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Dall'Ufficio del presidente croato, in vista della riunione a Jahorina, viene spiegato in un comunicato ufficiale che la riunione trilaterale e' la continuazione di un processo iniziato con la riunione lo scorso luglio a Briuni quando e' stato concordato che la presidenza tripartita della BiH, il presidente serbo e quello croato si incontreranno regolarmente in questo formato, due volte all'anno, per scambiare opinioni sulle relazioni tra questi tre paesi e nella regione e per sollecitare ulteriormente la soluzione di questioni ancora aperte nonche' l'idea di collaborazione sulle questioni di interesse comune. L'ospite questa volta e' la presidenza BiH a Jahorina che ha proposto come temi di colloqui: le attivita' nella lotta contro la criminalita' organizzata, la possibilita' di candidature comuni agli eventi sportivi, applicazioni congiunte per i fondi dell'Ue per la cooperazione transfrontiere, preparazioni per i cambiamenti del regime delle frontiere dopo l'ingresso della Croazia nell'Ue e la possibilita' di rappresentanza reciproca nelle questioni consolari nei paesi terzi.
Sempre secondo il comunicato della presidenza croata, il presidente Ivo Josipović illustrera' anche la sua proposta sulla possibilita' di concludere accordi bilaterali che servono a rafforzare la collaborazione nella persecuzione di criminali di guerra. Con questi accordi, tra l'altro, sarebbe prevista la competenza delle corti dei paesi di residenza degli imputati e sarebbero rafforzati i meccanismi di collaborazione con i quali si evita la possibile politicizzazione dei processi penali. L'esperto serbo Vojin Dimitrijević ritiene che se vengono coordinati i processi degli organi giuridici degli stati interessati, sara' piu' chiaro il confronto con il passato. Criminali e sadici, afferma Dimitrijević, non potranno piu' presentarsi come eroi e vittime, perche' saranno processati da parte di procuratori e giudici che sono loro conazionali.
A Belgrado la Riunione del Processo di cooperazione in Europa sudorientale
Martedi', a Belgrado e' iniziata la riunione informale ministeriale del “Processo di cooperazione in Europa sudorientale” (SEECP). In vista di questa riunione, la neo ministro degli esteri croata Vesna Pusić ha incontrato il presidente serbo Boris Tadić per parlare delle relazioni dei due stati e della collaborazione nella regione. Durante l'incontro, informano i media serbi, si e' discusso anche del processo delle eurointegrazioni dell'intera regione nonche' del rafforzamento della collaborazione economica tra Serbia e Croazia. Durante la sua permanenza a Belgrado, Vesna Pusić ha incontrato anche i rappresentanti della minoranza croata in Serbia e ha discusso della loro situazione.
Vesna Pusić ha valutato che le integrazioni europee sono l'unico modo per la stabilizzazione della regione e ha sollecitato una risposta positiva di Bruxelles sulla candidatura della Serbia e l'inizio dei negoziati di adesione tra l'Ue e il Montenegro. Sottolineando l'importanza della collaborazione regionale, la ministro Pusić ha detto che una dimostrazione di quanto per la Croazia cio' sia prezioso e' il fatto che la sua prima visita nella regione e' proprio questa a Belgrado. Va detto che dal giungo 2011 la Serbia ha assunto la presidenza annuale del SEECP, dopo la presidenza del Montenegro. Questo Processo e' stato fondato ancora nel 1996 a Sofia a fin di rafforzare la collaborazione regionale. Ne fanno parte come membri Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Grecia, Croazia, Macedonia, Romania, Turchia, Moldavia, Montenegro e Slovenia.
In vista della riunione ministeriale informale, il capo della diplomazia serba Vuk Jeremić ha rilevato che questo incontro capita in un momento economicamente estremamente difficile per l'Europa, per il mondo intero e che questo momento economico difficile porta con se conseguenze politiche. Una di queste e' il calo dell'entusiasmo per l'allargamento o almeno di un accelerato allargamento dell'Ue verso i Balcani. Ha detto che proporra' ai paesi della regione di marcare insieme quest'anno i cento anni delle guerre balcaniche sotto lo slogan "Dalle guerre balcaniche alla pace nei Balcani" perche' questa sarebbe un'altra occasione del loro avvicinamento.
Il testo è la trascrizione di parte della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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