Elezioni che hanno dato un sonoro schiaffo ai partiti - Pasok e Nea Demokratia - che si sono alternati al governo in questi decenni, dalla caduta della dittatura, nel 1974, ad oggi. Un voto che ha registrato l'astensione degli elettori più adulti, delusi dalla classe politica, e invece l'affluenza alle urne dei giovani, che hanno voluto esprimere il loro rifiuto di pagare la crisi premiando le forze estreme di sinistra e di destra.
Un voto da cui emerge anche l'impossibilità di formare un nuovo governo e dunque la quasi certezza di nuove elezioni, probabilmente già nel prossimo mese di giugno.
La situazione greca va posta, però, nel quadro più ampio della crisi europea e della necessità di ripensare su basi nuove il progetto dell'Unione europea e della moneta unica in un ottica di maggiore solidarietà e di minori egoismi nazionali.
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