Di Marina Szikora [*]
Al suo voto storico di domenica 14
aprile, il primo per i deputati croati al Parlamento europeo, ha
quasi battuto il record europeo per quanto riguarda la bassa
affluenza alle urne: soltanto il 20,79 per cento, poco oltre il
numero del minimo europeo della Slovacchia nel 2009. Inoltre, queste
elezioni hanno segnato la vittoria della coalizione del maggiore
partito dell'opposizione l'Unione Democratica Croata (Hdz): 6
deputati contro i 5 eletti della lista di coalizione guidata dal
Partito Socialdemocratico con il Partito Popolare Croato, liberali
democratici ed il Partito dei Pensionati. Il vincitore in assoluto e'
il socialdemocratico, ex ministro degli esteri croato Tonino Picula
il quale ha ottenuto il 47,34 % di voti. Picula e' membro, tra
l'altro, del Consiglio generale del Partito Radicale transnazionale e
transpartito.
Seconda arrivata, a grande sorpresa, e'
Ruža Tomašić, membro del Partito del Diritto dr.Ante Starčević,
il partito dell'estrema destra presentatosi in coalizione con l'HDZ.
Senza questo suo trionfo in effetti, l'HDZ non avrebbe raggiunto il
risultato di un seggio in piu' rispetto ai socialdemocratici. Sulla
lista della coalizione guidata dall'HDZ, Ruža Tomašić si trovava
al quinto posto. Va sottolineato che questa deputata ed ex poliziotta
croata in Canada e' stata l'unica voce contro l'ingresso della
Croazia nell'Ue al Parlamento croato. Il suo impegno politico mette
in primo piano l'orientamento di estremo nazionalismo e spesso grida
omofobiche.
Secondo molte opinioni, il voto di
domenica scorsa in Croazia non e' stato un voto contro l'Europa anche
se di sicuro vi e' molta stanchezza ed esaurimento nel cammino
europeo del nostro paese durato praticamente dieci anni. Nessun
attuale stato membro dell'Ue non ha subito cosi' lunghe e richiedenti
prove di ammissione come la Croazia che dal prossimo 1 luglio
diventera' finalmente il 28 paese dell'Ue. La bassissima affluenza
alle urne e' pero' un messaggio chiaro ai partiti politici nazionali
ed ai loro leader. I cittadini croati non credono piu' nella politica
nazionale, sono fortemente delusi e il continuo aggravamento della
situazione economica in Paese, con un altissimo tasso di
disoccupazione hanno soltanto contribuito a questa specie di boicotto
del voto.
Poi va aggiunto che la presenza della
campagna elettorale europea e' stata poco visibile nei media, molti
lamentavano troppo poca informazione e una troppo breve campagna
elettorale.
Quale che siano le ragioni, la vittoria
dell'opposizione deve far riflettere molto ed agire per quanto
rigurda i governativi e in primis il premier socialdemocratico Zoran
Milanović. Gia' il prossimo 19 maggio i cittadini della Croazia
dovranno recarsi nuovamente alle urne per le elezioni locali e tra un
anno, ancora, per le elezioni europee del 2014. Va ricordato che nel
gennaio 2012 vi e' stato anche il referendum del SI' all'adesione
della Croazia all'Ue quando ha votato il 33 percento dei cittadini
aventi diritto di voto.
Alle prime elezioni per il PE in
Croazia sono stati eletti quindi 12 rappresentanti croati che si
uniranno ai loro colleghi al PE, 6 della coalizione HDZ, 5 di quella
dell'SDP di cui tutti e 5 sono socialdemocratici e tra i 12 eletti vi
e' un deputato del Partito laburista. Grazie alla nuova Legge sugli
elettori, per la prima volta hanno potuto votare anche le persone
private di capacita' di lavoro. La novita' e' stata anche la
possibilita' del "voto preferenziale", vale a dire il
diritto dei votanti ad eleggere, oltre che una delle 28 liste anche
il candidato preferito della lista a cui si dava la priorita'.
Siccome questo mandato durera' soltanto un anno, cioe' fino alle
prossime elezioni europee in tutta l'Ue, la Croazia voleva che gli
attuali osservatori al PE diventassero automaticamente membri a pieno
titolo del PE, cosa che sarebbe stata gradita anche in termini di
costi, ma questa richiesta e' stata respinta da parte dell'Ue.
"Il popolo ha voluto mostrare al
premier cosa ne pensa poiche' il premier nelle ultime due settimane
ha tentato di inchiodarmi alla colonna di vergogna per quello che
dicevo, in effetti cosi' si parla in tutto il mondo e forse questo e'
un messaggio del popolo che cosa ne pensa di tutto questo" ha
detto Ruža Tomašić, rappresentante dell'estrema destra croata e
seconda in assoluto a queste elezioni con il voto preferenziale.
Tomašić ha aggiunto "se non amate la patria, se non credete
veramente in quello che fate, allora lavorate per qualcun'altro e non
sinceramente dal cuore".
Il vincitore in assoluto, come detto,
e' il capolista della coalizione SDP-HNS-HSU, Tonino Picula.
Soddisfatto del suo risultato personale e' pero' deluso per il
risultato della sua lista. "Dobbiamo siederci e analizzare i
risultati, esaminare bene quello che e' successo. Abbiamo ragione ad
essere delusi perche' non abbiamo realizzato l'obbiettivo – la
vittoria" ha detto Picula.
Nella notte elettorale, subito dopo
mezzanotte, il premier Zoran Milanović, presidente del Partito
Socialdemocratico si e' rivolto ai cittadini con un breve intervento
dicendo che i voti sono stati contati e che non gli resta nient'
altro e con peso nel cuore, che congratularsi con quelli che hanno
ottenuto piu' voti. Le elezioni sono incerte, ci aspettavamo un
risultato migliore, ha detto il premier aggiungendo che la poca
affluenza e' stata per tutti e che nei prossimi giorni se ne
discutera'.
Euforica e trionfante invece
l'opposizione. Nel centro elettorale dell'HDZ, dopo mezzanotte si e'
rivolto il suo presidente Tomislav Karamarko. In mezzo ai suoi
colleghi e simpatizzanti che scandivano "Vittoria!"
Karamarko ha detto che questa e' solo la prima vittoria. Ha
sottolineto che l'HDZ e' uscita dall'abisso della sconfitta
parlamentare, un anno hanno lavorato su se stessi e adesso e'
arrivata la vittoria. Il loro obiettivo, oggi, ha assicurato il lider
dell'HDZ, che il popolo accetta, e' "fuori con quelli che
rubano, furoi con la corruzione e criminalita' e restituzione
dell'onesta' e dell'amore sincero per la patria nell'HDZ".
Questo, secondo il presidente del partito del primo presidente
croato, il defunto Franjo Tuđman, ma anche dell'ex premier
incarcerato Ivo Sanader, adesso e' avvenuto, la catarsi vi e' stata e
ora si aspettano che cio' accada ugualmente anche agli altri.
Il capo dello stato croato, Ivo
Josipović, a seguito delle elezioni ed i risultati preliminari
(quelli definitivi saranno resi pubblici sabato 21 aprile) ha detto
che nonostante la bassa affluenza alle urne, si e' trattato comunque
di una giornata molto importante per la Croazia. Qesta modestissima
risposta dei cittadini, secondo Josipović, non e' comunque una
grande sorpresa. Gli analisti, spiega il presidente, prevedevano che
ci sarebbe stata una risposta minore sia per la natura delle
elezioni, sia per il fatto che la gente per diverse ragioni ha poca
fiducia in politica ed e' un tema su cui si dovrebbe riflettere. Ha
sottolineato pero' che il cosidetto, come alcuni lo chiamano 'partito
delle schede vuote' (un' allusione questa alle schede non valide) ha
ottenuto oltre il cinque percento di voti. "Penso si tratti di
un messaggio molto chiaro alla politica" ha sottolineato
Josipović.
Per quanto riguarda la stampa estera,
gli articoli ed i commenti si possono riassumere in quanto: bassa
affluenza alle urne, delusione degli elettori con l'elite politica
nonche' una sorprendente devozione al centro destra rispetto alla
coalizione governativa. L'agenzia di stampa slovena sottolinea che si
tratta della piu' bassa affluenza alle urne in Croazia dalla sua
indipendenza. I media croati citano anche l'ANSA la quale ha
informato che si tratta di una sconfitta sorprendente per il premier
socialdemocratico Zoran Milanović e che i candidati dell'opposizione
del centro destra hanno ottenuto piu' deputati al PE rispetto ai
governativi. Secondo l'ANSA queste elezioni sono state il primo esame
per Milanović ed il suo SDP dopo le elezioni parlamentari di un anno
e mezzo fa. Citando gli analisti, l'agenzia di stampa italiana scrive
che la bassa affluenza alle urne rispecchia l'apatia degli elettori a
causa della recessione che dura da cinque anni e costanti notizie
negative della zona euro nonche' a causa della disoccupazione del 22
percento in Croazia.
Secondo 'Le Monde' l'HDZ torna alla
retorica nazionalista dopo essere stata respinta dal potere ma adesso
ha usato le difficolta' della coalizione governativa che cerca una
soluzione della crisi in Croazia. La televisione Euronews ha
trasmesso le valutazioni degli analisti che i politici croati hanno
mancato ad organizzare una campagna sulle questioni legate all'Ue,
mentre il portale EurActiv valuta che i croati non ritengono queste
elezioni importanti e che l'entusiasmo dell'ingresso nell'Ue e'
diminuito perche' una uscita dalla crisi della zona euro sembra
incerta.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di oggi di Passaggio a Sud Est.
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