Lo scenario più ottimista per il nuovo anno, per quanto riguarda l'integrazione europea dei Balcani occidentali, prevede che la Croazia concluda i negoziati di adesione con l'Ue, che Macedonia e Montenegro ottengano la fissazione della data di inizio dei negoziati di adesione, che ad Albania e Serbia sia concesso lo status di Paesi candidati all'adesione, che la Bosnia Erzegovina presenti a sua volta la domanda di l'adesione all'Ue e che il Kosovo cominci a preparare i negoziati per l'Accordo di stabilizzazione ed associazione. Il 2011, quindi, potrebbe rappresentare l'anno del "big bang" europeo della regione. La realtà, purtroppo, induce invece ad essere più realisti (o più pessimisti, se preferite), visti i tanti problemi che travagliano ogni singolo Paese (basti pensare alla Bosnia) o che ne complicano i rapporti con i vicini (si pensi solo alla questione del Kosovo). E però ci sono sufficienti ragioni e obiettivi per cui varrebbe la pena tentare un colpo d'ala: nelle capitali balcaniche, ma anche a Bruxelles.
Ne parla un articolo di Zeliko Pantelic pubblicato il 5 gennaio su Osservatorio Balcani e Caucaso: un buon promemoria per fissare in sintesi le questioni che ci troveremo ad affrontare nei prossimi 12 mesi (e anche oltre).
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