Dal 1 luglio la Polonia ha assunto la presidenza di turno dell'Unione Europea. Uno dei principali compiti della presidenza polacca sarà il proseguimento dell'integrazione dei Balcani occidentali, compreso l'inizio dei negoziati di adesione con la Serbia. Seconda priorità, come affermato dal ministro degli Esteri Radoslav Sikorski, sarà la firma del trattato di adesione della Croazia che il 30 giugno, come annunciato, ha ufficialmente chiuso i negoziati e quindi posto fine all'impegnativo processo durato quasi sei anni. Inoltra, Varsavia annuncia la conclusione dell'accordo sul libero commercio con l'Ucraina. “Vogliamo aprire l'Europa e continuare l'allargamento verso i Balcani occidentali”, ha detto Sikorski, aggiungendo che la Polonia tiene molto ad entrambi i vicinati, quello ed est e quello ad ovest. In questo quadro, la Bosnia Erzegovina rischia di perdere il treno europeo e rimanere per un tempo indefinito tagliata fuori da ogni prospettiva di adesione. Diventando così un vero e proprio “buco nero” circondato da Paesi che, pur in tempi diversi e non tutti ravvicinati, vedono comunque all'orizzonte il traguardo possibile dell'ingresso nell'Unione.
Di Marina Szikora [*]
Quando la BiH sara' circondata dalla Croazia che entro quest'anno firmera' il trattato di adesione all'Ue e concludera' il referendum di adesione, se il Montenegro ricevera' la data dell'inizio dei negoziati con l'Ue il che e' molto probabile, infine se la Serbia avra' lo status di candidato di adesione entro la fine di quest'anno, ogni politico in BiH deve iniziare a sognare sogni terribili sul proprio futuro, ha dichiarato per il quotidiano di Sarajevo 'Dnevni avaz' il parlamentare europeo sloveno Jelko Kacin. Bisiogna aspettare che il Montenegro ottenga la data dell'inizio dei negoziati e la Serbia lo status di candidato. "Solo allora alcuni in BiH diventeranno intelligenti, si sveglieranno e si chiederanno perche' non ci sono anche loro" ha detto Kacin il quale pensa che questo appunto potrebbe essere il momento del risveglio della BiH.
Il parlamentare europeo sloveno, relatore per la Serbia, avverte che non e' importante quale sara' l'influenza della presidenza dell'Unione europea polacca sulla BiH, bensi' il contrario. Perche' finche' la BiH non si svegliera' e non formera' le sue istituzioni, e' difficile chiedersi che cosa' fara' la Polonia per la BiH. Secondo Kacin, a causa del comportamento dei politici della BiH e' molto probabile che questo paese resti il buco nero nei Balcani. Tutto dipende dalla BiH che deve decidere da sola se vuole essere il buco nero o no. Allo stato attule, alcuni politici fanno di tutto perche' la BiH lo sia, ha detto l'eruoparlamentare sloveno avvertendo che finche' la BiH non avra' un governo e soprattutto il ministero di agricoltura, che attualmente non esiste, e' chiaro che si tratta di una elite politica irresponsabile.
In un commento del quotidiano di Zagabria 'Vjesnik' si legge che Valentin Inzko, l'alto rappresentante internazionale per la BiH non si e' inserito finora direttamente nel processo della formazione del potere ma che non sara' una sorpresa se nel momento decisivo Inzko "tirera' uno dei suoi assi di Bonn dalla manica". Sono passati otto mesi dalle elezioni politiche e la BiH non ha ancora un governo a livello statale. Il consiglio dei ministri che ha la funzione del governo, come stanno attualemente le cose, non ha nemmeno le possibilita' teoriche che questo lavoro sia fatto nei prossimi mesi. La coalizione dei quattro partiti riuniti nella cosidetta Piattaforma del Partito socialdemocratico della BiH aveva proposto come mandatario per la composizione del governo Slavo Kukić. Ma il mandatario non ha ottenuto la maggioranza necessaria nella Camera di deputati del Parlamento della BiH. Kukić pero' non rinuncia dalla sua intenzione di diventare il neo premier della BiH e la prossima votazione alla Camera dovrebbe svolgersi tra 35 giorni.
Il candidato non solo doveva ottenere la maggioranza dei voti dei deputati presenti in aula ma anche almeno un terzo di voti dei deputati di ciascuna entita'. Kukić non ha ottenuto il voto di nessuno dei parlamentari dell'entita' a maggioranza serba, la Republika Srpska. Per capire meglio tutta la confusione relativa alla formazione del governo in BiH va spiegato qual'e' il motivo di una crisi politica che dura ormai da otto mesi in BiH e perche' la presidenza tripartita di questo paese aveva scelto uno tra i tre candidati proposti, piuttosto che confermare il candidato scelto dalla maggioranza parlamentare. Si tratta del fatto che i due maggiori partiti bosgnacchi, SD BiH e SDA che dopo le elezioni hanno formato una grande coalizione bosgnacca, fanno di tutto per formare un governo senza i partiti che in effetti avevano ottenuto la stragrande maggioranza dei voti croati. Con questo si e' elimiata la possibilita' di raggiungere un accordo anche con i maggiori partiti serbi che insistono sul rispetto della rappresentanza nazionale, spiega il commento del quotidiano di Zagabria 'Vjesnik'.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il teso è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi
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