Il quotidiano fondato dal padre della
Turchia moderna Kemal Atatürk nel 1924, ha sfidato apertamente il
regime di Recep Tayyip Erdoğan diffondendo una parte del numero
speciale di Charlie Hebdo realizzato dopo la strage del 7 gennaio.
Insieme all'italiano “Fatto Quotidiano” è la sola pubblicazione
non francese che lo ha fatto, uscendo nelle edicole con una tiratura
di 100 mila copie contro le abituali 60.000 (e in alcuni quartieri di
Istanbul è andato esaurito fin dal mattino).
La decisione non è stata presa a cuor
leggero e il dibattito è stato acceso all'interno della redazione.
Alla fine, come ha spiegato il direttore del giornale Utku Çakırözer
su Twitter, è stato di non pubblicare la prima pagina di Charlie con
l'illustrazione sul profeta. Ma non tutti hanno approvato la scelta:
due editorialisti, Hikmet Çetinkaya e Ceyda Karan, l'hanno perciò
inserita come immagine nei loro pezzi.
Anche la stampa del numero non è stata
semplice: martedì notte alcuni poliziotti hanno effettuato una
perquisizione all'interno della tipografia del giornale che ha
provocato un ritardo di un'ora nella pubblicazione, mentre al mattino
altri poliziotti stazionavano davanti agli uffici del quotidiano. Un
impiegato di Cumhuriyet, sotto garanzia di anonimato, ha dichiarato a
Hürriyet che al quotidiano sarebbero arrivate “diverse centinaia
di minacce di morte”.
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