Ivica Dacic, Catherine Ashton e Hashim Thaqi |
di Marina Szikora
Il 19 aprile e’ stato ricordato
l'anniversario dalla firma dell’accordo di Bruxelles tra Belgrado e
Priština che nella sede dell’Unione Europea hanno firmato i due
premier, quello della Serbia, ormai uscente Ivica Dačić e il suo
omologo kosovaro Hashim Thaci. L’accordo e’ stato frutto di dieci
round di colloqui tra le due parti con la mediazione dell’Alto
rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza
Chaterine Ashton. Secondo il commissario europeo all’Allargamento
Stefan Feule, questo accordo aiutera’ Belgrado e Priština sul suo
cammino verso l’adesione all'UE e segna una giornata storica nei
rapporti tra Serbia e Kosovo, ma anche per i Balcani Occidentali e
per l’intera Unione.
Ad un anno dalla firma dell’Accordo,
il membro della delegazione kosovara a Bruxelles e consigliere del
premier Driton Lajci sostiene che quanto raggiunto abbia portato ad
una migliore comprensione delle due parti ma non si aspetta che il
dialogo consentira’ di raggiungere l’obiettivo finale
dell’ingresso nell’Ue. In una dichiarazione all’agenzia di
stampa serba Tanjug, Lajci ricorda che l’obbiettivo del dialogo era
innanzitutto quello di portare i due paesi aspiranti all’adesione
all’Ue a stabilire relazioni di vicinato normali. Il fatto e’
pero’- afferma il rappresentante kosovaro – che Kosovo e Serbia
non hanno ancora “aperto tutte le carte” nell’intenzione di
negoziare come due paesi vicini.
Tutto sommato, un anno dopo la firma
dell’Accordo dei due premier, serbo e kosovaro, sul “primo
accordo relativo ai principi generali della normalizzazione delle
relazioni”, l’Ue continua a ribadire che “la priorita’ e’
quella dell’implementazione (dell’accordo)”. Secondo le
valutazioni attuali, quello che e’ stato concordato e’ stato
parzialmente adempiuto. C’e’ da dire che Bruxelles ufficialmente
si dice soddisfatta di quanto raggiunto, Belgrado afferma invece di
“aver adempiuto la sua parte degli obblighi quasi al cento per
cento” mentre Priština rileva che “e’ stato fatto abbastanza”
ma che pero’ “la Serbia deve impegnarsi di piu’” per quanto
riguarda l’implementazione dell’accordo.
Nell’ambito dell’Accordo, lo scorso
settembre e’ stato stipulato anche l’accordo sull’energia e le
telecomunicazoni anche se la parte piu’ difficile, quella relative
alla proprieta’ resta ad essere soggetto di futuri colloqui. Poi, a
novembre un altro punto dell’Accordo e’ stato raggiunto con lo
svolgimento delle elezioni locali in Kosovo inclusi anche i comuni a
maggioranza serba. Come ricorda Marina Maksimović, giornalista
della Deutsche Welle a Bruxelles, Priština ha rilevato di aver
“superato il test europeo” realizzando le elezioni su tutto il
territorio del Kosovo, con la partecipazione di tutti i comuni,
mentre per Belgrado l’elezione di legittimi rappresentanti serbi ha
significato la base per la formazione della Comunita’ dei comuni
serbi. Pero’, la Comunita’ dei comuni serbi non e’ ancora
funzionante e la parte serba afferma di attendere che Priština
soddisfi la sua parte degli obblighi accordati.
Nei giorni precedenti sono iniziati gli
scavi in Serbia meridionale che potrebbero chiarire finalmente il
destino delle persone uccise nei conflitti tra il 1998/99. Si tratta
prima di tutto di albanesi kosovari, ma anche di serbi. Quali che
siano o saranno gli effetti dell’Accordo in 15 punti firmato a
Bruxelles, esso e’ stato qualificato come “un accordo storico”
e “una svolta nelle relazioni tra Serbia e Kosovo”. Proprio in
base a quanto raggiunto nella normalizzazione delle relazioni tra
Belgrado e Priština, la Serbia ha ottenuto il segnale verde per
l’inizio dei negoziati di adesione all’Ue, mentre per Priština
sono stati avviati i negoziati sull’Accordo di stabilizzazione e
associazione.
Verso la fine dello scorso anno,
Belgrado e Priština hanno finalizzato l’accordo sull’integrazione
di tutti quelli che vogliono far parte della polizia kosovara.
Bruxelles si dice quindi soddisfatta. L’Altro rappresentante
dell’Ue, Catherine Ashton ha affermato che quanto raggiunto “e’
impressionante” e che attualmente sis ta lavorando sugli ultimi
dettagli relativi alla giustizia. Il tema piu’ pesante e delicate
e’ quello che riguarda l’integrazione del nord Kosovo in un
sistema giuridico unico. La finalizzazione di questo tema si attende
a seguito della formazione del nuovo governo in Serbia.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
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