La Turchia ha interrotto i rapporti diplomatici con il governo di Muammar Gheddafi e ha richiamato il ambasciatore a Tripoli. La notizia è ufficiale. La decisione è arrivata dopo la visita compiuta ieri a Bengasi dal ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, che ha promesso aiuti per 200 milioni di dollari al Consiglio nazionale di transizione. Davutoglu ha detto che è tempo che Gheddafi lasci la Libia, e ha dichiarato il Consiglio "un legittimo rappresentante del popolo libico". La Turchia ha confermato inoltre di avere adottato le sanzioni internazionali contro il regime di Gheddafi che colpiscono, tra l'altro, la Libyan Foreign Bank, che detiene il 62,37% delle azioni della banca turco-libica A&T Bank. La Turchia, che non partecipa ai raid aerei della Nato sulla Libia, ma ha fornito sei navi da guerra per le operazioni di embargo sulle armi, si aggiunge ora ai numerosi Paesi che hanno deciso di riconoscere il Cnt come unico interlocutore politico libico.
Combattenti libici insorti contro il regime di Gheddafi |
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