Per
Dacic una nuova alleanza tra progressisti e socialisti sarà la prima
opzione del dopo voto
Aleksandar Vucic |
Di
Marina Szikora
Mentre
tutti i sondaggi in vista del voto anticipato in Serbia danno una
prevalenza netta del Partito Serbo del Progresso (SNS) di Aleksandar
Vučić, il premier uscente Ivica Dačić, presidente del Partito
Socialista Serbo, in una recente intervista all' agenzia di stampa
serba 'Beta' afferma che dopo le elezioni del 16 marzo sara proprio
il SNS la prima opzione per i socialisti in quanto futuro partner di
coalizione. Saranno comunque i risultati a definire il futuro governo
e tutte le future coalizioni, ha detto Dačić vantandosi che per la
fiducia degli elettori lui lotta con qualcosa che gli altri partiti
non hanno: risultati concreti e visibili. „Io ho mostrato al popolo
la chiave delle porte dell'Europa che ho ottenuto, la chiave che
appartiene al popolo. Che siano anche gli altri a far vedere le
chiavi, ci sono ancora molte porte che la Serbia deve aprire“, ha
detto il premier uscente.
Alla
domanda come intende riformare il settore pubblico e
l'amministrazione statale, Dačić ha precisato che il desiderio e'
quello di aderire all'Europa che non si basa su un capitalismo
disumano bensi' soprattutto sulla giustizia sociale. Ha detto che e'
chiaro che bisogna diminuire il numero di quelli che lavorano
nell'amministrazione pubblica ma bisogna assicuare un piano secondo
il quale queste persone possano essere aiutate a fare dell'altro,
provedere che abbiano una adeguata tutela pensionistica, sociale e di
salute e non essere semplicemente licenziati e rimanere senza alcun
diritto.
Parlando
di investimenti stranieri, Dačić ha detto che la Serbia deve
innanzitutto offrire un paese con regole e leggi chiare, una
infrastruttura risolta, un buona politica fiscale, uno stato in cui
non ci sono differenze tra imprenditori stranieri e nazionali e che i
lavoratori di questi imprenditori devono essere completamente
protetti.
La
Serbia vuole che le relazioni tra l'Ucraina e la Russia si
stabilizzino e che sia trovata una soluzione politica tra i due
paesi, ha detto Dačić ma ha aggiunto anche che sull'esempio della
Crimea si vede in modo migliore quanto sia stata sbagliata la
decisione di alcuni paesi a riconoscere l'indipendenza unilaterale
del Kosovo. Cosi' e' stato stabilito un precedente che potrebbe
diventare una regola in molti paesi nel mondo, ha osservato il
premier serbo uscente.
Aleksandar
Vučić, il vicepremier uscente, leader del Partito Serbo del
Progresso afferma invece che non si occupa di percentuali ma spera
che il suo partito potrebbe oltrepassare il 40 per cento di voti.
Sottolinea che all fine non e' importante il nummero bensi' quello
che si puo' fare dopo le elezioni. In una intervista al quotidiano di
Belgrado 'Blic', Vučić rivela di vivere per avere un risultato in
Serbia, che la gente lo possa vedere e riconoscere. Se sara' premier,
Vučić promette di dedicarsi alla riforma legislativa a fin di
creare un migliore clima di lavoro, di portare nuovi investitori,
assicurare la riforma fiscale e agevolazioni fiscali per aiutare
piccoli e medi imprenditori.
Per l'ex
presidente della Serbia, Boris Tadić presidente di un nuovo partito,
formatosi in vista di queste elezioni, il Nuovo Partito Democratico,
il prossimo voto e' di importanza cruciale poiche' si trata di
realizzare una migliore vita per i cittadini della Serbia. Tadić ha
detto di essere tornato in politica per rinnovare la missione del suo
ex partito, il Partito Democratico. Secondo le sue parole, i dati
economici del governo dimissionario sono molto negativi. Ha amesso
che anche i risultati economici del governo durante il suo incarico
non sono stati soddisfacenti ed e' per questo che hanno perso alle
ultime elezioni. Ma i risultati attuali sono ancora peggiori, ha
detto Tadić indicando il tasso di disoccupazione del quasi 29 per
cento e tre volte maggiore indebitamento del paese rispetto ai tempi
il cui il suo ex partito e' stato alla guida dell'esecutivo.
Il testo
è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata diPassaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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