Di Marina Szikora
Le iniziative giuste e la pressione
orchestrata all'unanimita' hanno avuto il suo effetto positivo
sull'ICTY, anche se la decisione del rilascio di Seselj, concordano
tutti, non doveva nemmeno succedere. La procura dell'Aja ha chiesto
che l'imputato Vojislav Seselj torni nel carcere di Scheweningen
perche' il suo comportamento in liberta' compromette le basi della
decisione del suo rilascio condizionato, e' stato comunicato
dall'Aja. Ricordiamolo, il Tribunale aveva preso la decisione del
rilascio temporaneo di Seselj argomentandola con la possibilita' che
l'imputato avesse una cura adeguata nell'ambiente piu' adeguato,
viste le condizioni della sua salute, ma garantendo al tempo stesso
la sicurazza dei testimoni e l'intero processo giudiziario.Vojislav
Seselj non tornera' pero' volontariamente all'Aja. Lo ha detto il
vicepresidente dell'ultranazionalista Partito Radicale Serbo (SRS),
Nemanja Sarovic e ha aggiunto che Seselj ha terminato il suo lavoro
all'Aja: “Come e che cosa fara' prossimamente, chiedetelo ad
Aleksandar Vucic e Tomislav Nikolic”, ha detto Sarovic, stretto
collaboratore di Seselj.
Il premier croato, Zoran Milanovic, il
quale ha cancellato la sua partecipazione alla riunione bilaterale
dei capi di governo dell'Europa centrale e sudorientale con il
premier cinese Li Keqiang, fissato per questo mese a Belgrado, ha
dichiarato di aspettarsi che le autorita' serbe rispettino i loro
obblighi e restituiscano l'imputato per crimini di guerra Vojislav
Seselj all'Aja. Milanovic ha aggiunto che il suo desiderio, tutto il
tempo, era quello di sentire Belgrado distanziarsi dalla retorica di
odio costantemente diffusa da Seselj sin dal suo rilascio in liberta'
provvisoria. “Non c'era bisogno di mostrare questi muscoli
inesistenti” ha detto il premier croato precisando di aver soltanto
voluto che la gente in Serbia prenda posizione per dire che quello
che Seselj dice e' un male. “E' noto a tutti quanto io
personalmente e il mio esecutivo ci stiamo impegnando per il rispetto
delle minoranze in Croazia, soprattutto quella piu' vasta, la
minoranza serba, e mi aspetto quindi almeno un minimo di correttezza
e umanita' da parte di Belgrado, ma forse mi aspetto troppo” ha
detto Milanovic.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 7 dicembre a Radio Radicale
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 7 dicembre a Radio Radicale
“Brammertz si e' svegliato”, cosi'
il titolo del quotidiano croato di Fiume 'Novi list' il quale scrive
che il procuratore dell'Aja, Serge Brammertz ha concluso che Seselj
con il suo comportamento al ritorno in Serbia ha “sepolto” i
motivi per cui e' stato rilasciato. Il giornale prosegue che la
richiesta da parte della procura sul ritorno di Seselj all'Aja non e'
stata aspettata soprattutto per il fatto che lo stesso Brammertz,
recentemente, durante la sua ultima visita nella regione, affermava
che la procura non avrebbe fatto nessun appello alla decisione del
Tribunale giustificando una tale posizione paradossale con
l'affermazione che la procura, presumibilmente, non aveva accesso
alla documentazione medica. Ma pare che Brammertz, qualora si tratti
di una decisione autonoma oppure sollecitata, abbia capito che le
cose con Seselj sono andate troppo lontano e che in questo caso si
compromette la credibilita' della procura dell'Aja e dell'ICTY in
generale. Per questo sara' sicuramente interessante vedere quale
sara' la decisione del consiglio di Antonetti anche se il danno,
ovviamente, e' gia' stato fatto. Infatti, la decisione scandalosa,
assurda e scioccante sul rilascio di Seselj dal carcere dell'Aja ha
di gia' indietreggiato le relazioni nella regione, conclude il
commento di 'Novi list' fiumano.
“Ho detto personalmente che la
politica di Seselj appartiene al passato” con queste parole ha
risposto pero' il ministro degli esteri della Serbia, Ivica Dacic
martedi' davanti ai membri della Commissione esteri del PE a
Bruxelles. Il capo della diplomazia serba ha rigettato le critiche
rivolte alla Serbia di non aver reagito alle dichiarazioni di odio e
belliche dell'imputato Seselj e non ha esitato di polemizzare con i
parlamentari europei croati alla Commissione esteri del PE, promotori
della recente risoluzione del PE nei confronti di Seselj. Alla
commissione esteri si e' infatti discusso dell'avanzamento
dell'Europa sudorientale verso l'ingresso nell'Ue, ed e' stato questo
il vero motivo della presenza del ministro Dacic a Bruxelles. Dacic
ha detto che “non possiamo sempre tornare alle posizioni della
Serbia che valevano 20 anni fa”. L'obiettivo del rilascio di
Seselj, secondo le parole di Dacic, e' stato quello di destabilizzare
la Serbia e “per questo la risoluzione del PE in Serbia e'
interpretata come incomprensione della situazione”. Dacic ha
aggiunto che la Serbia e la Croazia devono risolvere i problemi
bilateralmente e si e' detto rammaricato che e' stata cancellata la
sua visita in Croazia. Il primo a rispondergli e' stato Andrej
Plankovic, promotore della risoluzione del PE, vicepresidente della
Commissione esteri del PE. Plenkovic ha osservato che Dacic ha detto
che l'Ue e' molto popolare in Serbia. L'eurodeputato croato ha
rilevato di sperare che lo siano anche i valori europei. Un altro,
ativissimo MEP croato, Tonino Picula ha detto che il PE con la sua
risoluzione ha compiuto il lavoro che doveva essere fatto in Serbia.
“Invece di un pubblico distanziamento chiaro, voi avete tenuto
lezioni ai vicini e avete invocato la chiusura dell'ICTY” ha detto
Picula.
Dal momento in cui e' rientrato a
Belgrado, Seselj con le sue dichiarazioni danneggia nuovamente le
relazioni tra Serbia e Croazia. La procura dell'Aja per questo chiede
il suo ritorno a Sheveningen e questo caso e' diventato un problema
politico, cosi' la Deutsche Welle tedesca e aggiunge che Brammertz
ritiene che Seselj abbia ingannato il tribunale con le affermazioni
sulla mala salute. La DW precisa inoltre che il presidente e il
premier della Serbia probabilmente speravano in segreto che il loro
ex leader politico, padrino e collaboratore non sarebbe mai uscito
dall'Aja. Tutt'al piu' Belgrado non ha mai dato chiari garanzie su
Seselj in liberta' condizionata, senza le quali finora non e' stato
possibile il rilascio temporaneo degli imputati dal carcere di
Sheveningen. Secondo la DW, non ci sono sincerita' da nessuna parte,
incertezze e imprecisazioni e soprattutto le responsabilita' vengono
respinte dagli uni agli altri, poiche' il ruolo di Belgrado e'
rimasto completamente non chiaro e Seselj e' stato rilasciato.
L'unico ad essere sempre chiaro e' Seselj, e' dell'opinione il media
tedesco e sin dal momento in cui ha messo piede all'aeroporto di
Belgrado minaccia con le sue dichiarazioni le relazioni croato-serbe.
Il 'Der Standard' austriaco scrive in
un articolo sotto il titolo: “il gioco pericoloso di Vucic e il
ritorno di Seselj” che il governo serbo con la teoria del complotto
contro l'Occidente aiuta Seselj sul piano politico interno. Il
giornale osserva che il governo serbo composto dagli ex membri
dell'ultranazionalista Partito Radicale Serbo fondato da Seselj,
innanzitutto il premier Aleksandar Vucic e il presidente Tomislav
Nikolic finora hanno evitato di condannare fermamente gli interventi
di Seselj pieni di odio e la sua retorica bellica. 'Der Standard'
afferma che e' evidente perche' l'esecutivo serbo sta difendendo
Seselj. In molti punti le posizioni del governo serbo sono simili a
quelle di Seselj, entrambi insistono sulla politica “il Kosovo e'
Serbia” e si impegnano per un maggiore avvicinamento della Serbia
alla Russia con una piccola differenza – il governo serbo al tempo
stesso vuole entrare anche nell'Ue, cosa che da Seselj e' rifiutata.
Sia a lui che a loro la diffusione della teoria sul complotto e
sfiducia verso l'Occidente fa parte del programma politico.
Ma il giornale austriaco conclude che
con il ritorno di uno degli architetti delle guerre balcaniche, la
Serbia ha ricevuto una occasione storica per affrontare il recente
passato. Per questo ci vuole coraggio politico e una direzione
politica dalla quale alla fine puo' emergere una Serbia moderna. Ma
l'ultimissimo comportamento di Vucic dimostra che non vi e' ne'
coraggio ne' forza politica di portare la Serbia su questa via oppure
semplicemente non ha un piano come dovrebbe essere la Serbia moderna.
Una direzione di politica estera poco chiara e al tempo stesso la
sfiducia del premier verso l'Occidente danno grande spazio politico a
Seselj. Il gioco condotto da Vucic e' un gioco molto pericoloso,
conclude 'Der Standard' austriaco.
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