giovedì 8 dicembre 2011

I CITTADINI CROATI SCELGONO IL CAMBIAMENTO

Zoran Milanovic, vincitore delle
elezioni e futuro premier della Croazia
di Marina Szikora [*]
La Croazia ha deciso: e' arrivato il tempo di cambiamenti. L'esito delle elezioni parlamentari per la settima legislatura del Sabor croato e' stato del tutto aspettato e atteso, la cosiddetta coalizione Kukuriku guidata dal Partito socialdemocratico ha vinto con una maggioranza netta, l'HDZ e' precipitata profondamente, mentre la piu' grande sorpresa di questa elezioni sono stati i laburisti ma anche il partito HDSSB fondato da Branimir Glavaš che attualmente sta scontando una pena carceraria a causa di gravi crimini di guerra commessi contro i serbi civili ad Osijek e nella Slavonia. Da martedi' i risultati sono anche ufficiali e secondo le informazioni della Commissione elettorale statale non sono diversi rispetto a quelli precedenti. La coalizione dei quattro partiti di sinistra (Partito socialdemocratico, Partito popolare croato – liberali democratici, Sabor democratico istriano e Partito croato dei pensionati) hanno vinto con 80 seggi e in piu' un seggio della minoranza ceca e slovacca poiche' il candidato eletto e' del HNS. L'Unione democratica croata, che e' stato il partito governativo ha ottenuto 44 mandati piu' altri tre della diaspora, HDSSB e Laburisti sei, la Lista indipendente di Ivan Grubišić due seggi e un mandato hanno vinto il Partito croato dei contadini e il Partito croato puro del diritto di Ruža Tomašić, il partito di destra. Le minoranze nazionali hanno ottenuto otto seggi: tre per la minoranza serba, uno per quella ungherese, uno per la minoranza italiana (Furio Radin), un seggio per la minoranza austriaca, bulgara, tedesca, polacca, rom, rumena, russina, russa, turca, ucraina ed ebrea, infine un mandato anche per il rappresentante della minoranza albanese, bosgnacca, montenegrina, macedone e slovena.

Dopo che a mezzanotte tra domenica e lunedi' sono stati resi pubblici i primi risultati non ufficiali, e' seguito l'intervento del capo dello stato Ivo Josipović, un discorso misurato in cui il presidente croato si e' congratulato con i vincitori ma anche con tutti i partecipanti alla corsa elettorale. Ha sottolineato che al nuovo governo spetta mettersi al lavoro e affrontare molti problemi accumulati. Alle ore 0.35 il primo discorso del futuro premier Zoran Milanović il quale ha detto: "Il mio messaggio agli opponenti politici, e a quelli che lo rimarrano dopo queste elezioni, e' che voglio che ci lavoriamo insieme per la Croazia nel Sabor, quanto questo sia possibile. La politica e' un lavoro conflittuale, ma non deve essere anche un lavoro in cui si combatte e offende. Si tratta di interessi diversi, di punti di vista diversi, di memorie diverse del passato famigliare e anche di frustrazioni. Capiamo tutto cio', vediamo e rispettiamo, ma nel prendere le decisioni per la Croazia – decideremo a nome della Croazia. Non ci saranno piu' alibi e scuse che e' una malattia vecchia croata. Per i nostri successi e per i nostri errori siamo responsablili da soli. Mettiamoci al lavoro! Possiamo anche sbagliare, ma non possiamo fermarci e deludere tutta questa gente che ci ha dato fiducia e che si aspetta molto da noi. A quelli che ci hanno votato – ringraziamo di cuore, a quelli che non ci hanno dato sostegno diciamo che ogni giorno terremo conto che saremo anche il loro buon governo!".

Il leader socialdemocratico ha aggiunto che la loro politica "sara' giusta per salari onesti e per i lavoratori onesti! Noi siamo partiti della sinistra, partiti liberali! Nel nostro cuore ci sono valori progressivi, ma rispettiamo la tradizione. Faremo il tutto affinche' la Croazia sia un posto buono e giusto per vivere, affinche' in Croazia si possa vivere bene!". Per quanto rigurda le relazioni nella regione balcanica, Milanović rileva che "verso i vicini svilupperemo rapporti di amicizia. Con quelli che sono nell'Ue in un modo, ma verso quelli che ancora non lo sono – aiuteremo loro sinceramente affinche' domani ne possano diventare parte poiche' si tratta dell'interesse croato. Di interesse per la stabilita', apertura e prosperita'". Il presidente del SDP ha rilevato che inviteranno alla collaborazione tutti quelli che pensano sinceramente e hanno idee, che ritengono di poter contribuire ma lo faranno in modo del tutto trasparente e non di nascosto. "I tempi di metodi diversi sono finiti per sempre" ha detto Milanović. Secondo le informazioni mediatiche il presidente Josipović potrebbe gia' venerdi' conferire il mandato a Zoran Milanović per la formazione del nuovo governo e sempre secondo queste informazioni il nuovo governo potrebbe ottenere la fiducia del Parlamento e prestare giuramento entro Natale. Il presidente del Partito socialdemocratico sara' cosi' il decimo premier croato dal 1990 e guidera' il 12-esimo governo della Croazia.

Zoran Milanović ha 45 anni, laureato in legge. Ha iniziato la carriera nel 1993 presso il Ministero degli esteri. Nell'anno successivo ha trascorso 45 giorni nella missione di pace nel Nagorno Karabach. Dal 1996 al 1999 lavora come consigliere alla missione croata presso l'Ue e la Nato a Bruxelles. Dal 1999 torna a Zagabria e nello stesso anno diventa membro del SDP che nel 2000 vince le elezioni parlamentari. Nel 2003, in vista della sconfitta del SDP alle elezioni successive, Milanović diventa vice ministro degli esteri. Con SDP in opposizione inizia la sua ascesa politica e nel 2004 viene eletto nel Comitato centrale del suo partito. Con le dimissioni del leader socialdemocratico Ivica Račan, poco prima della sua morte, inizia la corsa per il suo successore. Nel testo delle sue dimissioni, Račan ha chiamato i membri del suo partito a trovare nuove forze e molti in queste parole hanno concepito che il lider socialdemocratico aveva pensato proprio a Zoran Milanović. Il 2 giugno 2007 Milanović viene eletto come secondo presidente del SDP. All'epoca, i socialdemcoratici, con la scomparsa del loro leader, come una specie di memoria post mortem, ma anche con l'elezione del suo nuovo presidente, il partito ha avuto il suo massimo di popolarita'. Ma alle elezioni del novembre 2007 con pochissima differenza viene sconfitto dall'HDZ che resta al potere fino a queste elezioni.

E mentre tutto e' concentrato su quello che saranno i futuri ministri ed i primi passi del neogoverno, per Zagabria venerdi' 9 dicembre sara' una giornata particolare poiche' a Bruxelles, i due rappresentanti del paese, il capo dello stato Ivo Josipović e la premier uscente Jadranka Kosor firmeranno l'Accordo di adesione all'Ue. Dovra' seguire poi la ratifica del trattato in ciascun paese membro dell'Unione perche' la Croazia possa diventare il 28-esimo paese dell'Ue il primo luglio 2013.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è la trascrizione di una parte della corrispondenza per la puntata di oggi di Passaggio a Sud Est

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