giovedì 3 aprile 2014

A SARAJEVO UNA CONFERENZA CONTRO LE VIOLENZE SESSUALI NEI CONFLITTI ARMATI

di Marina Szikora
La settimana scorsa, a Sarajevo, si e' svolta una conferenza internazionale importante dedicata alla prevenzione delle violenze sessuali nei conflitti armati. Come luogo dello svolgimento di questo evento, la scelta di Sarajevo e' stata molto significativa, in quanto citta' simbolo delle sofferenze della sanguinosa guerra degli anni novanta. Partecipanti di questa conferenza sono stati il ministro degli esteri britannico William Hague, la sua collega croata Vesna Pusić e l'attrice Angelina Jolie. La ministro degli Esteri ed affari europei Vesna Pusić vi ha partecipato in qualità di copromotorice dell'iniziativa per l'approvazione di una Dichiarazione delle Nazioni Unite per la prevenzione delle violenze sessuali nei conflitti armati. Hague, Pusić e Jolie hanno avvertito che tutt'oggi in giro per il mondo milioni di persone sono sottoposti a violenze brutali che distruggono la loro dignita' e lasciano conseguenze permanenti, piu' difficili da superare rispetto a tutti i danni materiali che portano le guerre. Hanno chiesto soprattutto maggiore ruolo delle forze internazionali di pace per ostacolare le violenze sessuali e gli stupri nelle zone di guerra.

Va sottolineato che proprio William Hague ed Angelina Jolie sono stati quelli che si sono maggiormente impegnati su questo tema trovando motivo proprio nelle guerre dell'ex Jugoslavia in cui ci sono state decine di migliaia di donne violentate mentre soltanto alcune decine di colpevoli di questi orrendi crimini sono stati portati a rispondere davanti ai tribunali. Angelina Jolie fu insignita nel 2012 della cittadinanza onoraria di Sarajevo dopo che nel 2011 aveva partecipato alla realizzazione di un lungometraggio dedicato proprio alla violenza sulle donne durante la guerra in Bosnia.Vogliamo aiutare la Bosnia Erzegovina a superare le dolorose eredita' del passato, ha detto il ministro britannico Hague aggiungendo che l'obiettivo e' quello di ostacolare la ripetizione di tali crimini in tutto il mondo. La ministro Pusić da parte sua ha espresso forte sostegno alla lotta contro le violenze sessuali nelle guerre rilevando che questi crimini devono essere chiaramente definiti e trattati come crimini di guerra e cosi' devono anche essere puniti. Secondo Pusić, gli stupri di guerra sono forse l'arma piu' efficace delle pulizie etniche. Va detto anche che in Croazia recentemente e' stata presentata la proposta di legge sui diritti delle vittime di violenze sessuali durante la guerra degli anni novanta che definisce queste violenze come crimini di guerra senza prescrizione.

Sempre durante la sua visita a Sarajevo, la ministro degli esteri ed affari europei Vesna Pusić ha avuto anche l'incontro bilaterale con il suo collega bosniaco Zlatko Lagumdžija. I due ministri continueranno a cercare un nuovo approccio di adesione della Bosnia all'UE a fin di accelerare il cammino di eurointegrazione che da tempo e' bloccato. Lagumdžija ha qualificato la ministro croata come “promotore del futuro europeo della Bosnia Erzegovina” e in questa ottica si valuta anche l'iniziativa croata verso una nuova strategia per l'adesione del Paese all'UE. Un nuovo approccio e' necessario ma al tempo stesso la Bosnia deve mostrare prontezza e fermezza nell'attuazione delle indispensabili riforme, hanno valutato Vesna Pusić e il presidente del Consiglio di ministri della Bosnia Vjekoslav Bevanda.

Pusic ha ribadito che all'interno dell'Unione ci sara' un processo di consultazioni alle quali si potrebbe stabilire una posizione relativa ad un possibile approccio piu' attivo nei confronti della Bpsnia. Bevanda ha detto che il suo paese non chiede l'abbassamento dei criteri per l'adesione all'UE, nessun sconto e la Bosnia e' intenzionata a fare i compiti a casa ma il desiderio e' quello di aprire la prosepettiva europea che attualmente si trova in stato di blocco. Secondo Vesna Pusić, la Croazia ha interesse a vedere la Bosnia, paese vicino, come stabile e in pace. Il tema dell'allargamento dell'Ue sui Balcani occidentali, ha ribadito Pusić, e' molto importante, soprattutto nei rapporti geopolitici attuali. L'approccio attuale dell'Ue secondo il quale la Bosnia Erzegovina deve adempiere ad alcune condizioni molto impegnative prima di avanzare sul percorso europeo, non ha dato finora nessun frutto.

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