di Marina Szikora (*)
Nuove difficolta' nella percezione della conclusione del processo di integrazione europea della Croazia. Va sottolienato che la tanto attesa adesione di Zagabria all'Ue era prospettata ancora nel 2007, poi nel 2009 per rimandare le previsioni realistiche al 2012 o 2013. Adesso siamo testimoni di un altro tipo di valutazioni relative a questo lungo cammino della Croazia verso l'Europa. Lo hanno provocato le ultimissime dichiarazioni del relatore del PE per la Croazia, l'austriaco Hannes Swoboda. La commissione esteri del PE ha approvato mercoledi' scorso il rapporto che si dice il piu' positivo frinora e che dovrebbe essere anche l'ultimo sull'avanzamento della Croazia. Questo rapporto approvato alla Commissione esteri, si trovera' in aula del PE nel corso di questo mese. In conclusione del dibattito e della presentazione di moltissimi emendamenti, Swoboda ha detto che la Croazia potrebbe aderire all'Ue tra il primo gennaio 2013 e il primo gennaio 2014. I media croati hanno subito interpretato queste dichiarazioni come ulteriore rinvio dell'adesione e lo spostamento verso un'altro anno, cioe' il 2014.
A seguito di queste reazioni, l'europarlamentare austriaco ha valuto precisare che le sue dichiarazioni riguardano una possibile agenda dei prossimi passi. Se Zagabria riuscira' a concludere i negoziati entro giugno, durante la presidenza ugherese e firmare il trattato di adesione il prossimo autunno, se il PE dara' il suo consenso il prossimo ottobre, e dopo che in Croazia si svolgera' il referendum sull'adesione, solo allora potra' iniziare il processo di ratifica in ogni singolo paese membro dell'Ue. Questo processo di ratifica, secondo le esperienze, potrebbe durare 12 ma nel peggiore dei casi perfino 24 mesi. Recentemente, anche l'eurocommissario per l'allargamento Stefan Feule ha detto che il processo di ratifica potrebbe allugarsi a 18 mesi. E' su queste prospettive che Swoboda ha detto che sarebbe un record di Guinness se la Croazia entrera' nell'Ue il primo gennaio 2013. Piu' reale, ha precisato, sarebbe lo scenario che la Croazia diventera' membro a pieno titolo all'inizio del 2014 e di partecipare nel giugno di quell'anno alle prossime elezioni europee. C'e' da dire che a differenza delle valutazioni del socialdemocratico Hannes Swoboda, Bernd Posselt del maggiore partito politico europeo, l'EPP continua a parlare che Zagabria aderira' all'Ue verso la fine del 2012. Questo, afferma Posselt, potrebbe essere possibile se ci sara' la volonta' politica dei paesi membri di accelerare al massimo il processo di ratifica. Ma sono molte le incognite per quanto riguarda i singoli paesi membri. Sara' importante ad esempio, se il Belgio avra' presto un governo poiche' si sa che in Belgio il processo di ratifica dura tradizionalmente a lungo perche' ci sono sette parlamenti, scrive il quotidiano di Zagabria 'Vjesnik' e aggiunge che il problema potrebbe essere altrattanto l'Olanda in cui il governo e' controllato dal partito che non favoregga l'allargamento dell'Ue. Da aggiungervi l'attuale debolezza del governo sloveno. Infine, puo' sempre succedere che ancora qualche altro paese, a causa di problemi interni, avverte Vjesnik, potrebbe mostrare i suoi "muscoli" sul piano della politica estera e la Croazia in tal caso ne sarebbe una vittima colaterale.
Comunque vada, quello su cui Zagabria deve concetrarsi adesso, e' la conclusione dei negoziati e chiudere i rimanenti sette capitoli. In praticolare deve soddisfare le misure relative al capitolo Giustizia e diritti fondamentali nonche' la Competizione del mercato. Non sara' facile, gia' si avverte, mobilitare tutte le forze che avranno il compito di informare e convincere i cittadini croati, sempre piu' euroscettici proprio a causa di questo lunghissimo cammino, che l'ingresso nell'Ue e' indispensabile per il futuro e per il benessere del Paese e quali sono i pregi che questo ingresso porta ai cittadini croati. Le prossime settimane e mesi saranno molto faticosi, tesi e sicuramente molto interessanti. La Croazia ha "reali possibilita' di concludere i negoziati con l'Ue entro giugno 2011" ha detto all'agenzia di stampa austriaca APA il rappresentante austriaco dell'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico (OECD), l'ambasciatore Wolfgang Petrisch il quale afferma che i segnali sono molto positivi. Petrisch ammette che non sappiamo quali saranno i fattori esteri che potrebbero allungare i negoziati ma aggiunge che ha l'impressione che il governo di Zagabria si impegna sulla questione molto seriamente. Il rappresentante austriaco non crede che il caso dell'ex premier croato Ivo Sanader che si trova in carcere in Austria, potrebbe influenzare l'ingresso della Croazia nell'Ue. Quanto alla corruzione, Petrisch afferma che si stanno facendo cose concrete, soprattutto a causa del rafforzamento delle relazioni tra l'Ue e la Croazia. Ha valutato anche che in alcuni paesi, specie in Olanda, vi sono dubbi sull'ulteriore allargamento dell'Ue. Nel caso della Croazia non ci saranno eccezioni, ha detto Petrisch aggiungendo che l'Austria deve continuare ad appoggiare il processo delle integrazioni europee di cui l'ingresso della Croazia e' un passo importante.
Le notizie che arrivano dall'Europa, in particolare le affermazioni del relatore del PE per la Croazia Hannes Swoboda, sono state commentate diversamente dai vertici croati. Per la premier Jadranka Kosor e' importante l'ottimo rapporto del relatore austriaco e il fatto che Zagabria ha la possibilita' di concludere i negoziati entro giugno. Questa e' una ottima notizia e corrisponde alle aspettative del Governo, ha detto Jadranka Kosor. Secondo Kosor il processo di ratifica sara' accelerato poiche', come afferma, tutti nella Commissione Europea e tutti i pesi membri hanno deciso che la Croazia sara' il 28-esimo paese dell'Ue. Diverso e' invece il commento del presidente croato Ivo Josipović il quale si e detto spiacevolmente sorpreso. Il presidente Josipović ha ammesso che la dichiarazione di Swoboda lo ha colto di sorpresa perche' e' desiderio di tutti i croati di entrare al piu' presto nell'Unione. Josipović ha detto che e' reale aspettarsi che il Governo concluda i negoziati a giungo e che l'integrazione e' possibile nel 2013. Ha aggiunto pero' che tutto dipende dalla Croazia e dalla sua capacita' di soddisfare i necessari criteri.
(*) Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è la trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 1 febbraio
Nuove difficolta' nella percezione della conclusione del processo di integrazione europea della Croazia. Va sottolienato che la tanto attesa adesione di Zagabria all'Ue era prospettata ancora nel 2007, poi nel 2009 per rimandare le previsioni realistiche al 2012 o 2013. Adesso siamo testimoni di un altro tipo di valutazioni relative a questo lungo cammino della Croazia verso l'Europa. Lo hanno provocato le ultimissime dichiarazioni del relatore del PE per la Croazia, l'austriaco Hannes Swoboda. La commissione esteri del PE ha approvato mercoledi' scorso il rapporto che si dice il piu' positivo frinora e che dovrebbe essere anche l'ultimo sull'avanzamento della Croazia. Questo rapporto approvato alla Commissione esteri, si trovera' in aula del PE nel corso di questo mese. In conclusione del dibattito e della presentazione di moltissimi emendamenti, Swoboda ha detto che la Croazia potrebbe aderire all'Ue tra il primo gennaio 2013 e il primo gennaio 2014. I media croati hanno subito interpretato queste dichiarazioni come ulteriore rinvio dell'adesione e lo spostamento verso un'altro anno, cioe' il 2014.
A seguito di queste reazioni, l'europarlamentare austriaco ha valuto precisare che le sue dichiarazioni riguardano una possibile agenda dei prossimi passi. Se Zagabria riuscira' a concludere i negoziati entro giugno, durante la presidenza ugherese e firmare il trattato di adesione il prossimo autunno, se il PE dara' il suo consenso il prossimo ottobre, e dopo che in Croazia si svolgera' il referendum sull'adesione, solo allora potra' iniziare il processo di ratifica in ogni singolo paese membro dell'Ue. Questo processo di ratifica, secondo le esperienze, potrebbe durare 12 ma nel peggiore dei casi perfino 24 mesi. Recentemente, anche l'eurocommissario per l'allargamento Stefan Feule ha detto che il processo di ratifica potrebbe allugarsi a 18 mesi. E' su queste prospettive che Swoboda ha detto che sarebbe un record di Guinness se la Croazia entrera' nell'Ue il primo gennaio 2013. Piu' reale, ha precisato, sarebbe lo scenario che la Croazia diventera' membro a pieno titolo all'inizio del 2014 e di partecipare nel giugno di quell'anno alle prossime elezioni europee. C'e' da dire che a differenza delle valutazioni del socialdemocratico Hannes Swoboda, Bernd Posselt del maggiore partito politico europeo, l'EPP continua a parlare che Zagabria aderira' all'Ue verso la fine del 2012. Questo, afferma Posselt, potrebbe essere possibile se ci sara' la volonta' politica dei paesi membri di accelerare al massimo il processo di ratifica. Ma sono molte le incognite per quanto riguarda i singoli paesi membri. Sara' importante ad esempio, se il Belgio avra' presto un governo poiche' si sa che in Belgio il processo di ratifica dura tradizionalmente a lungo perche' ci sono sette parlamenti, scrive il quotidiano di Zagabria 'Vjesnik' e aggiunge che il problema potrebbe essere altrattanto l'Olanda in cui il governo e' controllato dal partito che non favoregga l'allargamento dell'Ue. Da aggiungervi l'attuale debolezza del governo sloveno. Infine, puo' sempre succedere che ancora qualche altro paese, a causa di problemi interni, avverte Vjesnik, potrebbe mostrare i suoi "muscoli" sul piano della politica estera e la Croazia in tal caso ne sarebbe una vittima colaterale.
Comunque vada, quello su cui Zagabria deve concetrarsi adesso, e' la conclusione dei negoziati e chiudere i rimanenti sette capitoli. In praticolare deve soddisfare le misure relative al capitolo Giustizia e diritti fondamentali nonche' la Competizione del mercato. Non sara' facile, gia' si avverte, mobilitare tutte le forze che avranno il compito di informare e convincere i cittadini croati, sempre piu' euroscettici proprio a causa di questo lunghissimo cammino, che l'ingresso nell'Ue e' indispensabile per il futuro e per il benessere del Paese e quali sono i pregi che questo ingresso porta ai cittadini croati. Le prossime settimane e mesi saranno molto faticosi, tesi e sicuramente molto interessanti. La Croazia ha "reali possibilita' di concludere i negoziati con l'Ue entro giugno 2011" ha detto all'agenzia di stampa austriaca APA il rappresentante austriaco dell'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico (OECD), l'ambasciatore Wolfgang Petrisch il quale afferma che i segnali sono molto positivi. Petrisch ammette che non sappiamo quali saranno i fattori esteri che potrebbero allungare i negoziati ma aggiunge che ha l'impressione che il governo di Zagabria si impegna sulla questione molto seriamente. Il rappresentante austriaco non crede che il caso dell'ex premier croato Ivo Sanader che si trova in carcere in Austria, potrebbe influenzare l'ingresso della Croazia nell'Ue. Quanto alla corruzione, Petrisch afferma che si stanno facendo cose concrete, soprattutto a causa del rafforzamento delle relazioni tra l'Ue e la Croazia. Ha valutato anche che in alcuni paesi, specie in Olanda, vi sono dubbi sull'ulteriore allargamento dell'Ue. Nel caso della Croazia non ci saranno eccezioni, ha detto Petrisch aggiungendo che l'Austria deve continuare ad appoggiare il processo delle integrazioni europee di cui l'ingresso della Croazia e' un passo importante.
Le notizie che arrivano dall'Europa, in particolare le affermazioni del relatore del PE per la Croazia Hannes Swoboda, sono state commentate diversamente dai vertici croati. Per la premier Jadranka Kosor e' importante l'ottimo rapporto del relatore austriaco e il fatto che Zagabria ha la possibilita' di concludere i negoziati entro giugno. Questa e' una ottima notizia e corrisponde alle aspettative del Governo, ha detto Jadranka Kosor. Secondo Kosor il processo di ratifica sara' accelerato poiche', come afferma, tutti nella Commissione Europea e tutti i pesi membri hanno deciso che la Croazia sara' il 28-esimo paese dell'Ue. Diverso e' invece il commento del presidente croato Ivo Josipović il quale si e detto spiacevolmente sorpreso. Il presidente Josipović ha ammesso che la dichiarazione di Swoboda lo ha colto di sorpresa perche' e' desiderio di tutti i croati di entrare al piu' presto nell'Unione. Josipović ha detto che e' reale aspettarsi che il Governo concluda i negoziati a giungo e che l'integrazione e' possibile nel 2013. Ha aggiunto pero' che tutto dipende dalla Croazia e dalla sua capacita' di soddisfare i necessari criteri.
(*) Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è la trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 1 febbraio
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