martedì 26 luglio 2011

L'ARRESTO DI GORAN HADZIC

La corrispondenza di Marina Szikora sull'arresto di Goran Hadzic andata in onda nel notiziario di Radio Radicale del 20 luglio

La cattura di Goran Hadzic, l'ultimo ricercato per crimini
contro l'umanità dal Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia
L'ultimo super ricercato del Tpi dell'Aja, Goran Hadžić e' stato catturato in Serbia, piu' precisamente vicino al villaggio Krušedol a Fruška gora questa mattina. E' significativo che la casa della famiglia dell'imputato dell'Aja si trovi proprio in questa zona e che Hadžić sia stato arrestato con documenti falsi e con nome falso. La notizia e' stata confermata dal presidente della Serbia Boris Tadić ad una conferenza stampa straordinaria oggi alle ore 11. Tadić ha precisato che Goran Hadžić e' stato catturato dai servizi di sicurezza ed informazione serbi (BIA) e ha fermamente rigettato informazioni secondo le quali le autorita' serbe avrebbero saputo da lungo tempo dove si trovava il super ricercato della giustizia internazionale. Secondo il presidente della Serbia, con l'arresto di Goran Hadžić, la Serbia ha soddisfatto i suoi obblighi internazionali relativi alla collaborazione con il tribunale dell'Aja ma anche i suoi obblighi morali. Ha ricordato che in tre anni da quando e' attivo il Consiglio per la sicurezza nazionale e il team di azione sono stati catturati i principali criminali di guerra latitanti: Karadžić, Mladić e Hadžić. Con questo ultimo gesto, ha sottolineato Tadić, si e' chiusa la pagina oscura della storia della Serbia.

L'ex presidente dell'autoproclamata Republika Srpska di Krajina, Goran Hadžić e' accusato dal Tpi dell'Aja in 14 capi di imputazione di gravi crimini di guerra e contro l'umanita', per il suo coinvolgimento nell'uccisione di centinaia di croati e per la deportazione di decine migliaia di croati e altri non serbi durante la guerra degli anni novanta. Tra l'altro, il cosidetto “boia di Vukovar” e' accusato anche dell'uccisione di 250 croati che sono stati portati via dall'ospedale di Vukovar e fucilati nel 1991. Hadžić e' accusato anche di incarcerazioni forzate e maltrattamenti di prigionieri di guerra nei campi di concentramento in Croazia nonche' in Serbia e di distruzione del patrimonio della popolazione non serba nella Slavonia orientale. La giornata odierna e la notizia della cattura di Hadžić e' stata vissuta con grande sollievo nella citta' di Vukovar ed i suoi cittadini sperano, anche se questo momento e' arrivato dopo cosi' tanto tempo, che il processo a Hadžić mettera' luce anche sul destino di miglia di persone scomparse di cui non si ha tuttora nessuna notizia ne' traccia.

"La giustizia e' lenta ma raggiungibile" e' stato il primo commento del presidente croato Ivo Josipović il quale si e' detto fiducioso che la procura dell'Aaja e il Tribunale svolgeranno il loro lavoro nel miglior modo possibile e che presto si avra' un processo giusto. L'arresto di Goran Hadžić, ha precisato Josipović e' positivo dal punto di vista della giustizia, delle relazioni di buon vicinato ma anche e soprattutto per la Serbia che finalmente ha deciso di collaborare con il Tribunale dell'Aja. Secondo la premier croata Jadranka Kosor e' una buona notizia per l'intera umanita', per il mondo, per la Croazia e per le famiglie di migliaia di vittime. "Abbiamo aspettato troppo tempo poiche' quest'anno abbiamo celebrato 20 anni dell'indipendenza e Vukovar purtroppo anche i 20 anni dall'invasione delle forze ostili che avevano commesso crimini terribili" ha rilevato Jadranka Kosor alla saputa della notizia mentre si trova in visita ufficiale in Polonia.

La cattura dell'ultimo super ricercato dell'Aja a Belgrado hanno salutato rappresentanti dei partiti politici della coalizione governativa serba e analisti politici, mentre alcuni partiti di opposizione valutano questa vicenda come un obiettivo delle autorita' per raccogliere i punti politici alle prossime elezioni. Il ministro degli interni serbo Ivica Dačić ha valutato che adesso non ci sono piu' ragioni per condizionare la Serbia sulla sua via verso le integrazioni europee. Infatti, secondo molti commenti nella regione, si pone ora la questione se le ultimissime vicende relative all'arresto di Mladić e poco dopo di Hadžić sono il frutto di pressioni sulla Serbia affinche' Belgrado possa ottenere alla fine dell'anno lo status di candidato per l'adesione all'Ue e se cio' significhera' anche un veloce inizio dei negoziati di adesione.

L'agenzia di informazione serba Tanjug ha trasmesso le dichiarazioni dell'ex procuratore capo dell'Aja Carla del Ponte secondo la quale il governo serbo con la cattura di Mladić e Hadžić ha fatto un passo enorme verso il futuro democratico e verso la pace e che adesso la Serbia avra' un cammino piu' facile verso l'ingresso nell'Ue. L'arresto e' un successo enorme per la giustizia internazionale e ora il mandato del Consiglio di Sicurezza e' adempiuto, ha detto Del Ponte. Tutte le istituzioni europee, a partire dal Consiglio dell'Ue, la Commissione e il PE nonche' la NATO hanno plaudito la notizia di oggi relativa all'arresto dell'ultimo super ricercato della giustizia internazionale come un segnale positivo di Belgrado all'Ue ma anche ai paesi vicini della Serbia.

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