Ma
l'esito del ballottaggio del 16 novembre non è scontato
I risultati finali del primo turno
delle elezioni presidenziali romene confermano le previsioni della
vigilia: col 40,33 per cento dei voti, il leader socialdemocratico e
attuale premier Victor Ponta il 16 novembre sfiderà al ballottaggio
il candidato del centrodestra, il liberale Klaus Iohannis, che ha
ottenuto il 30,44. ”Sono fiero che tanti romeni abbiano creduto al
mio progetto. Nelle prossime due settimane mi rivolgerò a tutti i
romeni perché mi sento responsabile per tutti loro”, ha dichiarato
Ponta dopo i primi exit poll invitando Iohannis ad un confronto
pubblico.
Il programma elettorale del premier
punta sullo sviluppo di settori chiave come agricoltura, industria,
infrastrutture ed energia e sul rafforzamento dello stato sociale e
dei servizi pubblici promuovendo l’uguaglianza sociale, la
riduzione del divario fra persone abbienti e classi disagiate e
favorendo il dialogo sociale. Iohannis, da parte sua, ha sostenuto
che "i risultati dimostrano che sta avvenendo un cambiamento”
proponendosi come “l'unico candidato rimasto in corsa che è
disposto a garantire l'indipendenza della giustizia e dello stato di
diritto".
Anche se tra i due candidati la
differenza è di quasi dieci punti, l'esito del ballottaggio non è
però scontato e molto dipenderà dalle decisioni dei tre candidati
“minori”: l’indipendente Monica Macovei (4,65%), la candidata e
leader del Partito movimento popolare Elena Udrea (5,17%) e
l’indipendente Calin Popescu Tariceanu, attuale presidente del
Senato (5,83%). Qualche settimana fa, Ponta aveva annunciato che
Tariceanu è uno dei candidati alla carica di primo ministro, ma a
situazione resta comunque instabile.
E' difficile che Monica Macovei decida
di appoggiare Ponta viste le ultime dichiarazioni e il suo passato
politico, mentre Elena Udrea, sostenuta dal presidente della
Repubblica Traian Basescu,
deve però fare i conti con
l'opposizione interna del suo partito che, visto il magro risultato,
le chiede di farsi da parte e spinge per un accordo con Iohannis.
Inoltre, l'alto livello di astensione (secondo l’Ufficio elettorale
centrale ha votato solo il 53,1 % degli aventi diritto) e il gran
numero di candidati al primo turno (erano ben 14) lascia un notevole
numero di voti in “libera uscita” che potrebbero avere un certo
peso sull’esito finale.
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