Un paio di settimane fa in Macedonia tutti i partiti erano d'accordo sulle elezioni politiche anticipate. Negli ultimi giorni, invece, la situazione è cambiata: il principale partito di opposizione, il Partito socialdemocratico (SDSM) di Branko Crvenkovski si è tirato indietro. I tentativi del presidente Gjorgje Ivanov ha convocato i leader dei principali partiti slavi e albanesi per tentare di trovare una soluzione, ma il rinnovato conflitto tra Crvenkovski ed il premier Nikola Gruevski, leader del Partito democratico per l'unità nazionale (VMRO-DPMNE), hanno fatto ricadere il paese nell'incertezza politica.
Qui di seguito una sintesi della corrispondenza di Artur Nura per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 24 marzo a Radio Radicale.
La Macedonia da molti giorni sta sull'orlo possibili di elezioni anticipate. I partiti anche su questo aspetto per diversi motivi non si mettono d'accordo. Al fine di chiarire ancora una volta le decisioni da prendere in merito alle prossime elezioni anticipate, ci sono stati vari incontri tra i leader dei partiti e il presidente Gjorgje Ivanov. Dopo l'ultimo incontro, il premier Nikola Gruevski si è detto pronto ad accettare alcune delle richieste del leader del Partito socialdemocratico (all’opposizione) Branko Crvenkovski, ma solo qualora questi esprima la propria volontà a non boicottare le elezioni. Crvenkovski ha affermato che tale disponibilità è solo un modo per raggiungere un accordo.
Nei giorni scorsi, dopo sei ore di colloqui con Ivanov, i quattro leader non sono riusciti a raggiungere un accordo finale. Il governo resta convinto che le richieste di ultimatum di Crvenkovski, coordinate con l'esponente politico della minoranza albanese Imer Selmani, non possono ottenere alcun accordo. Il Governo ha accettato due delle quattro richieste chiave del partito socialdemocratico, con una condizione, ossia che quest'ultimo partecipi alle elezioni.
Ali Ahmeti, leader dell'Unione democratica per l'integrazione, una delle principali formazioni politiche albanesi, considera l'incontro ai leader come produttivo e costruttivo. Vi è stato un avvicinamento delle posizioni tra le due parti e così il Presidente Ivanov ha fatto appello ad un altro incontro dei leader. Nessuno può prevedere dei discorsi, ma speriamo che questo clima positivo continuerà, ha dichiarato Ahmeti dopo la prima riunione.
Il nuovo incontro si è concluso però ancora una volta con un fallimento. Il presidente Gjorge Ivanov non ha potuto che ribadire il messaggio di continuare i dialoghi all'interno del Parlamento. Secondo Ivanon e' triste constatare che tutti i leader politici della Macedonia non hanno la stessa comprensione per gli interessi statali e le stesse priorità. Il presidente macedone si è detto particolarmente deluso dal fatto che la richiesta fondamentale su cui non sono riusciti ad accordarsi riguarda le ingerenze nelle competenze della magistratura. "All'incontro ho rivolto il mio appello a tutti i partiti di raggiungere un compromesso con le rispettive posizioni dei partiti, nell'interesse delle integrazioni euro-atlantiche e di altre questioni aperte, al fine di superare questo ostacolo e riusciremo di trovare una soluzione per l'attuale impasse", ha annunciato Ivanov.
Egli ha sottolineato che è evidente che alcuni partiti non hanno le capacità di rinunciare alle loro direttive dell'interesse di tutti i cittadini. "Eravamo già pronti per le elezioni anticipate, ci si aspetta che lo siamo anche ora, soprattutto quando si è riusciti ad accordare un maggior numero di richieste tecniche per le elezioni democratiche e corrette", ha detto Ivanov. Il presidente ha inoltre espresso la sua speranza che tutti partiti politici troveranno il modo di partecipare alle elezioni anticipate, per sbloccare la mancanza di dialogo nel Paese.
Qui di seguito una sintesi della corrispondenza di Artur Nura per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 24 marzo a Radio Radicale.
La Macedonia da molti giorni sta sull'orlo possibili di elezioni anticipate. I partiti anche su questo aspetto per diversi motivi non si mettono d'accordo. Al fine di chiarire ancora una volta le decisioni da prendere in merito alle prossime elezioni anticipate, ci sono stati vari incontri tra i leader dei partiti e il presidente Gjorgje Ivanov. Dopo l'ultimo incontro, il premier Nikola Gruevski si è detto pronto ad accettare alcune delle richieste del leader del Partito socialdemocratico (all’opposizione) Branko Crvenkovski, ma solo qualora questi esprima la propria volontà a non boicottare le elezioni. Crvenkovski ha affermato che tale disponibilità è solo un modo per raggiungere un accordo.
Nei giorni scorsi, dopo sei ore di colloqui con Ivanov, i quattro leader non sono riusciti a raggiungere un accordo finale. Il governo resta convinto che le richieste di ultimatum di Crvenkovski, coordinate con l'esponente politico della minoranza albanese Imer Selmani, non possono ottenere alcun accordo. Il Governo ha accettato due delle quattro richieste chiave del partito socialdemocratico, con una condizione, ossia che quest'ultimo partecipi alle elezioni.
Ali Ahmeti, leader dell'Unione democratica per l'integrazione, una delle principali formazioni politiche albanesi, considera l'incontro ai leader come produttivo e costruttivo. Vi è stato un avvicinamento delle posizioni tra le due parti e così il Presidente Ivanov ha fatto appello ad un altro incontro dei leader. Nessuno può prevedere dei discorsi, ma speriamo che questo clima positivo continuerà, ha dichiarato Ahmeti dopo la prima riunione.
Il nuovo incontro si è concluso però ancora una volta con un fallimento. Il presidente Gjorge Ivanov non ha potuto che ribadire il messaggio di continuare i dialoghi all'interno del Parlamento. Secondo Ivanon e' triste constatare che tutti i leader politici della Macedonia non hanno la stessa comprensione per gli interessi statali e le stesse priorità. Il presidente macedone si è detto particolarmente deluso dal fatto che la richiesta fondamentale su cui non sono riusciti ad accordarsi riguarda le ingerenze nelle competenze della magistratura. "All'incontro ho rivolto il mio appello a tutti i partiti di raggiungere un compromesso con le rispettive posizioni dei partiti, nell'interesse delle integrazioni euro-atlantiche e di altre questioni aperte, al fine di superare questo ostacolo e riusciremo di trovare una soluzione per l'attuale impasse", ha annunciato Ivanov.
Egli ha sottolineato che è evidente che alcuni partiti non hanno le capacità di rinunciare alle loro direttive dell'interesse di tutti i cittadini. "Eravamo già pronti per le elezioni anticipate, ci si aspetta che lo siamo anche ora, soprattutto quando si è riusciti ad accordare un maggior numero di richieste tecniche per le elezioni democratiche e corrette", ha detto Ivanov. Il presidente ha inoltre espresso la sua speranza che tutti partiti politici troveranno il modo di partecipare alle elezioni anticipate, per sbloccare la mancanza di dialogo nel Paese.
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