Milorad Dodik |
Nuove tensioni sulla scena politica interna in BiH e come molte volte prima, il protagonista e' ancora il presidente della Republika Srpska, l'entita' a maggioranza serba, Milorad Dodik. La sua ultimissima dichiarazione per il quotidiano di Belgrado 'Blic' fa scoppiare nuove scintille, non soltanto in Paese ma anche presso la comunita' internazionale. Settimana scorsa Dodik ha affermato per 'Blic' che la BiH si sta disgregando e che nessuno puo' aiutarla. Ha aggiunto che "la realta' parla di una BiH divisa dal punto di vista culturale, territoriale, politico e sportivo" e che l'unica a funzionare e' la moneta unica. Nell'intervista al quotidiano serbo, Dodik ha detto che l'Accordo di Dayton e' storico ma che esso non ha fermato soltanto la guerra bensi' ha istituito un nuovo sistema politico in BiH. Negli ultimi 16 anni, dalla firma di Dayton, la RS – ha osservato Dodik – ha passato un periodo dall'essere rinegata fino all'accettazione, mentre la comunita' internazionale e' andata dall'affermazione che l'Accordo di Dayton e' ottimo fino alle intenzioni oculte di modificarlo, sempre a danno della RS e per istituire la BiH come stato unitario.
Dodik rileva che "l'arroganza dei musulmani bosgnacchi nel senso politico e' cosi' evidente nei confronti dei serbi e croati che nessuno serio non crede nella possibilita' della sopravvivenza della BiH perche' l'accento della plitica musulmana in BiH e' quello di fare i conti con i croati e di farli sparire in senso politico come popolo costituente". Secondo il leader dei serbi bosniaci, la BiH "verra' divisa e sciolta naturalmente" e questo, e' dell'opinione Dodik, accadra' dipendentemente dalla costituzione, velocemente o forse anche lentamente. Il presidente della RS e' convinto pero' che la dissoluzione sara' pacifica e proprio perche' questo avvera' ritene che non c'e' nessun bisogno della formazione del Consiglio dei ministri, vale a dire del nuovo governo.
Subito sono arrivate le reazioni dall'Ufficio dell'Alto rappresentante internazionale per la BiH che rigetta questo tipo di speculazioni sulla dissoluzione del Paese. L'Ufficio dell'alto rappresentante ha invitato quindi Dodik di lavorare con altri leader politici sulla formazione del Consiglio dei ministri piuttosto di utilizzare la retorica irresponsabile e di far tornare la BiH alla regolarita' poiche' e' da 15 mesi che il paese manca di un nuovo esecutivo.
Nessun dubbio che le reazioni piu' aspre sono state quelle della comunita' islamica in BiH. Un comunicato e' stato difuso alle ambasciate dei paesi islamici in cui si propone di negare l'ospitalita' e che i politici come Milorad Dodik e quelli che lo sostengono siano proclamati persone non grate. Secondo la comunita' islamica bosgnacca i discorsi e le idee di Dodik difondono l'islamofobia e quelli che lo fanno e appoggiano, nell'interesse della pace mondiale e dell'umanesimo devono essere condannati ed isolati, si legge nel comunicato. Accusano particolarmente le dichiarazioni del presidente della RS perche' "tratta l'islam come un fattore compromittente e lo etichetta in modo spregievole". Avvertono che tali comportamenti conduranno la gente a difendersi dall'islam, perfino a fare i conti con l'islam e solleciteranno la societa' ad un odio generale e all'animosita' verso una religione globale. La comunita' islamica bosgnacca e' convinta che "una tale politica sta preparando un nuovo genocidio e persecuzioni di bosgnacchi perche' musulmani mantre tutti gli stati membri delle Nazioni Unite devono lottare contro il genocidio e tutto quello che lo possa provocare". Infine, la comunita' islamica in BiH esprime aspettative che i fattori politici rilevanti "riconoscano, condannino e fermino la poltica pericolosa, destruttiva e antiumana di Milorad Dodik" e aggiunge che e' particolarmente importante che questo sia percepito a Belgrado poiche' l'amicizia e il sostegno serbo a Milorad Dodik significa accogliere le sue dichiarazioni scioviniste e razziste e offendere l'islam ed i musulmani. Cosi' l'asprissimo comunicato della comunita' islamica in BiH.
In questo contesto, il quotidiano di Sarajevo 'Dnevni avaz' mette in evidenza la convocazione da parte del presidente della Serbia Boris Tadić di una riunione di rappresentanti serbi dai paesi della regione. Si tratta della riunione del Consiglio per i serbi nella regione balcanica e tra gli invitati ci sono il presidente della RS Milorad Dodik, il presidente del Partito indipendente democratico serbo della Croazia, Milorad Pupovac nonche' il presidente del Partito popolare socialista del Montenegro Srđan Milić. Dall'Uffiico del presidente Tadić e' stato spiegato che si tratta di una riunione regolare del Consiglio per la collaborazione con i serbi nella regione. Questo organo e' stato istituito nel dicembre 2009 a Belgrado e ha come compito "salvaguardare l'identita' dei serbi nella regione, in particolare la loro lingua". Il tema di questa riunione, come annunciato, sara' "lo sviluppo delle relazioni di buonvicinato" e "il miglioramento della posizione delle comunita' serbe".
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi
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