giovedì 18 aprile 2013

CROAZIA: ALLE PRIME ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO VINCE L'ASTENSIONE

Di Marina Szikora [*]
Al suo voto storico di domenica 14 aprile, il primo per i deputati croati al Parlamento europeo, ha quasi battuto il record europeo per quanto riguarda la bassa affluenza alle urne: soltanto il 20,79 per cento, poco oltre il numero del minimo europeo della Slovacchia nel 2009. Inoltre, queste elezioni hanno segnato la vittoria della coalizione del maggiore partito dell'opposizione l'Unione Democratica Croata (Hdz): 6 deputati contro i 5 eletti della lista di coalizione guidata dal Partito Socialdemocratico con il Partito Popolare Croato, liberali democratici ed il Partito dei Pensionati. Il vincitore in assoluto e' il socialdemocratico, ex ministro degli esteri croato Tonino Picula il quale ha ottenuto il 47,34 % di voti. Picula e' membro, tra l'altro, del Consiglio generale del Partito Radicale transnazionale e transpartito.

Seconda arrivata, a grande sorpresa, e' Ruža Tomašić, membro del Partito del Diritto dr.Ante Starčević, il partito dell'estrema destra presentatosi in coalizione con l'HDZ. Senza questo suo trionfo in effetti, l'HDZ non avrebbe raggiunto il risultato di un seggio in piu' rispetto ai socialdemocratici. Sulla lista della coalizione guidata dall'HDZ, Ruža Tomašić si trovava al quinto posto. Va sottolineato che questa deputata ed ex poliziotta croata in Canada e' stata l'unica voce contro l'ingresso della Croazia nell'Ue al Parlamento croato. Il suo impegno politico mette in primo piano l'orientamento di estremo nazionalismo e spesso grida omofobiche.

Secondo molte opinioni, il voto di domenica scorsa in Croazia non e' stato un voto contro l'Europa anche se di sicuro vi e' molta stanchezza ed esaurimento nel cammino europeo del nostro paese durato praticamente dieci anni. Nessun attuale stato membro dell'Ue non ha subito cosi' lunghe e richiedenti prove di ammissione come la Croazia che dal prossimo 1 luglio diventera' finalmente il 28 paese dell'Ue. La bassissima affluenza alle urne e' pero' un messaggio chiaro ai partiti politici nazionali ed ai loro leader. I cittadini croati non credono piu' nella politica nazionale, sono fortemente delusi e il continuo aggravamento della situazione economica in Paese, con un altissimo tasso di disoccupazione hanno soltanto contribuito a questa specie di boicotto del voto.

Poi va aggiunto che la presenza della campagna elettorale europea e' stata poco visibile nei media, molti lamentavano troppo poca informazione e una troppo breve campagna elettorale.
Quale che siano le ragioni, la vittoria dell'opposizione deve far riflettere molto ed agire per quanto rigurda i governativi e in primis il premier socialdemocratico Zoran Milanović. Gia' il prossimo 19 maggio i cittadini della Croazia dovranno recarsi nuovamente alle urne per le elezioni locali e tra un anno, ancora, per le elezioni europee del 2014. Va ricordato che nel gennaio 2012 vi e' stato anche il referendum del SI' all'adesione della Croazia all'Ue quando ha votato il 33 percento dei cittadini aventi diritto di voto.

Alle prime elezioni per il PE in Croazia sono stati eletti quindi 12 rappresentanti croati che si uniranno ai loro colleghi al PE, 6 della coalizione HDZ, 5 di quella dell'SDP di cui tutti e 5 sono socialdemocratici e tra i 12 eletti vi e' un deputato del Partito laburista. Grazie alla nuova Legge sugli elettori, per la prima volta hanno potuto votare anche le persone private di capacita' di lavoro. La novita' e' stata anche la possibilita' del "voto preferenziale", vale a dire il diritto dei votanti ad eleggere, oltre che una delle 28 liste anche il candidato preferito della lista a cui si dava la priorita'. Siccome questo mandato durera' soltanto un anno, cioe' fino alle prossime elezioni europee in tutta l'Ue, la Croazia voleva che gli attuali osservatori al PE diventassero automaticamente membri a pieno titolo del PE, cosa che sarebbe stata gradita anche in termini di costi, ma questa richiesta e' stata respinta da parte dell'Ue.

"Il popolo ha voluto mostrare al premier cosa ne pensa poiche' il premier nelle ultime due settimane ha tentato di inchiodarmi alla colonna di vergogna per quello che dicevo, in effetti cosi' si parla in tutto il mondo e forse questo e' un messaggio del popolo che cosa ne pensa di tutto questo" ha detto Ruža Tomašić, rappresentante dell'estrema destra croata e seconda in assoluto a queste elezioni con il voto preferenziale. Tomašić ha aggiunto "se non amate la patria, se non credete veramente in quello che fate, allora lavorate per qualcun'altro e non sinceramente dal cuore".

Il vincitore in assoluto, come detto, e' il capolista della coalizione SDP-HNS-HSU, Tonino Picula. Soddisfatto del suo risultato personale e' pero' deluso per il risultato della sua lista. "Dobbiamo siederci e analizzare i risultati, esaminare bene quello che e' successo. Abbiamo ragione ad essere delusi perche' non abbiamo realizzato l'obbiettivo – la vittoria" ha detto Picula.

Nella notte elettorale, subito dopo mezzanotte, il premier Zoran Milanović, presidente del Partito Socialdemocratico si e' rivolto ai cittadini con un breve intervento dicendo che i voti sono stati contati e che non gli resta nient' altro e con peso nel cuore, che congratularsi con quelli che hanno ottenuto piu' voti. Le elezioni sono incerte, ci aspettavamo un risultato migliore, ha detto il premier aggiungendo che la poca affluenza e' stata per tutti e che nei prossimi giorni se ne discutera'.

Euforica e trionfante invece l'opposizione. Nel centro elettorale dell'HDZ, dopo mezzanotte si e' rivolto il suo presidente Tomislav Karamarko. In mezzo ai suoi colleghi e simpatizzanti che scandivano "Vittoria!" Karamarko ha detto che questa e' solo la prima vittoria. Ha sottolineto che l'HDZ e' uscita dall'abisso della sconfitta parlamentare, un anno hanno lavorato su se stessi e adesso e' arrivata la vittoria. Il loro obiettivo, oggi, ha assicurato il lider dell'HDZ, che il popolo accetta, e' "fuori con quelli che rubano, furoi con la corruzione e criminalita' e restituzione dell'onesta' e dell'amore sincero per la patria nell'HDZ". Questo, secondo il presidente del partito del primo presidente croato, il defunto Franjo Tuđman, ma anche dell'ex premier incarcerato Ivo Sanader, adesso e' avvenuto, la catarsi vi e' stata e ora si aspettano che cio' accada ugualmente anche agli altri.

Il capo dello stato croato, Ivo Josipović, a seguito delle elezioni ed i risultati preliminari (quelli definitivi saranno resi pubblici sabato 21 aprile) ha detto che nonostante la bassa affluenza alle urne, si e' trattato comunque di una giornata molto importante per la Croazia. Qesta modestissima risposta dei cittadini, secondo Josipović, non e' comunque una grande sorpresa. Gli analisti, spiega il presidente, prevedevano che ci sarebbe stata una risposta minore sia per la natura delle elezioni, sia per il fatto che la gente per diverse ragioni ha poca fiducia in politica ed e' un tema su cui si dovrebbe riflettere. Ha sottolineato pero' che il cosidetto, come alcuni lo chiamano 'partito delle schede vuote' (un' allusione questa alle schede non valide) ha ottenuto oltre il cinque percento di voti. "Penso si tratti di un messaggio molto chiaro alla politica" ha sottolineato Josipović.

Per quanto riguarda la stampa estera, gli articoli ed i commenti si possono riassumere in quanto: bassa affluenza alle urne, delusione degli elettori con l'elite politica nonche' una sorprendente devozione al centro destra rispetto alla coalizione governativa. L'agenzia di stampa slovena sottolinea che si tratta della piu' bassa affluenza alle urne in Croazia dalla sua indipendenza. I media croati citano anche l'ANSA la quale ha informato che si tratta di una sconfitta sorprendente per il premier socialdemocratico Zoran Milanović e che i candidati dell'opposizione del centro destra hanno ottenuto piu' deputati al PE rispetto ai governativi. Secondo l'ANSA queste elezioni sono state il primo esame per Milanović ed il suo SDP dopo le elezioni parlamentari di un anno e mezzo fa. Citando gli analisti, l'agenzia di stampa italiana scrive che la bassa affluenza alle urne rispecchia l'apatia degli elettori a causa della recessione che dura da cinque anni e costanti notizie negative della zona euro nonche' a causa della disoccupazione del 22 percento in Croazia.

Secondo 'Le Monde' l'HDZ torna alla retorica nazionalista dopo essere stata respinta dal potere ma adesso ha usato le difficolta' della coalizione governativa che cerca una soluzione della crisi in Croazia. La televisione Euronews ha trasmesso le valutazioni degli analisti che i politici croati hanno mancato ad organizzare una campagna sulle questioni legate all'Ue, mentre il portale EurActiv valuta che i croati non ritengono queste elezioni importanti e che l'entusiasmo dell'ingresso nell'Ue e' diminuito perche' una uscita dalla crisi della zona euro sembra incerta.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di oggi di Passaggio a Sud Est.
 

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