giovedì 30 giugno 2011

TADIC: LA SERBIA ATTENDE LO STATUS DI CANDIDATO ALL'UE, MA NON RICONOSCERA' IL KOSOVO


di Marina Szikora [*]
Il presidente della Serbia Boris Tadić, in visita lunedi' a Berlino ha affermato che la Serbia si aspetta lo status di candidato di adesione all'Ue e successivamente l'inizio dei negoziati di adesione ma non cambiera' la sua posizione relativa al non riconoscimento dell'autoproclamata indipendenza del Kosovo. Intervenendo sul tema "Serbia come statista della riconciliazione regionale e fattore di stabilita' nei Balcani" presso la Fondazione "Fridrich Ebert" Tadić ha sottolineato che in Serbia esiste gia' adesso il consenso che la membership nell'Ue e' un obiettivo strategico e che la riconciliazione regionale e la stabilita' sono le precondizioni indispensabili per l'inclusione nel corso europeo.
"La Serbia e' stata per lungo tempo ai margini delle integrazioni europee, adesso e' arrivato il momento di essere al suo centro. Una Serbia moderna, democratica – dieci anni dopo la caduta di Milošević – e' pronta ad iniziare i colloqui di adesione con l'Ue" ha detto il presidente serbo e ha aggiunto che la Serbia oggi "guarda negli occhi all'Europa e dice che ha fatto quello che aveva promesso", ma si chiede anche se l'Europa fara' lo stesso. Tadić ha rilevato che la Serbia prima di aderire all'Ue vuole risolvere la questione del Kosovo pero' la soluzione definitiva subito adesso non accoglierebbe ugualmente gli interessi sia degli uni che degli altri.
"Quello che sapete e quello che non e' discutibile e' che la Serbia non riconoscera' e non puo' riconoscere l'autoproclamata indipendenza del Kosovo" ha concluso Tadić. Va detto che la Fondazione "Friedrich Ebert" e' presente in Serbia da 15 anni ed e' stata uno dei promotori dei processi democratici e sociali in Serbia e mediatore nel dialogo tra Serbia e Germania.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Trascrizione della corrispondenza per la puntata di oggi di Passaggio A Sud Est

Nessun commento:

Posta un commento