martedì 28 giugno 2011

TURCHIA: TENSIONI E BOICOTTAGGI INAUGURANO IL NUOVO PARLAMENTO

I deputati ascoltano l'inno nazionale all'inaugurazione del
nuovo parlamento turco (Foto da http://www.todayszaman.com/)
Inizio difficile e teso per la nuova legislatura turca, come previsto, dopo le elezioni del 12 giugno. I deputati del Partito Repubblicano del Popolo (Chp) e quelli curdi del Partito per la Pace e la Democrazia (Bdp), non hanno prestato il giuramento. Ma mentre i primi hanno comunque partecipato alla prima seduta del nuovo parlamento, i curdi si sono polemicamente riuniti a Diyarbakir, la città del sud est dove la minoranza è numericamente più forte, per protestare contro il permanere della detenzione per 5 loro colleghi, nonostante l'elezione. Una vicenda che è diventata subito motivo di contro con il governo. Il tribunale penale di Diyarbakir non concede infatti il loro rilascio accusandoli di legami con il Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), l'organizzazione indipendentista armata che fa capo ad Abdullah Ocalan, attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza sull'isola di Imrali. Il Chp e il Mhp al momento hanno in carcere rispettivamente due e un deputato, accusati di fare parte dell'organizzazione segreta Ergenekon, ritenuta responsabile di un progetto di colpo di Stato che coinvolgerebbe anche alti gradi militari. A giurare, questa mattina, si sono trovati così solo in 380: i 327 deputati dell'Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo del premier Erdogan, e i 53 deputati nazionalisti di destra del Mhp.

I legali degli 8 eletti sono naturalmente ricorsi in appello, ma i giudici potrebbero impiegare anche diverse settimane per arrivare ad una decisione. Il Bdp, da parte sua, ha dichiarato che fino a quando i suoi deputati non saranno scarcerati riunirà il gruppo parlamentare a Diyarbakir dicendosi pronto a boicottare i lavori parlamentari. L'Alta commissione elettorale ha tra l'altro dichiarato l'ineleggibilità di Hatip Dicle, eletto mentre si trovava in carcere a Diyarbakir, e ha assegnato il suo seggio a Oya Eronat, deputata dell'Akp. Dicle è stato dichiarato non idoneo all'attività parlamentare perché a pochi giorni dal voto la sua condanna per affiliazione al Pkk (considerata un'organizzazione terroristica) è stata confermata. I suoi avvocati ieri si sono rivolti alla Corte Costituzionale che oggi ha comunicato di avere avviato un procedimento sul caso. "Il popolo vuole soluzioni, non boicottaggi", ha reagito il premier Erdogan. "Se i nostri deputati fossero stati messi nelle condizioni di giurare avremmo giurato anche noi, ma non lo faremo finché non giureranno anche loro", gli ha replicato il leader del Chp, Kemal Kilicdaroglu, accusando Erdogan di voler imporre una "dittatura civile". La situazione appare dunque assai complicata e rischia di bloccare i lavori del nuovo parlamento per diverse settimane.

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