giovedì 6 marzo 2014

SERBIA: IL PARTITO DEL PROGRESSO VERSO LA VITTORIA ALLE ELEZIONI ANTICIPATE

di Marina Szikora 
La coalizione riunita intorno al Partito serbo del progresso (SNS) dell'attuale vicepremier Aleksandar Vučić potrebbe ottenere il 44 per cento dei voti alle prossime elezioni anticipate del 16 marzo. Lo dimostra il recentissimo sondaggio che il Centro per le elezioni libere e democratiche (CESiD) effettuato per conto del quotidiano di Belgrado 'Blic'. Aggiungendo i cosiddetti voti dispersi dei piccoli partiti che lottano per superare la soglia di sbarramento, i “progressisti” potrebbero riuscire ad avere anche la maggioranza assoluta in parlamento. La coalizione riunitasi intorno al premier uscente, il socialista Ivica Dačić, partner di coalizione dell'attuale governo, secondo questo sondaggio avrebbe il 13 per cento di voti. La coalizione riunita dall'ex presidente Boris Tadić, che ha formato il Nuovo partito democratico, avrebbe un sostengo dell'otto per cento, mentre il Partito democratico, ora guidato da Dragan Đilas, ha il sette per cento e i liberaldemocratici di Čedomir Jovanović il sei. Proprio sulla soglia elettorale si trova il Partito democratico della Serbia di Vojislav Koštunica con il cinque per cento. Tra i leader politici al primo posto nel gradimento degli elettori c'è il vicepremier uscente, Aleksandar Vučić, con un sostegno del 45 per cento degli intervistati. Secondo posto con il 32 per cento per l'attuale capo dello stato, Tomislav Nikolić, seguito da Ivica Dačić e, al quarto posto, dall'ex presidente Boris Tadić.

Ex cancelliere austriaco: la Serbia un paese che avanza
In questi tempi politicamente ed economicamente molto turbolenti che destano serie preoccupazioni nel mondo intero, a parlare positivamente del percorso della Serbia questa volta e' l'ex cancelliere austriaco Alfred Gusenbauer, attualmente consigliere del governo di Belgrado. Secondo Gusenbauer, e' di importanza strategica che la Serbia si stabilizzi economicamente e politicamente perche' e' il paese cruciale dei Balcani occidentali. In questo senso, ha rilevato Gusenbauer, l'inizio dei negoziati di adesione e' segno che l'Unione Europea apprezza le riforme in Serbia. Secondo l'ex cancelliere austriaco, e come riportato dal quotidiano di Belgrado 'Blic', e' anche un incoraggiamento ai cittadini serbi che vedono l'attuazione delle riforme, l'arrivo di investimenti esteri e l'impegno delle autorita' nella lotta alla corruzione.
Gusenbauer ha assunto l'incarico di consigliere del governo serbo cinque mesi fa e d'allora, come ha detto, i cambiamenti sono stati notevoli perche' mentre si susseguono le notizie mondiali sulla crisi, la Serbia emerge come un paese stabile e tranquillo in avanzamento. “Le notizie dal vostro paese non sono piu' notizie del passato, bensi' del futuro, delle riforme, della lotta contro la corruzione e degli investimenti. Non passa un giorno che una compagnia straniera non annunci di investire o di iniziare a costruire in Serbia”, ha detto Gusenbauer in una intervista alla televisione serba. Ha ricordato che l'Austria, di cui e' stato cancelliere, e' un grande investitore in Serbia, ma si aspetta anche altri investimenti del suo paese. Secondo Gusenbauer, la condizione piu' importante e' che dopo le elezioni in Serbia ci sia una situazione politica chiara e stabile, indispensabile per le riforme.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata ij onda il 6 marzo a Radio Radicale

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