Il leader di Syriza, Alexis Tsipras |
A Syriza andrebbero 134 seggi, compreso il premio di maggioranza (50 seggi) che spetta al partito che ottiene più voti, mentre Nd e Pasok, entrambi favorevoli al rispetto del piano di salvataggio negoziato con Ue, Bce e Fmi, ne otterrebbero insieme 114, ben al di sotto lontani dalla maggioranza di 151. Syriza resta, dunque, il partito favorito per le elezioni politiche anticipate del 17 giugno, ma il suo leader, Alexis Tsipras, pur avendo un consistente indice di popolarità (49%) è battuto dal segretario de Sinistra Democratica, Fotis Kouvalis, che ottiene il 67%.
La rilevazione pubblicata da Kathimerini contraddice altri sondaggi che nei giorni scorsi indicavano un sostanziale testa a testa tra le Nd e Syriza, entrambe comunque di vari punti sotto il 30%. Ed è interessante notare che, sempre stando al sondaggio, il 58% dei greci ritiene che alla fine a spuntarla saranno i conservatori di Nd e solo il 34% è convinto che il Syriza risulterà il partito di maggioranza relativa.
Secondo gli analisti il voto del 17 giugno potrà provocare sommovimenti piuttosto pesanti anche all'interno degli stessi partiti. Per esempio potrebbe cambiare la leadership del Partito comunista (Kke) se, come indicano i sondaggi, continuerà a perdere preferenze. Lo stesso potrebbe accadere a Nea Dimocratia nel caso in cui perdesse il primo posto, o per il Pasok, se scendesse sensibilmente al di sotto del risultato del 6 maggio (13,18%).
Forse è anche per questo che Tsipras ha deciso di alzare i toni annunciando di voler annullare il piano di salvataggio concordato con Ue e Fmi qualora Syriza dovesse vincere le elezioni. “Il memorandum va applicato oppure annullato e noi lo annulleremo”, ha dichiarato presentando il programma elettorale del partito. Per non apparire troppo “radicale” Tispras ha però subito aggiunto di avere intenzione di “rinegoziare” l'accordo di prestito, per garantire “un risanamento fiscale che sia socialmente equo” e una “partecipazione della Grecia all'Eurozona su un piede di parità”.
Per Tsipras, resta la necessità di una “soluzione comune europea” per risolvere la crisi in Grecia, un concetto che aveva già enunciato in un'intervista al Wall Street Journal del 18 maggio scorso in cui sottolineava la necessità, per Atene come per Bruxelles, di evitare che la crisi greca inneschi la crisi dell'euro. Senza di ciò, ha detto ancora oggi, “noi non riusciremo a rilanciare la nostra economia e a pagare i nostri debiti”. Secondo quanto riporta Kathimerini, Tsipras ha chiesto di legare il pagamento del debito al rilancio della crescita: “Chiederemo una ristrutturazione del debito greco o chiederemo una moratoria fino a quanto non saremo in grado di pagare”.
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