venerdì 21 gennaio 2011

GUERRIGLIA URBANA A TIRANA: ALMENO 2 MORTI

Aggiornamento delle 18.19: sono tre le vittime degli scontri a Tirana

Guerriglia urbana a Tirana durante le manifestazioni convocate dall'opposizione contro il governo di centrodestra guidato da Sali Berisha travolto da uno scandalo di corruzione dopo le accuse di brogli nelle elezioni politiche del 2009. Da quello che ho potuto sapere, mentre scrivo (le 17,35) si parla con certezza di due morti, ma potrebbero anche essere tre. Per tutto il pomeriggio si sono succeduti scontri durissimi tra la polizia e i dimostranti scesi in piazza. I media albanesi parlano di spari non solo da parte degli agenti, ma anche dei manifestanti, oltre al lancio di sassi e auto incendiate a cui la polizia ha risposto con cariche, gas lacrimogeni e idranti.
La folla dopo aver travolto il cordone delle forze dell'ordine attorno al palazzo del governo, ha oltrepassato la cancellata e si è riversata nel giardino del palazzo dove la polizia si è asserragliata a difesa di Berisha e del suo esecutivo. La notizie diffuse dalle agenzie di stampa parlano di militanti dell'opposizione armati il che lascia supporre che c'era chi voleva lo scontro con le forze dell'ordine.
Il sindaco di Tirana e leader socialista Edi Rama, che aveva espresso il suo "rifiuto di ogni atto di violenza" perché l'obiettivo dell'opposizione "non è di prendere il potere con la forza e senza elezioni", sarebbe stato ripreso dalle televisioni mentre osservava la guerriglia senza intervenire.
La crisi economica e la corruzione sarebbe alla base dell'esplodere della violenza durante la manifestazione.

Scontri a Tirana (Foto da Repubblica.It)

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos
Tirana come Tunisi. Il parallelo e' della stampa albanese, secondo cui nel paese sembrano riunirsi tutti gli elementi dello scenario che ha portato alla rvolta tunisina: disoccupazione e mancanza di avvenire per i giovani, corruzione e arroganza del potere. "Courier International" ricorda che alle elezioni del 2009 l'attuale premier Sali Berisha aveva promesso 160mila nuovi posti di lavoro, un aumento dei salari, delle pensioni ed un'accelerazione della crescita. Questi risultati non sono stati raggiunti anche se l'inflazione e' stata tenuta sotto controllo e tra il 2004 ed il 2008 la crescita e'stata del 6 per cento (poi caduta al 3 per cento nel biennio 2009-2010). Il paese resta comunque uno dei piu' poveri in Europa, con una disoccupazione ufficiale al 12,7 per cento (mentre in realta' sfiora il 30 per cento), il 15 per cento del Pil che dipende dalle rimesse degli emigrati (in particolare quelli in Italia e in Grecia), infrastrutture quasi inesistenti e una corruzione dilagante che continuano a scoraggiare gli investitori stranieri.

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