Una settimana fa, proprio mentre arrivavano ottime notizie sul suo ingresso nell'Unione Europea, la Croazia offriva al mondo la sua faccia peggiore. O meglio. Una certa Croazia, violenta e intollerante, decideva di mostrare la propria pessima faccia impedendo la sfilata del Pride 2011 a Spalato. Sabato scroso, una settimana dopo Spalato, la capitale Zagabria, con la propria pacifica sfilata del Pride 2011, si è incaricata di dare una risposta di democrazia e di civiltà a chi è incapace anche solo di immaginare che possa esistere un mondo diverso al di là del proprio orticello rinsecchito.
Qui di seguito la corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
A differenza della triste notizia che abbiamo riportato nella nostra scorsa trasmissione relativa alle violenze e agli incidenti che hanno interrotto bruscamente il primo Gay pride a Spalato, una settimana dopo, piu' precisamente sabato scorso, a Zagabria ha trionfato invece una Croazia democratica e tollerante. Il decimo Zagreb pride ha visto la partecipazione, secondo le stime, di 4000 persone che hanno marciato per le strade del centro della capitale culminando poi in un evento di piazza terminato nella felicita' dei colori dell'arcobaleno, musica e danza di gente soddisfatta per il sucesso che la loro citta' e il loro Paese e' riuscito questa volta a mandare un messaggio del tutto diverso rispetto a quello di Spalato. Il decimo Zagreb pride e' stato il piu' massiccio finora e gli organizzatori hanno sottolineato che "i cittadini di Zagabria hanno dimostrato un'altra volta di essere orgogliosi, tolleranti e dignitosi". Hanno partecipato cittadini da tutta la Croazia ma anche ospiti dai paesi vicini. Forse il piu' grande valore del Zagreb pride e' stato il fatto che hanno marciato insieme agli omosessuali anche genitori con figli, scrittori, politici, personalita' della vita pubblica. Tuttavia, 17 sono state le persone fermate dalla polizia per aver offeso i marciatori. Si tratta comunque di minori incidenti, quali gesti di offese contro i manifestanti, ha detto il portavoce del ministero degli interni croato.
La consigliera per gli affari sociali del presidente croato Ivo Josipović ha marciato con altre persone portando il manifesto "Split Pride" e ha sottolineato di essere venuta alla marcia dell'orgoglio in quanto rappresentante del presidente croato. "Questo e' il sostegno alla tolleranza ma anche una reazione a quello brutto accaduto a Spalato. Spero, ne sono quasi certa, ha detto, che nulla di simile accadra' a Zagabria come deve essere per una citta' che tra breve diventera' una delle capitali dell'Ue. Tra i partecipanti che hanno rappresentato l'appoggio del mondo politico anche i popolari-liberali croati, Vesna Pusić e Radimir Čačić, leader del Partito popolare croato – democratici liberali (HNS). Alla domanda dei giornalisti perche' e' venuta ad unirsi alla marcia del Gay pride, Vesna Pusić ha risposto di non sapere un posto piu' intelligente dove esserci. Sempre nella storia una minoranza ha intrapreso il compito di lottare per il diritto di tutti. Anche i partecipanti della marcia dell'orgoglio in tutti questi dieci anni dimostrarono che tutti gli uomini sono uguali e liberi, ha detto Vesna Pusić aggiungendo di credere che il gran numero delle persone al Zagreb Pride sono anche una reazione a quanto accaduto a Spalato. Molti sono venuti perche' sentono vergogna, ha detto Pusić, ma anche perche' sentono che bisogna mostrare che non e' meno importante esprimere anche in questo modo la lotta per i diritti umani.
Anche il noto intelettuale croato, Predrag Matvejević ha voluto riunirsi alla marcia. Facendo riferimento alle opere di Michelangelo e Da Vinci, portatori di grandissime ispirazioni e noti come omosessuali, Matvejević ha posto la domanda se questa ispirazione e' divina, come mai i clericali non vogliono riconoscere anche i valori che loro stessi proclamavano e non negavano.
Qui di seguito la corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
A differenza della triste notizia che abbiamo riportato nella nostra scorsa trasmissione relativa alle violenze e agli incidenti che hanno interrotto bruscamente il primo Gay pride a Spalato, una settimana dopo, piu' precisamente sabato scorso, a Zagabria ha trionfato invece una Croazia democratica e tollerante. Il decimo Zagreb pride ha visto la partecipazione, secondo le stime, di 4000 persone che hanno marciato per le strade del centro della capitale culminando poi in un evento di piazza terminato nella felicita' dei colori dell'arcobaleno, musica e danza di gente soddisfatta per il sucesso che la loro citta' e il loro Paese e' riuscito questa volta a mandare un messaggio del tutto diverso rispetto a quello di Spalato. Il decimo Zagreb pride e' stato il piu' massiccio finora e gli organizzatori hanno sottolineato che "i cittadini di Zagabria hanno dimostrato un'altra volta di essere orgogliosi, tolleranti e dignitosi". Hanno partecipato cittadini da tutta la Croazia ma anche ospiti dai paesi vicini. Forse il piu' grande valore del Zagreb pride e' stato il fatto che hanno marciato insieme agli omosessuali anche genitori con figli, scrittori, politici, personalita' della vita pubblica. Tuttavia, 17 sono state le persone fermate dalla polizia per aver offeso i marciatori. Si tratta comunque di minori incidenti, quali gesti di offese contro i manifestanti, ha detto il portavoce del ministero degli interni croato.
La consigliera per gli affari sociali del presidente croato Ivo Josipović ha marciato con altre persone portando il manifesto "Split Pride" e ha sottolineato di essere venuta alla marcia dell'orgoglio in quanto rappresentante del presidente croato. "Questo e' il sostegno alla tolleranza ma anche una reazione a quello brutto accaduto a Spalato. Spero, ne sono quasi certa, ha detto, che nulla di simile accadra' a Zagabria come deve essere per una citta' che tra breve diventera' una delle capitali dell'Ue. Tra i partecipanti che hanno rappresentato l'appoggio del mondo politico anche i popolari-liberali croati, Vesna Pusić e Radimir Čačić, leader del Partito popolare croato – democratici liberali (HNS). Alla domanda dei giornalisti perche' e' venuta ad unirsi alla marcia del Gay pride, Vesna Pusić ha risposto di non sapere un posto piu' intelligente dove esserci. Sempre nella storia una minoranza ha intrapreso il compito di lottare per il diritto di tutti. Anche i partecipanti della marcia dell'orgoglio in tutti questi dieci anni dimostrarono che tutti gli uomini sono uguali e liberi, ha detto Vesna Pusić aggiungendo di credere che il gran numero delle persone al Zagreb Pride sono anche una reazione a quanto accaduto a Spalato. Molti sono venuti perche' sentono vergogna, ha detto Pusić, ma anche perche' sentono che bisogna mostrare che non e' meno importante esprimere anche in questo modo la lotta per i diritti umani.
Anche il noto intelettuale croato, Predrag Matvejević ha voluto riunirsi alla marcia. Facendo riferimento alle opere di Michelangelo e Da Vinci, portatori di grandissime ispirazioni e noti come omosessuali, Matvejević ha posto la domanda se questa ispirazione e' divina, come mai i clericali non vogliono riconoscere anche i valori che loro stessi proclamavano e non negavano.
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