il processo di integrazione
europea al momento bloccato, ha detto l’Alto rappresentante per la
politica estera e di sicurezza dell’Unione, Catherine Ashton in
vista di questa riunione. Ma l’UE e’ pronta a individuare una
nuova strategia nei confronti della Bosnia Erzegovina che sarebbe
meno incentrata sulla necessita’ di rispettare la sentenza in
questione e piu’ rivolta alla necessita’ e importanza delle
riforme economiche e sociali.
In conclusione e’ stato approvato il
cosidetto “Patto per la crescita” una decisione questa dell’UE
per far ripartire il processo di integrazione. Nelle conclusioni dei
ministri riuniti a Lussemburgo si ribadisce l’impegno
inequivocabile a favore dell’integrita’ territoriale della Bosnia
Erzegovina e a favore della sua prospettiva europea. Il documento dei
ministri condanna fermamente “l’inaccettabile retorica
secessionista” e si ricorda che Sarajevo rischia di rimanere
indietro nel processo di avvicinamento a Bruxelles a causa “della
mancanza di volonta’ da parte dei politici bosniaci” a differenza
di altri paesi della regione che stanno facendo progressi. Adesso
tocca alla Bosnia o meglio ai suoi politici ad intraprendere quello
che sono i loro obblighi per il benessere del paese e del proprio
popolo. I ministri delgi Esteri del 28 ricordano le proteste popolari
all’inizio dell’anno che hanno travolto l’intero paese e quindi
spetta ai leader politici offrire risposte concrete relative alle
aspettative e preoccupazioni espresse dai cittadini. Le priorita’
da affrontare, rileva il documento dell’UE, sono l’attuazione
delle riforme sociali ed economiche tra cui emergente il problema
dell’altissimo tasso di disoccupazione, la necessita’ di
migliorare il coordinamento delle politiche economiche e di bilancio,
la creazione di un migliore ambiente imprenditoriale, un maggiore
coinvolgimento della societa’ civile e dei giovani.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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