Qui di seguito la corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggioa a Sud Est andata in onda giovedì 21 giugno a Radio Radicale.
L'incntro tra Tomislav Nikolic e Catherine Ashton a Bruxelles |
La domanda che si pone la B92 serba e' quanto la responsabile della diplomazia europea si stia occupando veramente della regione balcanica che formalmente a Bruxelles viene considerata una delle priorita' della politica estera dell'Ue. Ovvero: quanto davvero l'Ue proietta la sua politica estera verso i Balcani? Vi e' una strategia a lungo termine, oppure si tratta di mosse quotidiane al fine di provvedere a spegnere l'incendio? L'unica circostanza per alleggerire le cose sta nel fatto che il presidente Nikolić, la scorsa settimana si trovava per la sua prima visita ufficiale nel centro politico dell'Ue proprio con l'obiettivo che le due parti si possano conoscere direttamente e convincere l'un l'altra di avere visioni comuni, obiettivi simili e le migliori intenzioni, conclude B92.
C'e' da dire che il neo presidente serbo diceva di recarsi a Bruxelles "con molto ottimismo e con grandi ambizioni". A Belgrado e' tornato confermando quello che secondo gli analisti in Serbia e' un suo ottimo talento per il pragmatismo della real-politik. Sempre secondo alcuni media serbi, a differenza del suo predecessore, Boris Tadić, un politico emotivo facile agli entusiasmi, Nikolić e' il prototipo di un pragmatico. Lo si rispecchia nella sua dichiarazione, subito dopo l'incontro con Catherine Ashton in cui ha detto: "La Serbia non riconoscera' mai l'indipendenza del Kosovo, se cio' dipendera' da me". Giovedi' scorso pero', tutti i vertici europei, dal commissario all'Allargamento, Stefan Feule, alla Ashton, fino a José Barroso e a Herman Van Rampouy, hanno cercato di convincere il presidente serbo che la politica europea verso il Kosovo non cambiera' a causa di Nikolić. Lo stesso giorno, al governo del Kosovo e' stata inviata la road map per la liberalizzazione del regime di visti, quella stessa mappa che nel 2008 fu inviata agli altri paesi indipendenti dei Balcani occidentali, inclusa la Serbia. Secondo la B92, "niente di fondamentale accadra' sul piano della realizzazione delle giravolte retoriche del presidente serbo conosciute in vista delle recentissime elezioni. E soprattutto nulla potra' realizzarsi per quanto riguarda le grida retoriche quando Nikolić insieme all'imputato dell'Aja, Vojislav Šešelj, iniziava ad incamminarsi verso l'insediamento al palazzo presidenziale".
Adesso a Bruxelles, Nikolić, senza alcun problema, ha dichiarato che "non ci pensa nemmeno che possa esistere un futuro migliore per la Serbia che non sia quello dell'adesione all'Ue". Ma Stefan Feule, presente a nome dell'Ue alla cerimonia di insediamento a Belgrado, non ha mancato di sottolineare che "per la Serbia, nel suo cammino verso l'Ue, la priorita' chiave e' quella di raggiungere un avanzamento visibile e sostenibile nelle relazioni con il Kosovo".
Nessun commento:
Posta un commento