Di Marina Szikora [*]
Secondo le informazioni mediatiche croate, l'Ue avrebbe gia' in gran parte un calendario stabilito secondo il quale la decisione sulla conclusione dei negoziati con la Croazia dovrebbe essere presa a giugno ma non si esclude l'ipotesi che il lavoro tecnico si potrebbe concludere all'inizio di luglio. A tal proposito tutto dipendera' dalla valutazione della Commissione europea sulla prontezza croata per l'adesione. Se la Commissione valutera' che Zagabria e' pronta per la chiusura dei rimanenti capitoli tra cui quello della Giustizia e diritti fondamentali che sarebbe il piu' delicato, allora il Consiglio europeo potrebbe al prossimo vertice Ue, in calendario il 23 e 24 giugno, prendere la decisione politica sulla conclusione dei negoziati di adesione croati e stabilire una data per l'ingresso di Zagabria nell'Ue. Come data piu' probabile si continua a speculare sul 1 luglio 2013. La questione tecnica della chiusura dei negoziati a giugno o ai primi di luglio e' meno importante, quello che sara' decisivo e' la decisione politica del Consiglio europeo. Se non sara' cosi' come attualmente ottimisticamente si prevede, si dovra' attendere il vertice Ue successivo che si svolgera' solo ad ottobre.
Nessun dubbio che il tutto e' anche un tema caldo della politica interna croata. Anche se non ci sono ancora date concrete, siamo di gia' immersi in una specie di campagna preelettorale. Le prossime elezioni parlamentari dovrebbero svolgersi comunque verso novembre ma tutto e' ancora aperto. In piu' la questione importantissima: se il referendum di adesione si svolgera' prima o dopo le elezioni parlamentari. L'opposizione favoreggia lo svolgimento del referendum dopo le elezioni, ed e' anche un auspicio del capo dello stato Ivo Josipović, per evitare il riscio che il voto al referendum non sia un voto pro o contro l'attuale governo di Jadranka Kosor.
Sabato scorso, ad un convegno nella capitale croata del Partito socialdemocratico sotto il titolo "Zagabria per la Croazia europea" e' stato presentato il nuovo slogan "GO!SDP" dell'organizzazione zagabrese del partito. Quanto ai messaggi e l'intera atmosfera del convegno, si potrebbe ben parlare dell'inizio della campagna elettorale del maggiore partito di opposizione. "Il Partito socialdemocratico ha dimsotrato di saper cambiarsi, guidera' la Croazia in Europa. Quale che sara' la data delle elezioni, noi siamo protni ad assumerci la responsabilita'. Noi siamo quelli che portano i cambiamenti!" ha detto il presidente socialdemocratico Zoran Milanović. Ha sottolineato che lo SDP "in questi tempi di angoscia, sofferrenze e crisi" ha il sostegno a tutti i livelli della societa' croata, in tutte le parti della Croazia. Il partito vuole girarsi soprattutto verso i giovani che sono, ha detto Milanović, la piu' grande vittima della globalizzazione e dell'atroce capitalismo neoliberale. "Vogliamo una Croazia che non sara' la coda dell'Ue bensi' un piccolo dragone nell'Ue, con la gente che sa quello che vuole e sa vincere i migliori posti di lavoro" ha rilevato il presidente del SDP e ha aggiunto che il nuovo governo socialdemocratico sara' garante di una Croazia migliore".
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 2 giugno a Radio Radicale
Secondo le informazioni mediatiche croate, l'Ue avrebbe gia' in gran parte un calendario stabilito secondo il quale la decisione sulla conclusione dei negoziati con la Croazia dovrebbe essere presa a giugno ma non si esclude l'ipotesi che il lavoro tecnico si potrebbe concludere all'inizio di luglio. A tal proposito tutto dipendera' dalla valutazione della Commissione europea sulla prontezza croata per l'adesione. Se la Commissione valutera' che Zagabria e' pronta per la chiusura dei rimanenti capitoli tra cui quello della Giustizia e diritti fondamentali che sarebbe il piu' delicato, allora il Consiglio europeo potrebbe al prossimo vertice Ue, in calendario il 23 e 24 giugno, prendere la decisione politica sulla conclusione dei negoziati di adesione croati e stabilire una data per l'ingresso di Zagabria nell'Ue. Come data piu' probabile si continua a speculare sul 1 luglio 2013. La questione tecnica della chiusura dei negoziati a giugno o ai primi di luglio e' meno importante, quello che sara' decisivo e' la decisione politica del Consiglio europeo. Se non sara' cosi' come attualmente ottimisticamente si prevede, si dovra' attendere il vertice Ue successivo che si svolgera' solo ad ottobre.
Nessun dubbio che il tutto e' anche un tema caldo della politica interna croata. Anche se non ci sono ancora date concrete, siamo di gia' immersi in una specie di campagna preelettorale. Le prossime elezioni parlamentari dovrebbero svolgersi comunque verso novembre ma tutto e' ancora aperto. In piu' la questione importantissima: se il referendum di adesione si svolgera' prima o dopo le elezioni parlamentari. L'opposizione favoreggia lo svolgimento del referendum dopo le elezioni, ed e' anche un auspicio del capo dello stato Ivo Josipović, per evitare il riscio che il voto al referendum non sia un voto pro o contro l'attuale governo di Jadranka Kosor.
Sabato scorso, ad un convegno nella capitale croata del Partito socialdemocratico sotto il titolo "Zagabria per la Croazia europea" e' stato presentato il nuovo slogan "GO!SDP" dell'organizzazione zagabrese del partito. Quanto ai messaggi e l'intera atmosfera del convegno, si potrebbe ben parlare dell'inizio della campagna elettorale del maggiore partito di opposizione. "Il Partito socialdemocratico ha dimsotrato di saper cambiarsi, guidera' la Croazia in Europa. Quale che sara' la data delle elezioni, noi siamo protni ad assumerci la responsabilita'. Noi siamo quelli che portano i cambiamenti!" ha detto il presidente socialdemocratico Zoran Milanović. Ha sottolineato che lo SDP "in questi tempi di angoscia, sofferrenze e crisi" ha il sostegno a tutti i livelli della societa' croata, in tutte le parti della Croazia. Il partito vuole girarsi soprattutto verso i giovani che sono, ha detto Milanović, la piu' grande vittima della globalizzazione e dell'atroce capitalismo neoliberale. "Vogliamo una Croazia che non sara' la coda dell'Ue bensi' un piccolo dragone nell'Ue, con la gente che sa quello che vuole e sa vincere i migliori posti di lavoro" ha rilevato il presidente del SDP e ha aggiunto che il nuovo governo socialdemocratico sara' garante di una Croazia migliore".
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 2 giugno a Radio Radicale
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