La turchia di Erdogan non si
smentisce…negazionista è, e negazionista rimane.
Alla vigilia del 99° anniversario del
Genocidio armeno il premier turco Erdogan ha rilasciato un
comunicato, diramato in ben sette lingue, armeno compreso, nel quale
si lascia andare a talune considerazioni sugli “accadimenti della
prima guerra mondiale”. La stampa internazionale ha dato ovviamente
molta enfasi alle suddette dichiarazioni che taluni, molto
affrettatamente, hanno giudicato una apertura turca sulla questione
armena. In realtà una attenta lettura del testo evidenzia, accanto a
qualche timida frase di circostanza, la consueta impostazione
negazionista della Turchia. Che anzi esce rafforzata proprio dalle
frasi del leader turco condite dai soliti distinguo e prese di
circostanza.
Il “Consiglio per la comunità armena
di Roma” si associa alle reazioni negative che giungono dagli
armeni di tutto il mondo ed invita a vigilare contro il negazionismo
turco che, a pochi mesi dal centenario del Genocidio armeno, continua
a caratterizzare la politica di Ankara. Il messaggio di Erdogan, a
parte le “condoglianze ai nipoti” degli armeni, rafforza ancor di
più l’antistorica posizione turca, cerca di mettere sullo stesso
piano un milione e mezzo di armeni trucidati con alcune decine di
migliaia di soldati turchi caduti nel corso delle avventate campagne
militari dei generali ottomani; addita, inequivocabilmente, agli
armeni la responsabilità se ancora oggi la questione del Grande Male
non è risolta e getta nello stesso calderone della Grande Guerra un
popolo sterminato dalla ferocia dei Giovani Turchi e tutti coloro che
hanno perso la vita nel corso della guerra. Guerra che diviene,
ancora una volta, una cortina fumogena dietro alla quale celare la
grande strage armena.
Il “Consiglio per la comunità armena
di Roma” rifiuta con fermezza ogni atto che non sia un pieno e
formale riconoscimento di responsabilità per il genocidio del popolo
armeno. Nessun tentativo di “depistaggio” diplomatico potrà mai
arrestare il diritto alla Memoria che gli armeni in ogni angolo del
mondo reclamano a gran voce; il 24 aprile ed ogni giorno dell’anno.
Il memoriale del genocidio armeno a Erevan (Foto Z@doune/Flickr) |
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