Una città in balìa della corruzione,
un Paese senza speranze di futuro, il fantasma del passato che torna
dall’Italia
Il nuovo libro di Luca Leone, con
prefazione di Riccardo Noury, introduzione di Silvio Ziliotto e
postfazione di Eldina Pleho
“Io e te siamo musulmani per
convenienza, corrotti per scelta, scaltri per divertimento, potenti
per vocazione, Nihad… perché tu non sei migliore di me,
rassegnati… sei il servo perfetto per il perfetto padrone…!”.
“La scrittura acre e tosta di Leone
manda di morte e polvere da sparo e ci indirizza verso un’Ade
balcanica senza ritorno e senza via d’uscita, ove la cartolina
ridente della Bosnia Erzegovina e della pittoresca Sarajevo si
scolora, accartoccia, annerisce, come buttata nelle braci ardenti del
camino della Storia recente, per poi divenire velina nera e negativo
evanescente che scompare in cenere”. (Silvio Ziliotto)
I bastardi di Sarajevo ringhiano forte,
sia nel presente che nei ricordi del passato dei protagonisti del
libro. C’è la crudeltà e la spregiudicatezza dei carnefici e la
sofferenza taciuta delle vittime, soprattutto donne. La voglia di
rivoluzione dei giovani e la saggezza rassegnata e ironica di un
Professore. La brama sanguinaria di certi turisti e la ricerca di
redenzione da parte di chi – come molti di noi – ha guardato da
spettatore la guerra e non ha fatto ciò che doveva. I personaggi
sfilano davanti al lettore sul palcoscenico decadente di una Sarajevo
dai mille angoli bui, con l’autore che tesse una trama perfetta e
avvincente fatta di soli dialoghi. Il teatro dei bastardi di Sarajevo
non ha ancora calato il sipario.
“Non è un giallo, quello di Luca
Leone. Il colore dominante de I bastardi di Sarajevo è il nero: non
solo come genere letterario noir, quanto soprattutto come colore
dell’umore del presente e prospettiva del futuro. La Sarajevo che
Leone descrive è una Sarajevo ancora sotto assedio”. (Riccardo
Noury)
“Al termine della lettura di questo
libro, resta ancora uno spiraglio di luce per la disgraziata umanità
bosniaca che, comunque, continua a resistere”. (Eldina Pleho)
LUCA LEONE (Albano Laziale, 1970), giornalista
professionista e saggista, è laureato in Scienze politiche. È
direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice
Infinito edizioni. Ha scritto e scrive per molte testate. Ha firmato,
tra gli altri, per Infinito edizioni: Srebrenica. I giorni della vergogna,
(2005-2011); Bosnia Express, Infinito edizioni (2010); Saluti da
Sarajevo, 2011; Mister sei miliardi (2012); Fare editoria (2013).
Per contattarlo: direzione.editoriale@infinitoedizioni.it
Il suo blog: lucaleone.blogspot.com;
Facebook: Luca Leone; Twitter: @LeoneBiH
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