L'ultima vicenda di un durissimo scontro tra il leader liberaldemocratico serbo Čedomir Jovnović e il presidente della RS Milorad Dodik, e' stato il tema di una intervista del quotidiano di Sarajevo 'Dnevni avaz' con Jelko Kacin, europarlamentare e relatore per la Serbia. Secondo Kacin, la sentenza del Tribunale dell'Aja ha stabilito che a Srebrenica nel 1995 e' stato commesso un genocidio e qui non c'e' piu' nulla da aggiungere. "E' un fatto. Lo si commenta, se ne prende atto" ha detto l'europarlamentare sloveno. Kacin non ha voluto pero' commentare piu' profondamente le dichiarazioni di Čedo Jovanović che la RS e' nata sul genocidio come nemmeno tutte le tensioni che queste dichiarazioni hanno suscitato. Il fatto e' comunque che il leader della RS nega e respinge duramente queste imputazioni e si aggiunge un'altra scintilla che non e' per niente nuova: secondo Dodik la BiH prima o poi si disgreghera'. Quanto a Jelko Kacin, la BiH ha una chiara prospettiva europea e la RS ha una prospettiva europea all'interno della BiH. Dall'altra parte, la Serbia nelle prossime fasi di avvicinamento all'Ue si trovera' in dilemmi molto chiari. Le verra' richiesto di appoggiare tutti i vicini sul loro cammino verso l'Ue, spiega Kacin e aggiunge che bisogna creare il futuro e non sognare il passato. Secondo le sue parole, in questo momento non ci sono veri argomenti per una disgregazione della BiH. I processi europei sono integrativi, sottolinea l'europarlamentare, sono processi di allargamento mentre quello che si e' potuto sentire nel duello tra Dodik e Jovanović e' qualcosa che manda messaggi di divisione, frammetanzione, isolamento, odio, mancanza di fiducia e di collaborazione internazionale. La Serbia, afferma Kacin, non puo' ottenere lo status di candidato se non vengono create le condizioni per una libera circolazione di persone, merce, servizi, capitale e idee. Le barricate e le divisioni non sono la via verso l'Ue. L'isolamento di una entita' non e' altrettanto una via verso l'Ue. Sono una ottima ricetta per il 19-esimo secolo, conclude Kacin e si esprime positivamente nei confronti del candidato a premier, vale a dire presidente del Consiglio dei ministri della BiH Vjekoslav Bevanda. Secondo l'europarlamentare sloveno, con le sue dichiarazioni e posizioni, Bevanda ha dimostrato che in BiH ci sono rappresentanti dello stato consapevoli di responsabilita' politica il che fa sperare che tra breve verra' nominato il Consiglio dei ministri in BiH.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza andata in onda nella puntata di Passaggio a Sud Est di oggi.
Quante assurdità...se vogliono l'europa unita allora perché hanno disgregato la Jugoslavia?La Bosnia ha potuto separarsi dalla Jugoslavia ma la RS non può separarsi dalla Bosnia dove sta la logica?Il futuro dove i serbi sono divisi in 4/5 stati fa schifo,meglio tentare a tutti i costi di creare la grande Serbia.Non ci vedo nulla di male,anche l'Italia ha fatto ben 3 guerre per completare il proprio territorio.
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